Dal 23 al 26 ottobre si è tenuto a Torino presso la Casa Madre, il primo incontro europeo dei superiori di comunità. Nella casa dove riposa il p. Fondatore sono arrivati i superiori di comunità dall’Italia, dalla Spagna, dal Portogallo e dalla Polonia, per un totale di 33 missionari. L’ incontro è stato preparato e guidato dal Consiglio continentale Europa costituito dai pp. Provinciali delle regioni di Italia e Portogallo, Michelangelo Piovano ed Eugenio Butti e dal superiore della delegazione Spagna p. Josè Luis Pereyra, coordinati dal Consigliere della Direzione generale incaricato per l’Europa, p. Rovelli.
E’ la prima volta nella storia che avviene questo incontro dei superiori di comunità a motivo della futura creazione della nuova Regione Europa che inizierà la sua vita nel 2019.
L’incontro ha avuto due direttrici: una di carattere formativo, nell’ambito della formazione permanente; e una di carattere organizzativo, trattando le questioni pratiche che riguardano la fusione delle due attuali regioni e della delegazione, in un'unica Regione europa.
Le relazioni presentate nella prima parte hanno aiutato i partecipanti a riflettere sulla natura della comunita’ locale e il ruolo del superiore locale. P. Giuseppe Ronco ha presentato la figura di Gesù buon pastore con una conferenza ricca di riferimenti biblici, patristici e di documenti della chiesa. Questi contenuti uniti alla competenza e la chiarezza del relatore hanno aiutato tutti a cogliere quei tratti caratteristici del buon pastore presenttai da Gv. al cap. 10.
Sr. Tiziana Merletti, Francescana della Famiglia dei poveri ci ha commentato il documento della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata Vino nuovo in Otri nuovi, facendone una lettura specifica a partire proprio dalla prospettiva della comunità locale. Essa ci ha mostrato, interagendo spesso con i superiori presenti, ad evidenziare le luci e le ombre delle nostre comunità o meglio a distinguere il vino nuovo da quello vecchio che caratterizza la vita delle nostre comunità. Da questo esercizio si è passati poi alla necessità di prepare otri nuovi che possano contenere il vino buono, cioè di preparare strutture che possano al meglio rispondere alle sfide attuali della missione nel nostro continente.
A concludere questo ciclo di conferenze formative è stato p. Pedro Louro, Segretario generale imc, che ha presentato gli aspetti giuridici che riguardano il superiore di comunità basandosi sul Codice di Diritto canonico e sulle Costituizioni Imc, richiamando anzitutto il valore della Paternitas proprio della figura del Superiore nella vita religiosa, valore che si esprime nel saper accompagnare i confratelli e nel farsi prossimo a loro.
La seconda parte dell’incontro ha impegnato i partecipanti nella riflessione sulle linee operative che daranno vita, il prossimo anno, alla nuova Regione europa. Si è lavorato su una bozza di lavoro preparata da una Commissione precedente formata dal Consiglio continentale, gli economi regionali e tre missionari rappresentanti delle tre attuali Circoscrizioni. La bozza è stata lavorata in gruppi seguita poi dalla condivisione in assemblea. Tutti i contributi offerti di riflessione, di chiarimento del testo o di cambiamento, andranno a migliorare il testo finale che sarà presentato dal Consiglio continentale alla Direzione generale per l’approvazione, nel marzo 2019.
I momenti liturgici vissuti a fianco della tomba del Fondatore e la Concelebrazione eucaristica al Santuario della Consolata dove erano presenti anche le Missionarie della Consolata, hanno creato quello spirito che ha animato l’intero incontro e che ci si augura, dovrebbe animare la nascita della nuova Regione. Significative sono state per noi le parole che il Rettore del Santuario della Consolata ci ha indirizzato a conclusione dell’Eucarestia:
Sono lieto questa sera di salutare voi, Missionari e Missionarie della Consolata, riuniti in questi giorni per trattare argomenti riguardanti la vita e l’opera delle Vostre rispettive Famiglie religiose.
E molto bello e significativo trovarvi, in questa Casa di Maria, dove tutto per voi ha avuto inizio con l’intuizione e l’opera del Beato Giuseppe Allamano, al cui fianco non possiamo non vedere il can. Giacomo Camisassa.
Come attuale rettore del Santuario (qui sono il decimo successore del Beato), desidero farmi eco dell’Allamano ricordando a voi, proprio in questo santo luogo, la caratteristica assolutamente indispensabile da lui costantemente richiesta e ribadita ai Missionari e alle Missionarie: la vostra santificazione.
Egli diceva: «Ecco il mio principale pensiero, la mia costante preoccupazione. Ecco il nostro ideale: farci santi, grandi santi, presto santi. Avete l’impegno di tendere decisamente e costantemente alla santità. Come missionari e missionarie vi è proposto l’ideale di essere non solo santi, ma santi in modo superlativo: è il mezzo primo di apostolato. Fate dunque che tutto, compresi i difetti vostri e altrui, cooperi al vostro bene. Ciascuno deve farsi santo, ma bisogna che ci sia un aiuto reciproco. Dobbiamo desiderare la santità degli altri come la nostra: le anime si salvano con la santità. Il miracolo che io voglio da voi è di fare tutto con perfezione, dal mattino alla sera: straordinari nell’ordinario. Il missionario e la missionaria siano e appaiano santi e parlino alla gente con la santità della vita».
Mi permetto quindi di riproporvi la domanda formulata dal Beato Allamano: «Avete tutti volontà ferma di offrirvi al Signore, perché vi formi secondo il suo Cuore, per essere un giorno Santi Missionari e Missionarie della Consolata?». Le Suore hanno già visto fiorire tra loro la Beata Irene e la Beata martire Leonella. A quando il primo Beato dei Missionari?
A Maria chiedo, in modo particolare per voi, ma non solo, che questa precisa domanda del vostro Fondatore possa trovare una risposta corale pienamente affermativa e chiedo anche a tutti i fedeli, qui presenti stasera, di accompagnarvi con la loro preghiera.
Grazie per la vostra opera missionaria.
Siamo grati al Signore per queste giornate di incontro vissute in un clima fraterno. E’ convinzione di tutti infatti che la nascita della futura regione così come le strutture e le diverse forme di governo ad essa unite, sono solo strumenti che dovranno aiutare a vivere meglio la missione di ognuno di noi. La riuscita della nascita della nuova Regione avverrà soltanto nella misura in cui vivremo relazioni fraterne tra noi nelle nostre comunità e con le altre comunità imc, in ciò’ che ci accomuna: la vocazione missionaria e la chiamata a servire qui ed ora la missione nel continente Europa.
E’ questo l’augurio che ci siamo fatti tra noi prima di lasciarci ed è anche questo l’augurio che rivolgiamo a tutti i nostri confratelli delle nostre comunità presenti in Europa che calorosamente salutiamo.