UN VIAGGIO VERSO IL SINODO SULLA PAROLA DI DIO

Pubblicato in Missione Oggi
“Non di pane soltanto vivrà l'uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio”. Mt 4,4

I giorni si sono ormai avvicinati e i nostri sguardi si volgono a questo grande evento ecclesiale che certamente catturerà l'attenzione, la preghiera e l'immaginazione di tutta la Chiesa: la dodicesima Assemblea generale ordinaria del sinodo dei vescovi, dedicato al tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, che si svolgerà dal 5 al 26 ottobre 2008, in Vaticano. Inoltre, i padri sinodali rifletteranno sulla Parola di Dio, sulla sua centralità nella vita della Chiesa e sul suo dinamismo che spinge i cristiani in missione, ad annunciare, con parole e con l'esempio della vita, la Buona Notizia della presenza in mezzo a noi del Signore Gesù risorto.

In quest'articolo intitolato “un viaggio verso il sinodo sulla Parola di Dio” vogliamo ripercorrere a grandi passi il cammino fatto: dal giorno della convocazione del sinodo fin'ora. Vogliamo inoltre sottolineare alcune date importanti, alcuni documenti pubblicati, alcuni personaggi, le grandi idee o linee conduttrici del sinodo ossia la teologia chi è la base del sinodo. Alla fine parleremo di alcune incidenze pastorali e missionarie del sinodo. Prima d'intraprendere questo “viaggio” di “anamnesis” cronologica e teologica, vogliamo fare nostra la preghiera di Santo Agostino perché il Signore ci aiuti a scoprire ed a vivere la dolcezza della sua Parola:


“Siano le tue scritture le mie caste delizie, o Signore: rivelami quelle pagine. Ecco, la tua voce è la mia gioia; la tua voce per me è cara sopra ogni dolcezza. Non lasciare in abbandono i tuoi doni e non sdegnare questo filo d’erba assetato. Ti piaccia che io trovi grazia dinanzi a te e mi si dischiudano quando bramo gli intimi segreti delle tue parole”i

Un sinodo sulla Parola di Dio:

Il giorno 6 ottobre 2006 è stata resa pubblica la decisione del Santo Padre Benedetto XVI di indire la XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, stabilendone il tema e la data di celebrazione. L’assise si svolgerà dal 5 al 26 ottobre del 2008 e i lavori saranno incentrati sull’argomento “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”, che il Romano Pontefice, Presidente del Sinodo dei Vescovi, ha deliberato dopo aver accolto il risultato di un’ampia consultazione in seno all’intero Ordo Episcoporum. L'importanza di una tale tematica è stata sottolineata dal Santo Padre in questi termini: “La futura Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, la dodicesima, avrà come tema: La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa. A nessuno sfugge l'importanza di un tale argomento, che è risultato del resto il più richiesto nella consultazione tra i Pastori delle Chiese particolari. E questo si comprende facilmente, poiché l’azione spirituale, che esprime e alimenta la vita e la missione della Chiesa, si fonda necessariamente sulla Parola di Dio. Questa, inoltre, essendo destinata a tutti i discepoli del Signore richiede speciale venerazione e obbedienza, affinché sia accolta anche quale urgente richiamo alla piena comunione tra i credenti in Cristo”ii. Come vediamo, questo Sinodo si distingue non soltanto per il grande rilievo dell'argomento -“La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” -, ma anche per diversi fatti che ora menzioniamo:

