Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date

Padre Piovano con padre Lengarin -rispettivamente Vice e Superiore Generale- nella celebrazione eucaristica della chiesa di Sant’Andrea a Castelnuovo. Nelle altre foto il battistero dove è stato battezzato Giuseppe Allamano e i capitolari nella casa del loro Fondatore. Padre Piovano con padre Lengarin -rispettivamente Vice e Superiore Generale- nella celebrazione eucaristica della chiesa di Sant’Andrea a Castelnuovo. Nelle altre foto il battistero dove è stato battezzato Giuseppe Allamano e i capitolari nella casa del loro Fondatore. Foto Julio Caldeira
Pubblicato in I missionari dicono

Omelia in occasione del pellegrinaggio dei Capitolari a Castelnuovo (18 giugno 2023)

Veramente oggi è un giorno di grazia, non solo perché siamo venuti qui in pellegrinaggio presso la casa natale del Beato Allamano come capitolari, ma perché con riconoscenza possiamo dire che gratuitamente, senza far nulla, il Signore ci ha concesso la grazia di essere figli e figlie di un santo di questa santa terra.

Gratuitamente abbiamo ricevuto dal Signore la grazia del Battesimo che porta con sé in germe una potenza straordinaria. Ce ne dà testimonianza il fonte battesimale di questa Chiesa di S. Andrea dove nel giro di pochi anni (40 esattamente) sono stati battezzati  S. Giuseppe Cafasso, San Giovanni Bosco e il Beato Giuseppe Allamano. 

Il grande vescovo e profeta dom Pedro Casaldaliga diceva che noi dovremo sempre andare in pellegrinaggio al nostro fonte battesimale. Anche noi siamo pellegrini a questo fonte, che non è il nostro, ma di chi ci ha rigenerati con un carisma che lui ha ricevuto fin dal suo battesimo e che poco alla volta è fiorito ed ha dato i suoi frutti.

Fin dal nostro battesimo Dio ha stabilito con noi quell’Allenza che ha stretto con Israele nel deserto ai piedi del Sinai dopo la liberazione dall’Egitto.

Sappiamo quanto l’Allamano ci teneva a celebrare il giorno anniversario del suo Battesimo e lo faceva con un giorno di ritiro e preghiera invitando anche i missionari a fare altrettanto.

Gratuitamente abbiamo ricevuto dal Signore la chiamata alla vita religiosa e missionaria, proprio come gli apostoli dei quali ci parla oggi il Vangelo di Matteo. La compassione di Gesù per l’umanità stanca, sfinita e sbandata lo porta ad agire e scegliere i dodici e ad inviarli per predicare il Regno, annunciare il Vangelo, guarire gli infermi, risuscitare i morti, purificare i lebbrosi e scacciare i demoni. 

Non ci siamo forse detto più volte in questi giorni che siamo chiamati a stare accanto e a prenderci cura di una umanità ferita, abbandonata, rifiutata e scartata. Ringraziare per questa chiamata con la responsabilità di rispondervi con gesti concreti, semplici, di consolazione e gratuitamente, facendoci amore chi si dona e si spende come Gesù.

Anche qui sappiamo cosa pensava e insegnava l’Allamano a riguardo della vocazione missionaria: è la più bella e la più grande perché è quella di Gesù e degli apostoli.

Gratuitamente abbiamo ricevuto la chiamata a fare parte di un regno e popolo sacerdotale, come Israele, vocazione e chiamata che ogni battezzato riceve con il Battesimo. Ed in particolare siamo stati chiamati al ministero sacerdotale affinché attraverso di esso mettessimo la nostra vita a servizio della chiesa e della sua missione. 

Per questo dono vogliamo ringraziare qui il Signore, in questa Eucarestia ed in questa chiesa dove il Beato Allamano, 150 anni fa celebrava la sua prima messa.

