Storia e cultura dietro i Missionari della Consolata. Settimana di formazione a Torino

Il gruppo di immersione nella parrocchia di Caramagna Il gruppo di immersione nella parrocchia di Caramagna Tutte le foto Adolphe Mulengezi
Pubblicato in I missionari dicono

La cronaca di una intesa settimana di formazione a Torino dei Missionari del corso di “immersione nel carisma” a tu per tu con le origini e la storia che hanno dato alla nostra comunità religiosa un orizzonte universale e missionario.

Il 5 settembre 2022 abbiamo visitato il paese del Canonico Giacomo Camissasa e di Monsignor Filippo Perlo, alla parrocchia Maria Assunta di Caramagna. Al nostro arrivo siamo stati ricevuti dal parroco Don Domenico. Alle 11.00 partecipiamo alla festa della patrona Beata Caterina Mattei (morta a Caramagna il 4 settembre 1547), assieme ad un gruppo di invitati, nella cappella della casa natale della Beata. Erano presenti anche alcuni sacerdoti originari della parrocchia, i parroci dell’unità pastorale e le suore di Maria Immacolata di Nyeri (Kenya), fondate da Monsignor Perlo, che da qualche mese si trovano a Caramagna e collaborano con la parrocchia. Alla santa Messa parteciparono anche le autorità comunali e una rappresentanza della polizia municipale e dei Carabinieri.

Dopo la santa Messa ci hanno servito un buon pranzo, che si è trasformato in un  bel momento per conoscerci. Siamo poi andati a conoscere il rione dove sono nati il canonico Giacomo Camissasa e Monsignor Perlo. Siamo tornati in Casa Madre, a Torino, grati per l’esperienza vissuta. 

Il giorno seguente, 6 settembre, è stata una giornata molto impegnativa. In mattinata abbiamo avuto la presentazione della professoressa Marta Margotti sulla città di Torino. La conferenza si è articolata in tre parti: La prima parte era sulla globalizzazione e Torino, come un nodo della storia globale tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. La storia di Torino permette di comprendere l’impatto a livello locale delle grandi trasformazioni del mondo nell’ultimo secolo e mezzo. La seconda parte era sul passaggio della città di Torino da capitale d’Italia a città dell’industria; del Piemonte dall’agricoltura all’industria, dal tessile all’industria meccanica, alla nascita dell’industria dell’auto, alle organizzazioni dei lavoratori, alle conseguenze della “Grande Guerra” e la realtà di Torino durante il fascismo. La terza parte si soffermava sulla Torino del miracolo economico, degli anni della ricostruzione, sulla Chiesa cattolica e lavoro industriale, sull’immigrazione e il ruolo della Fiat, ecc.

Nel pomeriggio siamo andati a visitare il Tempio Valdese in Corso Vittorio Emanuele II. In compagnia di Caterina, guida del “Teatrum Sabaudiae”, siamo stati ricevuti dal Pastore Valdese che ci ha mostrato il Tempio e ci ha presentato la storia della comunità Valdese, la sua origine, la sua presenza nel mondo, il suo rapporto con la Chiesa Metodista, la  Chiesa Battista e i Protestanti.  Ci ha poi offerto qualcosa da bere prima di recarci alla  Sinagoga.

Nella Sinagoga siamo stati ricevuti da una guida che ci ha raccontato la storia del popolo Ebraico dall’esilio a Babilonia, la storia degli Ebrei a Torino, la struttura della Sinagoga, la ragione per la quale c’e la separazione tra uomini e donne, come il giudaismo non sia una religione della salvezza e come la Sinagoga non sia solamente un luogo di preghiera, ma anche di incontro comunitario. Ci ha spiegato anche che qualunque adulto pu? guidare la preghiera nella Sinagoga, basta che sia ebreo, maschio e maggiorenne. 

Abbiamo poi visitato la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Caterina, che guidava la visita, ci ha raccontato un po’ la storia della Chiesa e del rione San Salvario, prima di arrivare alla casa del quartiere, luoghi di aggregazione, dove siamo stati ricevuti della signorina Chiara, la responsabile della casa. Ci ha raccontato quello che fanno al servizio della popolazione.

Siamo tornati a casa alle 19.00 stanchi ma contenti.