È un sinodo che centrando la sua attenzione sulla Parola di Dio cercherà di rileggere in chiave pastorale e missionaria la costituzione dogmatica sulla divina rivelazione Dei Verbum per riaffermare, in comunione con la tradizione della Chiesa, l'ascolto obbediente alla Parola di Dio. Infatti, afferma il cardinal Carlo Maria Martini “Il prossimo Sinodo gode perciò, rispetto ad altri, di una particolare caratteristica: quella cioè di riprendere un tema già trattato ampiamente e con particolare profondità e passione nell'ultimo Concilio e da cui è nata la costituzione dogmatica forse più bella del Vaticano II, quella 'Sulla Divina Rivelazione', espressa nel documento che dalle prime sue parole è stato chiamato la Dei Verbum”iii. 20 anni dopo, nel sinodo straordinario del 1985, il tema conciliare della Parola di Dio, espresso nella DV, venne ripreso brevemente e sottolineato nel suo documento “La Chiesa sotto la Parola di Dio celebra i misteri del Cristo e la salvezza del mondo”. In esso si sottolineava soprattutto l'attitudine dell'ascolto obbediente e la sottomissione della Chiesa alla Parola di Dio. Se riaffermava che la Parola di Dio, oltre ad essere causa efficiente della Chiesa, ne è anche la causa finale: “Andate dunque e ammaestrate tutte le creature” (Mt 28,19). Ascoltare e celebrare perciò la Parola nella comunità ecclesiale, radunata in assemblea, consentirà al cristiano credente una comprensione più autentica e una intelligenza maggiore della Parola in vista della sua missione nel mondoiv.

È un Sinodo che si propone di ripresentare l'unità tra il pane della Parola e dell'Eucaristia, tra la liturgia della Parola e dell'Eucaristia. Infatti, questo sinodo fa seguito al Sinodo sull’Eucaristia del 2005. Un sinodo convocato da Giovanni Paolo II e presieduto da Benedetto XVI di cui tema era “l'Eucaristia fonte e culmine della vita e della missione della Chiesa”. Parlando dell'Eucaristia e della Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, si vuole richiamare il nesso sussistente tra le due mense, mirabilmente evidenziato dall’antica tradizione della Chiesa e ripresa da DV 21: “La Chiesa ha sempre venerato le divine scritture come ha fatto per il corpo stesso del Signore, non mancando mai, soprattutto nella sacra liturgia, di nutrirsi del pane della vita dalla mensa sia della Parola di Dio sia del corpo di Cristo, e di porgerli ai fedeli”v

È un sinodo che se realizza nell'anno Paolino. Celebrando il sinodo sulla Parola di Dio nell'anno di San Paolo, il grande missionario della chiesa nascente, famoso per i suoi tre viaggi missionari, per la sua dottrina e le sue fondazioni. La chiesa, afferma mons. Nikola Eterovic, non mancherà di suscitare un rinnovato slancio missionario a beneficio dell'umanità intera. La chiesa che è per sua natura missionaria vuole riaffermare la sua natura, la sua vocazione e la sua missione: “Andate dunque e ammaestrate tutte le creature” (Mt 28,19).

Lo scopo del sinodo: pastorale e missionario

Mentre nell’Introduzione ai Lineamenta si sottolinea l'aspetto pastorale, l'instrumentum laboris aggiunge una nota teologica in più per completare la sinfonia musicale: l'aspetto missionario. Cosi abbiamo lo scopo pastorale e missionario. Lo scopo di questo sinodo, affermano i Lineamenta, è eminentemente pastorale: approfondendo le ragioni dottrinali e lasciandoci illuminare da esse, si intende estendere e rafforzare la pratica di incontro con la Parola come fonte di vita nei diversi ambiti dell’esperienza, proponendo per questo ai cristiani e ad ogni persona di buona volontà vie giuste e agevoli per poter ascoltare Dio e parlare con lui”. Per Mons. Nikola Eterović, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi “La riflessione sinodale dovrebbe favorire la conoscenza e l’amore della Parola di Dio che è viva, efficace e penetrante, allo scopo di riscoprire la bontà infinita di Dio che si rivela all’uomo come ad amico, si intrattiene con lui e lo invita alla comunione con sé. Inoltre, per mezzo della Parola di Dio si auspica di rafforzare la comunione ecclesiale, fomentare la vocazione universale alla salvezza, rinvigorire la missione ai vicini ed ai lontani, rinnovare la fantasia della carità cercando di contribuire a trovare soluzioni ai tanti problemi dell’uomo contemporaneo che ha fame sia del pane sia di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Più concretamente, lo scopo del Sinodo, secondo l’Instrumentum laboris, è soprattutto d’indole pastorale e missionaria”.