Viene ordinato sacerdote nella Cattedrale di Torino il 20 settembre 1873 ed il giorno dopo, una domenica, è qui per celebrare la sua prima Messa che lui espressamente vuole celebrare all’altare della Madonna Addolorata nel giorno della sua Festa. Annota nel suo taccuino che il 22 la celebra all’altare di S. Giuseppe, il 23 all’altare maggiore, il 24 ancora qui nella parrocchia, il 25 alla Madonna del Castello, una chiesa sempre qui a Castelnuovo, il 26 a Moncucco, il 27 alla Madonna di Vezzolano ed il 28 a Passerano assistito dallo zio. Annota anche le intenzioni per le quali le celebrava: il Santo Padre, per lui, per il papà e la mamma, i parenti, i defunti della famiglia e in onore della Madonna.

Ma ciò che è interessante di quella domenica della sua prima messa è che non vuole nessuna festa particolare. L'Allamano pranzò in parrocchia, invitati, oltre lo zio don Giovanni, anche i fratelli.

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Padre Sales, attingendo dai suoi “Appunti biografici”, aggiunge che i fratelli dell’Allamano non si adattarono di buon cuore a questa disposizione. Solo nel pomeriggio, dopo le funzioni, in casa Allamano vi fu una bicchierata, presenti i sacerdoti e i familiari; fu in questa circostanza che al novello sacerdote vennero rivolte parole di circostanza e due poesie. Una di queste. recitata dal fratello Ottavio, ricorda la mamma ed il Cafasso che in cielo si rallegrano per questo giorno e per questo figlio “giusto e pio”.

È lo stesso Allamano che spiega il motivo di questa sua scelta.

Il 26 maggio 1925 a quattro diaconi, suoi missionari, che si erano recati alla Consolata per ricevere la sua benedizione prima dell'ordinazione sacerdotale, disse: «Meditate, pregate e non lasciatevi distrarre dal pensiero delle feste, che vi faranno al paese: sono tutte storie. S. Bernardino da Siena fuggì dopo l'ordinazione ed andò a celebrare la sua prima Messa in una chiesetta di campagna. S. Francesco di Sales volle attendere per più mesi prima di celebrare la prima Messa… 

Durante gli Esercizi Spirituali nei quali si prepara all’ordinazione annota dieci punti da ricordare, eccone alcuni:

“Andando all'Altare per celebrare figurati preceduto da Gesù Cristo che porta la Croce al Calvario”.

“Non ti basti ben cominciare il Ministero Sacerdotale, ma bisogna proseguirlo e finirlo bene”.

“Voglio desiderar l'unione con Dio e slanciarmi nel Cuore del buon Gesù con aspirazioni “comunioni spirituali”.

“All'altare va con umiltà, amore e timore”.

Lo zio don Giovanni Allamano gli fa l’omelia nella sua prima Messa ed il centro del discorso è semplicissimo: col senso pratico di un parroco di campagna e con una lunga esperienza, egli non parla tanto della “dignità” del sacerdote, ma della sua “utilità” per la società e per i singoli. Sacerdote per servire prima di tutto, prima della dignità e del prestigio.

Questi ricordi e pensieri del Fondatore ci portino oggi a ringraziare per il dono del nostro sacerdozio, gratuitamente ricevuto e che gratuitamente deve essere speso guardando a Gesù che prima di istituire l’Eucarestia lava i piedi ai suoi discepoli.

Facciamo nostra la preoccupazione di Gesù che vede le folle e ne sente compassione perché sono stanche, sfinite e senza pastore. Accogliamo il suo invito a pregare perché gli operai sono pochi. Presentiamo al Signore per intercessione dell’Allamano, del Cafasso, di S. Giovanni Bosco, i giovani che incontriamo e tra i quali lavoriamo con l’impegno espresso in questi giorni di lavorare seriamente e con impegno nella pastorale giovanile e vocazionale.

Raccogliamo in questa chiesa l’insegnamento che l’Allamano oggi vuole lasciarci, quello di una vita battesimale fatta fruttificare fino alla santità, di una vita religiosa e missionaria che si prenda cura degli altri e dei più bisognosi e di una vita sacerdotale che si fa servizio e si dona nel ministero senza riserve.

Deponiamo su questo altare il sacerdozio fedele e gioioso di tanti missionari, quello stanco e ferito di altri e tutti affidiamo e affidiamoci alla Consolata.

* Michelangelo Piovano, nominato da poco, è il Vice Superiore Generale dei Missionari della Consolata

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Ultima modifica il Venerdì, 23 Giugno 2023 17:05

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