Presentiamo si seguito l’estratto di una lettera di P. Corrado alla ONLUS Comitato Roraima e in cui informa sulla situazione che si vive ora nelle terre Yanomami.
... Vi scrivo dalla Missione Catrimani, dove mi trovo dal mese di marzo 2020. Qui, con suor Mary Agnes, stiamo accompagnando la situazione delle comunità Yanomami. Le nostre attività sono ridotte per la prudenza necessaria in questo tragico tempo di pandemia: qualche attività legata alle scuole, studi con alcuni giovani sul Piano di Gestione del Territorio e sulla mitologia, accompagnamento delle produzioni delle piantagioni, manutenzione della Missione, lavoretti con gli Yanomami, accompagnamento dei casi di infermità, attendiamo qualche iniziativa da parte degli organi del governo (che ci è stata ventilata) per l´allontanamento degli invasori (garimpeiros) che da un anno si sono fatti molto presenti.
Dopo che erano stati confermati (e curati) alcuni casi di Covid-19 (nei mesi di aprile/maggio), non sono più stati confermati altri casi, nelle comunità di questa regione. Nonostante ciò, per poter affermare che il Coronavirus non fosse presente in queste comunità Yanomami (come in altre regioni della Terra Yanomami), sarebbe necessario fare degli esami cui sono sottoposti solo i pazienti più gravi. Questi esami sono fatti solo in certi casi, allegando molte difficoltà. Io penso che questa sia una triste mancanza, che lascia molti dubbi. Nelle ultime settimane, sono state diffuse notizie ufficiali (da parte dell´organo di sanità) e da parte degli stessi Yanomami che, in diverse regioni della Terra Indigena Yanomami, i casi di Covid19 sono in rapido aumento (se aveste interesse e riusciste a recuperarlo attraverso di internet, so che la sera del 25/09/2020, al telegiornale JORNAL NACIONAL – del canale Globo, è stato presentato un servizio sui casi di Covid fra gli Yanomami e sulla presenza de garimpeiros). Anche i casi di malaria sono aumentati moltissimo in tutto il territorio.
Nell’ultimo mese, abbiamo sofferto con le comunità per alcuni lutti (secondo il personale sanitario, non dovuti a Covid19), che lasciano un diffuso senso di tristezza. Partecipiamo ai sentimenti dei loro parenti, e anche questa è una componente della Missione, perciò continuiamo la nostra presenza al Catrimani, accanto alle comunità Yanomami, cercando di essere di aiuto e segno di solidarietà alla vita di questo popolo. Non mi sono più recato in città, perché non ci sarebbero altri missionari per mantenere questa missione e perché un rientro (dopo una permanenza in città) porterebbe qualche rischio (per le comunità e per la Missione), dovuto agli alti indici di casi di Covid-19 in Boa Vista, così come in tutto il Brasile. ...