Un viaggio verso il sinodo: aspetti cronologici

Tra la convocazione del Sinodo – 06 ottobre 2006 – e la pubblicazione dell'instrumentum laboris – 12 giugno 2008 – ci furono dei passi giganteschi, sia dal parte del Consiglio Ordinario della Segretaria Generale del Sinodo dei Vescovi, sia delle chiese particolare, rappresentate dai vescovi.

Il 10-11 Ottobre 2006 si realizzò, nella sede della segretaria generale del sinodo dei vescovi, la quarta riunione del'XI consiglio ordinario del detto segretariato per la preparazione della la dodicesima Assemblea generale ordinario del sinodo dei vescovi. Centrati sul tema “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” i membri parlarono dei diversi aspetti dell’argomento legati alla Parola di Dio nella liturgia, nella predicazione, nella catechesi, nella teologia, nella spiritualità, nella lectio divina, nella lettura privata, nell’inculturazione, nell’ecumenismo. Nella discussione è stato posto in grande evidenza il richiamo alla Costituzione Dogmatica del Concilio Vaticano II sulla Divina Rivelazione Dei Verbum, documento di riferimento obbligato soprattutto nella fase preparatoria del Sinodo, dato che tale Costituzione resta in parte ancora da attuare.

È stata pure sottolineata l’importanza del Catechismo della Chiesa Cattolica, che ha recepito e ulteriormente sviluppato le indicazioni della Dei Verbum.

La quinta riunione dell’XI consiglio ordinario della segreteria generale del sinodo dei vescovi ebbe luogo, nella sede della stessa Segretaria, nei giorni 24 e 25 gennaio 2007 attorno allo stesso tema del sinodo: “La Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”. Però si trattava di portare a conclusione la prima fase della preparazione della futura XII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Nella discussione si è trattato della redazione dei Lineamenta, documento di avvio della riflessione e consultazione della Chiesa universale sul tema della futura Assemblea Ordinaria sinodale. I presenti alla sessione conoscevano già la bozza finale del testo, redatta secondo le indicazioni del Consiglio stesso espresse in riunioni precedenti, e questo ha permesso un’applicazione più consapevole e ampia allo studio delle ultime integrazioni da apportare al testo stesso.

Il testo dei Lineamenta - “La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa” - che fu firmato il 25 marzo, fu presentato il 27 aprile 2007. Fra una breve introduzione che sottolineava il “perché del sinodo” e una brevissima conclusione, il corpo del documento si articolava in tre grandi temi: Rivelazione, Parola di Dio, Chiesa; Parola di Dio nella vita della Chiesa e infine La Parola di Dio nella missione della Chiesa. Per facilitare la riflessione e la discussione sul tema a livello di tutta la Chiesa, il Documento era accompagnato da un dettagliato Questionario connesso con gli argomenti trattati nei singoli capitoli. Le risposte prodotte e rielaborate dai Lineamenta conducono all’Instrumentum laboris - “La Parola di Dio nella vita e nella missione della chiesa”, firmato l’11 maggio e presentato il 12 giugno 2008, che ha lo scopo di avviare e indirizzare la celebrazione dell’assise sinodale. Il documento è stato presentato dal segretario generale del Sinodo S.E. Mons Nikola Eterovic e dal sottosegretario S.E. Mons Fortunato Frezza. Nella presentazione del documento S.E. Mons Nikola Eterovic ha fatto sapere che l'instrumentum Laboris della XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi è frutto delle riflessione di 13 sinodi di vescovi della chiesa orientali cattoliche sui iuris, delle 113 Conferenze episcopali, dei 25 dicasteri della curia romana e dell'unione dei superiori generali. Ha sottolineato anche che il documento è stato tradotto in 10 lingue tra cui, per la prima volta, anche in cinese ed arabo.