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Nel Tempio Valdese in Corso Vittorio Emanuele II

Il 7 settembre,  abbiamo visitato il Santuario della Consolata. Caterina ci ha narrato in forma sintetica come è stato costruito e redisegnato il bel santuario. Ha sottolineato che il santuario prima di essere dedicato alla Consolata era stato dedicato a Sant’Andrea. Quando è arrivato  il Padre Allamano come rettore ha riformato l’intera struttura che era del 1600 aggiungendo, fra le altre cose, diverse cappelle. 

Dopo la visita al santuario, siamo passati al Museo della Sindone, dove siamo stati ricevuti da Massimo Borghesi, presidente della Confraternita del Santissimo Sudario, fondata a Torino nel 1598, che ci ha illustrato la storia dell’arrivo della Sindone in città, delle tante ricerche lungo la storia, delle molteplici volte che è stata esposta ai fedeli e del mistero che custodisce.

Al pomeriggio abbiamo avuto una sessione magistrale sulla città di Torino nel contesto della politica italiana da parte del professor Bartolo Gariglio. Ci ha presentato la trasformazione da stato cattolico a stato laico e anticlericale, e le conseguenze che questo passaggio ha portato, come l’abolizione degli ordini religiosi contemplativi, la risposta del mondo cattolico e la nascita di nuove congregazioni religiose per opera di coloro che  si chiamano i santi sociali: Don  Bosco, Giuseppe Cafasso, Giuseppe Benedetto Cottolengo, Beato Giuseppe Allamano, l’Alberione, fra gli altri. 

L’8 settembre, abbiamo avuto due sessioni, una al mattino e l’altra al pomeriggio. La mattina l’insegnante Paolo Cozzo ci ha fatto conoscere le problematiche del cattolicesimo a Torino e le iniziative cattoliche nell’ottocento e all’inizio del Novecento.

Il pomeriggio il professor Mauro Forno, ci ha fatto conoscere la persona di prefetto apostolico Massaya e il movimento coloniale delle potenze europee; cioè, il fenomeno del colonialismo. Sono state chiarite molte cose sulla storia dell’evangelizzazione fuori dall’Europa, sul senso della fondazione di molti istituti e congregazioni religiose. 

Il 9 settembre, la novità è stata la visita guidata ai Musei Reali, alla cappella della Sindone, al Polo Teologico Torinese (Facoltà di Teologia dell’Italia Settentrionale) e la Chiesa di San Lorenzo. A questa visita ha fatto seguito la storia di Torino, dai Savoia alla Resistenza e alla Repubblica Italiana che abbiamo cominciato a conoscere in questi giorni.

Il 10 settembre, abbiamo visitato la Certosa di Pesio, che data dal 1173, riconosciuta  come luogo contemporaneo di evangelizzazione. Siamo stati ben accolti dai nostri confratelli. 

Nella straordinaria escursione fatta con il P. Ermanno Savarino, ci spiegava come la Certosa presenti tre elementi che la caratterizzano fin dalle origini. Questi elementi sono:

LA NATURA: il creato, che per i credenti porta in sè l'impronta del Creatore. Oggi la questione ecologica è urgente e richiama la sensibilità di molti.
LA BELLEZZA dell'arte: i monaci hanno costruito un luogo che doveva aiutarli a incontrare il Signore; dalla necessità di circondarsi di ciò che li mettesse in contatto con il trascendente.
IL SILENZIO: caratteristica principale di questo luogo, allora impervio e isolato, e che rimane ancora oggi l'ambiente che può favorire la profondità.

L’undici settembre, al mattino siamo stati con fratel Gaetano Borgo che con passione ha fatto per noi un bel percorso, parlandoci della sua esperienza in Inghilterra, della sua ricca attività in Kenya e del suo ritorno in Italia nella comunità della Certosa di Persio. Il suo racconto è stato per noi una grande testimonianza di vita.

Alle 11.00 abbiamo concelebrato la Santa Messa in comunità con coloro che stavano visitando la Certosa. Tornando a Torino siamo passati dalla comunità di Fossano dove siamo stati ricevuti dai tre confratelli, PP. Luigi Accossato, Francesco Peyron e Fratel Mario Bernardi. Con loro abbiamo condiviso un po della loro  esperienza missionaria e qualcosa da bere e mangiare. In questo modo abbiamo concluso la nostra prima settimana a Torino.

 

Ultima modifica il Martedì, 13 Settembre 2022 20:24

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