La Madonna di “Jardim Consolata”

Suor Melania a Jardim Consolata Suor Melania a Jardim Consolata Tutte le foto Archivio MC

La Madonna di Jardim Consolata di São Paulo ha una storia del tutto particolare che si intreccia con le vicende della famiglia dei Missionari e delle Missionarie della Consolata in ben tre continenti: Europa, Africa e America. Lei non smette di proteggere e benedire comunità e famiglie.

Quando si arriva a “Jardim Consolata” (Giardino Consolata) a São Paulo (Brasile), è facile assaporare una sensazione di pace, armonia, coraggio che ha accompagnato la vita delle Missionarie della Consolata presenti in questa zona nord della megalopoli di São Paulo fin dal 1954. 

Questa comunità è stata sede del noviziato per le giovani aspiranti alla vita religiosa e missionaria del Brasile. Oggi è una casa di sorelle anziane, missionarie sacramentine -come loro stesse si definiscono- e quindi dedite alla preghiera e alla contemplazione.

Entrando nella cappella, sulla sinistra, c’è una bellissima immagine della Madonna Consolata, un dipinto ad olio antico. Ha una storia sorprendente, “quasi epica”, come disse suor Elsa Vergine (1904-2004), una delle protagoniste delle vicende legate a questo quadro e chi mi raccontò quando seppe che ero prossima a partire per le missioni dell’Etiopia nell’anno 2021.

Siamo ad Addis Abeba, nel maggio del 1942, tra il 10 e il 15 maggio. È uno dei tempi più dolorosi per i Missionari e le Missionarie della Consolata: la guerra italo-etiopica. L’icona della Consolata è il regalo del dottor Edoardo Borra per la nuova cappella dell’Ospedale Principessa del Piemonte di Addis Abeba. L’espressione materna della Consolata è molto particolare e, nei momenti più tribolati della guerra, diceva suor Elsa: “era il nostro rifugio e conforto”.

Tutte le suore (erano 88) e anche tutti i Missionari della Consolata si trovavano nel campo di prigionia, eccetto padre Lorenzo Bessone, suor Virgilia Sisti, suor Teresia Brena e suor Elsa Vergine, che prestavano i loro servizi in ospedale. Il gruppo nutriva la speranza che l’imperatore etiope Hailé Selàssié riuscisse a calmare gli animi degli inglesi e continuare il loro servizio nell’ospedale.

20220712MDmelaniaB1

“Purtroppo – racconta suor Elsa – giunse l’ordine di chiudere immediatamente la struttura e riconsegnare le chiavi. Al mattino, molto presto, vennero a prendere suor Virgilia e suor Teresia. Io rimasi sola, aspettando la persona che si sarebbe incaricata delle chiavi. Entrai nella cappella, alzai lo sguardo alla Consolata e, d’improvviso, sentii nel cuore che la Madonna desiderava partire con me. Non persi tempo: salii sull’altare, arriotolai il dipinto che era facile da togliere e lo misi nello stesso tubo con il quale era arrivato in Etiopia. E così la Consolata era pronta per partire con me”.

Fino al villaggio di Harar non ci furono problemi, ma nell’ultimo controllo minuzioso dei bagagli le cose si complicarono: “Mentre continuavo a stringere il tubo con l’icona della Consolata e il poco di denaro che ci restava -prosegue il racconto-, da lontano mi fecero cenno di riconsegnarlo. Ero afflitta, allora chiamai il Padre Bessone perché spiegasse tutto in inglese. Non avemmo successo. L’icona rimase a Mandera, sede della colonia inglese”.

Bisognerà aspettare fino al 1953 quando, dopo la guerra ormai da qualche anno, p. Bessone si mette in viaggio verso il Meru (Kenya). Arrivando al porto di Mogadiscio, in Somalia, sapendo che la nave sarebbe rimasta attraccata alcuni giorni e sapendo che gli inglesi si trovavano ancora lì, scese dalla nave e andò a visitarli. Entrando in una sala, vide il tubo con l’icona della Consolata. Lo chiese e lo ottenne. Ricordando le mie lacrime quando dovetti lasciarla, lo mandò alla Casa del Noviziato, Jardim Consolata dove quell’anno cominciavo il mio percorso come Missionaria della Consolata. Il quadro rimase in mano degli inglesi per quasi dieci anni: dal 1942 al 1953”.

Tra le linee di questa breve storia missionaria leggiamo soprattutto la tenerezza di Dio che continua a consolare il suo popolo, per mezzo di questa Consolata nel Giardino. Il suo pellegrinaggio è un fatto missionario senza misura, che abbraccia popoli, Paesi e continenti.

Chi cammina nel “Jardim Consolata” o contempla la “Consolata del Jardim” fa memoria dell’imperativo di Dio profetizzato da Isaia: “Consolate, consolate, consolate il mio popolo!” (Is. 40, 1ss). Anche in tempo di pandemia queste parole si tradussero in gesti semplici: attenzione, vicinanza, tenerezza, incoraggiamento, umiltà, solidarietà. 

L’icona della Consolata del Giardino, con i suoi colori, espressioni, storia, bellezza e prodezze continua a mostrarci che il dolore ci focalizza nel momento, ma la consolazione apre ad orizzonti infiniti. È il segreto dei santi. È il segreto del Beato Giuseppe Allamano, che si presentava come il tesoriere della Consolata e continua, per mezzo della sua famiglia missionaria, rivelando la consolazione, frutto del Si di Maria di Nazareth!

*Suor Melania Lessa è Missionaria della Consolata brasiliana. Oggi risiede in Jardim Consolata ma ha condiviso la vita con il popolo Oromo in Etiopia. Notizia pubblicata da www.terraemissione.it

Ultima modifica il Martedì, 12 Luglio 2022 16:53

Gli ultimi articoli

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

10-07-2024 Missione Oggi

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

I Missionari della Consolata dell'Argentina accompagnano le “Case di Cristo” a “Villa Soldati” Nel cuore di Villa Soldati, a Buenos Aires...

Santo (in punta di piedi)

09-07-2024 Allamano sarà Santo

Santo (in punta di piedi)

Il 23 maggio scorso la sala stampa del Vaticano annunciava che papa Francesco aveva approvato l’avvenuto miracolo della guarigione dell’indigeno...

Articoli correlati

onlus

onlus