Dalla convocazione fin'ora ci sono state anche le scelte e le nomina di diversi personaggi sia quelli che coordineranno le attività sia quelli che parteciparono. Ne menzioniamo alcunivi:

  • 12 giugno 2008 il Santo padre Benedetto XVI ha nominato tre Presidenti delegati per la XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi: William Joseph Levada, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede; Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay (India) e Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di São Paulo (Brasile).
  • 24 agosto 2008 l’Arcivescovo di Kinshasa, monsignor Laurent Monsengwo Pasinya, venne nominato dal Santo Padre come Segretario speciale per la XII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi. Monsignor Pasinya sostituisce in tale incarico monsignor Wilhelm Emil Egger, religioso capuccino, Vescovo di Bolzano-Bressanone, scomparso improvvisamente il 16 agosto scorso a causa di un infarto.
  • 06 settembre 2008: il Santo Padre ha nominato i partecipanti che a vari titolo prenderanno parte all'assise sinodale. I padri sinodali gli unici con diritto di voto saranno 32, tra cardinali e vescovi; 41 gli esperti e 37 uditori nominato dal segretario con l'approbazione del Papa.
  • 09 settembre 2008 Papa Benedetto XVI ha nominato il Cardinale George Pell, Arcivescovo di Sydney, nuovo Presidente delegato per la XII Assemblea generale del Sinodo dei Vescovi. Il Cardinale australiano sostituirà così il Cardinale Oswald Gracias, Arcivescovo di Bombay, impossibilitato a intervenire al Sinodo per motivi di salute.

Notiamo la presenza intercontinentale ed interculturale dei partecipanti nel sinodo sia nella presidenza sia nella lista dei padri sinodali, degli esperti e degli uditori. Ci sono alcuni novità da sottolineare:

1.Notiamo che questo sarà, nella storia dei sinodi, “l'assemblea sinodale che avrà la più alta partecipazione femminile”. Infatti, la Santa Sede ha reso pubblica la nomina da parte del Papa di 25 donne, 6 come esperte e 19 come uditrici: la maggior parte tra gli esperte sono docenti di Sacra Scrittura: due italiane, una nordamericana, una spagnola, una francese e una nigeriana. Quest'ilima - Mary Jerome - è la prima donna africana a laurearsi presso il Pontificio Istituto Biblico e che insegna Sacra Scrittura all'Università della Nigeria e al Seminario Maggiore dell'Arcidiocesi di Onitsha (Nigeria).

2.Interverrà negli assise sinodali, come un'invitato speciale del Santo Padre, il rabbino di Haifa Shear-Yashuv Cohen. Secondo S.E. Mons Nikola Eterovic chi ha communicato il rabbino presenterà come il Popolo Ebraico legge e interpreta la Sacra Scrittura - la Torah, i profeti e gli scritti sapienziali - che è, in grande parte, condivisa dai cristiani, da essi denominata l'Antico Testamento. Sarà per la prima volta nella storia dei sinodi che un non cristiano parlerà davanti alla assemblea dei vescovi.

3.Ha fatto sapere anche il Sabato 18, nell’aula del Sinodo Benedetto XVI e il Patriarca ecumenico Bartolomeo I presiederanno i primi Vespri. In seguito, faranno i loro interventi sul tema della Parola di Dio con particolare riferimento all’Anno Paolino. Sarà la prima volta, ha sottolineato mons. Eterovic, che il Patriarca ecumenico si rivolgerà ai padri sinodali. “Egli porterà il saluto dalle Chiese particolari che l’Apostolo delle Genti fondò prima di recarsi a Roma, dove subì il martirio”.

4.In un'intervista nella radio vaticana, S.E. Mons Nikola Eterovic ha fato sapere che l'altra novità è quella chiamata “discussione libera”. Secondo lui, “alla fine delle Congregazioni plenarie, dalle sei alle sette, ogni pomeriggio, sarà lasciato uno spazio per espressioni non scritte, non programmate dei Padri sinodali, che potranno intervenire. Questa non è di tutta una novità perché è stata già sperimentata nell'ultimo Sinodo sull'Eucaristia. E’ stata anche introdotta la presenza di membri del Sinodo che non hanno diritto di voto: sono rappresentanti delle Chiese e comunità cristiane, cosiddetti “delegati fraterni” -rappresentanti di 10 Chiese e comunità ecclesiali, che con i cattolici condividono l'amore e la venerazione nei riguardi della Sacra Scrittura-, “auditori” e “auditrici” - dunque uomini e donne - e anche esperti.
5.


