La periferie difficili e molto spesso violente di molte città del mondo ospitano presenza missionarie nuove e spazi dove si cerca di costruire una comunità rinnovata contando con l'impegno e le forza delle persone che le abitano. L'esperienza della "Comuna 13" di Medellín in Colombia, dove sono anche da poco presenti i Missionari della Consolata.
Un enorme quartiere alla periferia di Medellín in Colombia è diventato uno dei luoghi più visitati della città negli ultimi tempi. Questa periferia ha smesso di essere un luogo dove non si poteva entrare a causa della guerriglia, dei paramilitari, delle bande e della narco-violenza per diventare una specie di museo a cielo aperto che cerca di raccontare cosa era la Comuna 13 e come è diventata quello che è ora, un luogo completamente sicuro.
Negli anni '90, la Comuna 13 era uno dei luoghi più pericolosi e violenti del mondo. I governi hanno voltato le spalle ai municipi, che si sono dovuti organizzare da soli. Le guerriglie dell'ELN, delle FARC e del CAP (Comandos Armados del Pueblo) volevano inizialmente aiutare la Comuna nelle loro lorre sociali, ma in poco tempo tutto divenne un incubo. I primi bambini soldato reclutati da questi guerriglieri e la crescente violenza ha avuto una risposta ancora più violenta da parte dei gruppi paramilitari che volevano cacciare i guerriglieri e, in mezzo a tutto ciò, i cartelli del narcotraffico, come quello chiamato di Medellín controllato dal noto narcotrafficante Pablo Escobar, approfittava dei giovani senza futuro per trasformarli in pistoleri, rapitori e sicari.
Nel 2002 l'ex presidenta Alvaro Uribe lancia l'operazione Orion con la finalità di espellere i guerriglieri delle FARC, ELN e CAP. Partecipano ciarca 1500 fra soldati e poliziotti fortemente armati insieme a carri armati ed elicotteri. L'operazione è durata diversi giorni e il numero delle vittime è stato molto alto: 80 civili feriti, 17 uccisi dalle forze di sicurezza, 71 persone uccise dai paramilitari, 12 persone torturate, 92 sparizioni forzate e 370 arresti arbitrari. Alla fine l'espulsione dei guerriglieri non ha riportato la pace nella Comuna 13, perché questa è stata la porta d'ingresso per i paramilitari, in particolare il gruppo Cacique Nutibara. Uccisioni, torture e sparizioni forzate erano ancora una volta il pane quotidiano.
Per compensare la sofferenza delle famiglie, il governo colombiano ha iniziato a investire nel miglioramento dei servizi di trasporto della Comuna 13. È arrivato fin la il "metrocable", una cabinovia destinata al trasporto pubblico che avvicinava la Comuna, situata nella parte alta delle scoscese pendenti che circondano la città di Medellín, con il centro della città. E poi dopo anche le scele mobili che hanno permesso un migliore accesso a questi quartieri così scoscesi e urbanizzati in modo totalmente disordinato.
Oltre alle opere pubbliche, ci sono stati anche numerosi programmi di inclusione sociale, che hanno aperto nuove opportunità lavorative per i giovani. E anche programmi di tipo culturale come l'inaugurazione di biblioteche e la campagna di graffiti che voleva portare colore ai tristi muri macchiati di sangue e di proiettili. La trasformazione dell'ambiente era completa. Oggi sono migliaia i turisti che visitano la comuna che è anche diventata un alveare di artisti, musica, colore, graffiti, negozi di souvenir, ristoranti e caffè, i cui proprietari pagano le tasse alle autorità municipali e non i pizzi alle mafie e ai gruppi violenti e paramilitari al margine della legge.
Abbiamo avuto l'opportunità di visitare la Comuna 13 mercoledì 07 settembre. Nella comuna 13 i Missionari della Consolata stanno iniziando una nuova presenza da una casa dell’archidiocesi nella parrocchia "Las Bienaventuranzas". Padre Manuel Perdomo e il diacono Julius Niwagaba stanno costruendo il progetto.
*Missionario della Consolata. Consigliere per il continente Americano