Lettera al padre Norberto

Padre Norberto e Suor Maria Anistalda in Mozambico. (tutte le foto Suor Maria Anistalda) Padre Norberto e Suor Maria Anistalda in Mozambico. (tutte le foto Suor Maria Anistalda)
Pubblicato in Missione Oggi

Ho avuto la fortuna di conoscere P. Norberto Ribeiro Louro en 1992. Avevo terminato la formazione in Italia, ero tornata in Portogallo per la Professione Perpetua e poi avrei ricevuto il mio primo mandato missionario per il Mozambico. Padre Norberto, che presiedeva l’eucaristia, mi disse: “Suor Anistalda, questa celebrazione deve darti il coraggio e l'audacia di chi rischia e non rischia poco. La forza di chi rischia tutta la sua vita. Tu vai nel nome di Gesù Cristo che si è fatto parola in questa comunità, che si è fatto parola per istruirti, che si è fatto pane per nutrirti. Tu vai nel suo nome, è Lui che ti ha chiamato, è Lui che ti ha formato, è Lui che ti manda. Non avere paura.

Nel tuo cammino missionario non cerca di non mostrare che sai molte cose perché  missione, più che insegnare molte cose, è mettersi in cammino e essere compagno di viaggio. Le persone a cui sei mandata ti vorranno vicina non perché sai molto, ma perché sei disposta a condividere la vita. Il mondo di oggi ha più bisogno di santi che di maestri; ha bisogno di coloro che dimostrano con la loro vita le convinzioni che hanno e la vita che Cristo ha infuso in loro.

Fatti compagna di viaggio di coloro che stai per incontrare, non portare loro grandi cose o grande saggezza, ma porta la tua vita semplice e povera. Armati solo della parola di Dio, della tua povertà e della tua fragilità. Perché essere missionario è dare la vita: non sei chiamata a fare nient’altro che dare la vita.

Questo dono radicale e totale della vita è il senso profondo della tua consacrazione missionaria; è il riflesso della presenza di Cristo dentro di te. Se qualcuno si convertirà lo farà se vedrá la presenza di Cristo in te. le persone che ti vedranno dovranno credere e pensare che è buono vivere una vita da convertiti, che vale la pena essere entusiasti del Regno di Dio e lasciare tutto per andare ad annunciarlo.

Vai, questa comunità ti accompagna, noi ti accompagniamo, i tuoi genitori ti accompagnano, l'Istituto Missionario della Consolata ti accompagna e oggi anch'io ti accompagno. Questi Istituti, fondati dal Beato Giuseppe Allamano, si rallegrano di vedere il tuo dono della vita. 

Vai anche a nome di questa comunità che ha generato e deve continuare a generare vocazioni. Non può fermarsi qui: ha generato e deve continuare a mandare persone disposte ad annunciare la fede di Cristo e a testimoniare con la vita”. (Estratto dall'omelia del 22 novembre 1992)

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Le sue parole sono state per me un vero programma di vita e mi hanno toccato nel profondo del mio cuore; incontrare Padre Norberto è stato per me un regalo di Dio molto speciale nel giorno della mia consacrazione a Lui. Norberto conosceva bene il Mozambico e ha aumentato in me il desiderio di andare in Missione e di darmi a Dio e ai fratelli. Quel giorno è stato piantato il seme della nostra amicizia.

Poi l'Istituto mi ha chiesto di fare un periodo di formazione nell'amministrazione generale e quindi non sono potuta partire subito dopo il mandato missionario. Prima tornai in Italia e poi, l'anno seguente, di nuovo in Portogallo dove mi incontrai nuovamente con padre Norberto. Io gli dissi che sarei partita per la missione a metà ottobre e lui mi raccontò di essere stato assegnato di nuovo al Mozambico, dove sarebbe stato Maestro dei Novizi; che prima di andarci sarebbe passato per il noviziato in Kenya e che il Mozambico l’avrebbe raggiunto alla fine di ottobre. Quindi ci mettemmo d'accordo che, il giorno del suo arrivo, sarei andata all'aeroporto per dargli il benvenuto.

Il 13 ottobre sono finalmente sbarcata in Mozambico e, dopo aver mostrato il passaporto e ritirata la valigia, immaginate la mia sorpresa al vedere il padre Norberto che mi ha accolto con queste parole: “Ehi tu, ma non ti vergogni? io ti ho inviata un anno fa e tu arrivi solo adesso?”. È stata una simpatica strigliata e mi sono sentita davvero contenta di trovare, al mio arrivo, qualcuno che conoscevo e su cui potevo contare.

Alcuni mesi dopo sono stata assegnata a Maputo, e nel Noviziato di Laulane abbiamo avuto l'opportunità di incontrarci in varie occasioni, per condividere le nostre esperienze e così la nostra amicizia fraterna si è rafforzata.

Poi nel 1998 sono partita per l'Italia, nel 2001 sono tornata in Portogallo e nel 2004 sono stata nominata nella missione della Guinea Bissau. 

Negli anni della Guinea Bissau, le due volte che sono andata in vacanza in Portogallo, ho trovato il padre Norberto come Superiore Regionale. Abbiamo avuto l'opportunità di condividere l’esperienza fatta. Lui aveva sempre parole di incoraggiamento che mi hanno ispirato e mi hanno rallegrato. sapeva ascoltare ed era un buon consigliere. 

Nel 2012 viaggiai direttamente dalla Guinea all'Italia, dove ero stata destinata e l’anno dopo raggiunsi il Portogallo per passare un po' di tempo con i miei genitori anziani: ero li da pochi giorni e mi è stato chiesto di fare una settimana di animazione missionaria a Cardigos con Padre Norberto.

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È stata davvero un'occasione d'oro per condividere le nostre esperienze missionarie con la comunità locale e tra di noi. Ricordo che c'erano quasi solo persone anziane e praticamente e in ogni celebrazione eucaristica noi condividevamo le nostre esperienze missionarie e invece il sacerdote amministrava il sacramento dell'Unzione degli infermi a coloro che avevano più di 60 anni, che erano la maggioranza e a volte tutti i partecipanti. In quella settimana fu lanciato il libro del padre Norberto “La missione è simpatica”. Io gli chiesi di autografarmi un libro e di mettermi una dedica e lui scrisse: “Carissima Anistalda, altre parole per cosa? Il sentimento che ci ha riunito e confermato in questi giorni vale più di tante parole. Gli episodi narrati nel libro li conosci bene perché li hai vissuti nella tua vita missionaria. Se questi hanno aggiunto qualcosa, sono felice. Con l'amicizia e l'orgoglio di appartenere alla stessa famiglia. P. Norberto Louro”.

Sono alla fine tornata in Portogallo nel 2018 e da allora, in questa Terra della vergine Maria, ci siamo incrociati  in vari luoghi e in diverse occasioni: era sempre una gioia trovarci di nuovo. Non ci siamo mai scritti o chiamati, ma tra noi c'era questa amicizia fraterna e spirituale che cresceva con il passare del tempo. Lui continuava ad essere quella persona affabile, gentile, disponibile, semplice e soprattutto simpatica, come la missione che descriveva. Per motivi indipendenti dalla mia volontà non ho potuto dargli l'ultimo saluto, ma sono sicura che la nostra amicizia continua e ovunque lui sia continuerà ad accompagnarmi e a intercedere per me. Grazie per tutto padre Norberto. “Até sempre. Descansa em paz”. Lisbona 28 aprile 2022

* Suor Maria Anistalda de Babo Ferreira Soares è Missionaria della Consolata.

Ultima modifica il Sabato, 09 Luglio 2022 20:17

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