Aspetti teologici pastorali e missionario: sintesi dell'instrumentum laborisvii

Riprendendo quasi letteralmente il tema dell'Assemblea sinodale “La Parola di Dio nella Vita e nella Missione della Chiesa”, l'Instrumentum laboris è diviso in tre parti, oltre ad una introduzione e alla conclusione: (1) – Il Mistero di Dio che ci parla; (2) – La Parola di Dio nella vita della Chiesa e (3) – La Parola di Dio nella missione della Chiesa.

La prima parte è intitolata “Il Mistero di Dio che ci parla” e si articola in tre capitoli. Nel primo si spiega il contenuto del termine “Parola di Dio”. In questo la “Parola di Dio” è comparata ad un canto a più voci , che assume notevole ampiezza nella Rivelazione divina. Il secondo capitolo è parla della bibbia come parola di dio ispirata, il problema ermeneutico cioè come interpretare la bibbia secondo la fede della chiesa. Il terzo capitolo ribadisce l’atteggiamento del credente di fronte alla Parola di Dio. In esse si afferma che il credente è colui che ascolta la parola di dio nella fede e ha Maria come modello di accoglienza della parola.

La seconda parte, “La Parola di Dio nella vita della Chiesa” presenta due capitoli. Allora che il primo constata che la Chiesa che nasce e vive della Parola di Dio è anche vivificata, sostenuta lungo tutta la sua storia della stessa Parola di Dio. Questa Parola di Dio permea e anima nella potenza dello Spirito Santo tutta la Chiesa, il secondo capitolo Il secondo capitolo, descrive la Parola di Dio nei molteplici servizi della Chiesa. In esso sono descritti i vari modi con cui la Chiesa si alimenta della Parola: nella liturgia e nella preghiera, nella evangelizzazione e nella catechesi, nella esegesi e nella teologia e nella vita del credente.

La terza parte è intitolata “La Parola di Dio nella missione della Chiesa”, è divisa in tre capitoli. Il capitolo, citando la DV 22 per un «largo accesso alla Sacra Scrittura» ribadisce che la missione della Chiesa è proclamare la Parola e costruire il Regno di Dio e che questa missione della Chiesa si compie nell’evangelizzazione e nella catechesi. Il cuore di entrambe è la Parola di Dio. Nel secondo capitolo si indica come realizzare la vocazione comune dei fedeli a ricevere e a donare la Parola Dio. Tendo in conto che la Parola di Dio deve essere a disposizione di tutti in ogni tempo perché «Nella Sacra Scrittura si manifesta l’ammirabile condiscendenza dell’eterna Sapienza»viii ognuno, secondo la sua responsabilità, si deve impegnare alla missione di fare conoscere la Parola di Dio. Ai vescovi riviene la responsabilità di fare conoscere la Sacra Scrittura, coadiuvati dai presbiteri e dai diaconi. “Le persone consacrate hanno un ruolo speciale nel proporre al Popolo di Dio la ricchezza della Bibbia. I fedeli laici, poi, sono chiamati a conoscere il tesoro della Scrittura e a far risplendere la novità del Vangelo nella loro vita di ogni giorno, in famiglia e in società”. Il terzo capitolo è dedicato ai rapporti ecumenici ed interreligiosi, senza dimenticare i nessi della Bibbia con coloro che si dichiarano lontani dalla Chiesa o addirittura non credenti. Si tratta del dialogo che di norma accompagna la missione.

