Relazione di S.Em. CORMAC Card. MURPHY-O’CONNOR
Arcivescovo di Westminster
Vice Presidente della CCEE
INTRODUZIONE
È un grande privilegio che mi sia stato chiesto di dare avvio alla discussione dei nostri prossimi giorni. All’inizio del nuovo millennio, non c’è tema di dibattito e di discernimento più importante dell’evangelizzazione.
Siamo qui per discernere nuovamente i segni del nostro tempo, in modo particolare come li sperimentano i giovani. Siamo qui anche per verificare come noi, cattolici, possiamo rispondere meglio alla sfida di essere segni di Cristo autentici e accessibili per il nostro tempo.
Il mondo in cui viviamo è il contesto in cui siamo chiamati a testimoniare la nostra fede. Un problema per noi è che il mondo cambia molto in fretta. È difficile stargli dietro. Senza dubbio questo è più vero per i responsabili nella Chiesa che per i cristiani nel loro insieme. Noi siamo gente cauta. Ci vuole tempo per sviluppare risposte alle nuove correnti di pensiero, di comportamento e di credo nel mondo attorno a noi. Ma è chiaro che il mondo non rallenterà per permettere a noi di raggiungerlo. Nostro è il compito di leggere più accuratamente la narrativa del nostro tempo e di rispondere in modi che siano significativi per la gente che non condivide la nostra cultura e il nostro linguaggio peculiarmente ecclesiali.