Incidenze pastorali - missionari del sinodo secondo l'instrumentum laboris

Alla basi di tutta l'iniziativa del sinodo sulla Parola non c'era soltanto dei motivazioni puramente teologiche ma c'erano anche delle provocazioni pastorali-missionari. Lasciando parlare i numeri Mons. Eterović ci ha fatto sapere la Bibbia è tradotta in 2.454 lingue, mentre nel mondo vi sono fino a 6.700 lingue, di cui 3.000 sono considerate come principali. La Bibbia, continua, è il libro più tradotto e diffuso nel mondo ma, purtroppo, non è molto letto. Per fondare le sue affermazione si è basato dalla realtà italiana dai recenti indagini del Gfk-Eurisko che dimostrano che solamente il 38 % degli italiani praticanti avrebbe letto un brano biblico negli ultimi 12 mesi. La percentuale scende al 27 % se si prende in considerazione la popolazione italiana adulta. La maggioranza dell’oltre 50 % considera la Sacra Scrittura difficile da intendere, in Italia e in altri Paesi consultati. Ovviamente, la gente ha bisogno di essere introdotta e guidata ad una intelligenza ecclesiale della Bibbia”. Anche se non si può parlare della stessa percentuali negli altri continenti, il nostro contatto con la pastorale diretta ci ha mostrato questa ignoranza alla Parola di Dio. Da quest'ignoranza viene una conseguenza: quella di non conoscere Cristo. Infatti, sottolinea San Gerolamo che chi non conosce la Bibbia non conosce Cristo.

Perciò vediamo che nell'instrumentum laboris dopo un capitolo c'è un elenco dell'incidenza pastorale di ogni realtà trattata, soprattutto quelle che dovrebbero essere migliorate e integrate e, in particolare, per un maggiore accesso alla Bibbia e una sua migliore intelligenza ecclesiale, che avrebbero come conseguenza un maggiore dinamismo missionario. Ne sottolineammo alcune:

  • Nella nostra pastorale e attività missionaria si deve avere una particolare attenzione ai vari modi con cui la Chiesa si alimenta della Parola cioè la liturgia e la preghiera, l'evangelizzazione e la catechesi, l'esegesi e la teologia e la vita del credente. Si deve cercare dunque un sostanziale rinnovamento biblico in ambito liturgico, catechistico e, più a monte, esegetico e teologicoix;
  • Se deve esortare, come l'aveva fatto la Dei Verbum con forza e con insistenza, tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere "la sublime scienza di Gesù Cristo" con la frequente lettura delle divine Scritture.
  • l'importanza di imparare a pregare a partire dalle Scritture;
  • Sottolineare il primato da dare alla Parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa, ma insieme si richiede il coraggio e la creatività di una pedagogia della comunicazione adatta ai tempi (cultura, contesti di vita attuali, comunicazione);
  • l’invito a riconoscere che la Parola di Dio è Gesù Cristo e questo comporta una lettura dell’intera Bibbia considerata nel suo mistero in modo privilegiato nella celebrazione liturgica, in particolare nell’Eucaristia domenicale;
  • il grande desiderio dei fedeli di ascoltare la Parola di Dio, cui si risponde con notevoli iniziative pastorali, ma si avverte anche il bisogno urgente di superare indifferenza, ignoranza e confusione sulle verità della fede circa la Parola di Dio, impreparazione, carenza di sussidi biblici;
  • la necessità di una pastorale biblica, ma anche un’animazione biblica dell’intera pastorale, che comprenda l’insegnamento di tutte le verità della fede;
  • l’urgenza che il laicato non sia solo soggetto passivo, ma diventi tanto uditore della Parola di Dio quanto annunciatore debitamente preparato, sostenuto dalla comunità;
  • Una pratica incipiente ma fruttuosa della Lectio Divina con modalità diverse;
  • Una diffusione del Libro Sacro tramite l’apostolato biblico e lo slancio di comunità, gruppi e movimenti ecclesiali;
  • la disponibilità crescente di strumenti e sussidi dell’odierna comunicazione;
  • l’interesse per la Bibbia in ambito culturale.

Concludiamo questo cammino verso il sinodo con un'esortazione conclusiva dell'Instrumentum Laboris: “per mandato del Signore Gesù risorto la Chiesa, comunità dei suoi discepoli, guidata dagli Apostoli, è inviata ad annunciare la salvezza sempre e dappertutto, nella fedeltà alla Parola del Maestro: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura» (Mc 16, 15).

Betlemme, 30 settembre 2008
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 16:53

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