La mappa dei regni
Il pianeta Terra sembra essere pieno di confini, alcuni naturali e la maggior parte frutto dell'organizzazione o della disorganizzazione umana. Tutti, si dice e si crede, per delimitare, separare o difendere: da chi o da che cosa?
I più evidenti, quelli fisici: sono circondati da uffici burocratici, pronti ad accogliere o escludere; o da battaglioni e fortini addestrati a difendere o attaccare. Quelle più sottili sono politici, etnici, culturali, sociali, generazionali, di genere, religiosi, ecologici... sono spesso i più aggressivi e scomodi.
La mappa del Regno
Invece, se potessimo vedere una mappa del "Regno di Dio" annunciato da Gesù Cristo, non vedremmo alcuna linea, perché i cittadini di questo Regno provengono da tutte le tribù, lingue, popoli e nazioni. Tutti i membri della grande famiglia umana.
Nel Primo Testamento il profeta Isaia ha anticipato quel Regno, dove tutti i popoli vedono e proclamano la gloria di Dio stesso: “Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti” (66,18-19). Nello stesso testo presenta il modo per raggiungere questo obiettivo: eliminando tutto ciò che impedisce l'arrivo della salvezza offerta da Dio, osservando la legge e praticando la giustizia, come base di tutte le relazioni. L'ingiustizia è il grande ostacolo alla convivenza e alla costruzione di quel "mondo nuovo" al cui servizio tutti i credenti dobbiamo lavorare.
La missione di Gesù
Questo progetto o sogno di Dio, il suo Regno, coincide con la missione affidata dal Padre Dio al Figlio inviato, l'Emmanuele, Gesù. La sua identità ebraica –definita da un insieme di caratteristiche che comprendono credenze e pratiche– non lo intrappolò in un chiuso etnocentrismo. Egli, anche a costo della propria vita terrena, culminata nella croce e nella sepoltura, ha infranto i confini umani, sociali, politici, culturali, religiosi, morali e molti altri. Ha costruito ponti invece di rinforzare muri, ha proposto e cercato l'inclusione e la fratellanza universale. Tutti figli dello stesso Padre materno e quindi fratelli e sorelle.
La nostra missione
La missione del Padre Gesù la affida ai suoi discepoli missionari: "andate nel mondo", con la luce e la forza dell'altro Consolatore, il Paraclito. Aprite i vostri cuori alla fratellanza universale per vivere come una famiglia; attraversate le frontiere e costruite ponti per celebrare e gustare insieme la festa della vita; superate ogni tipo di esclusione e discriminazione, promuovendo e rispettando i diritti umani e i diritti della madre terra; perdonate e accettate il perdono; scatenate processi di riconciliazione individuale, familiare e sociale, per poter respirare la vera consolazione e tornare a sognare.
Dove regni e governi, sistemi e strutture, ideologie e correnti, cartelli e organizzazioni, religioni e credenze, impongono confini che non possono essere superati, il Vangelo di Gesù Cristo li supera. Mai è rimasto all'interno di confini: ha superato quelli fisici con la filiazione e la fraternità; quelli economici con la solidarietà, la giustizia e la pace; quelli culturali e religiosi con il dialogo, il rispetto e la valorizzazione; quelli giuridici con l'amore; quelli morali con il perdono e la riconciliazione, quelli ecologici con la gratuità e la cura; quelli del tempo e della morte con la resurrezione, la vera consolazione. La ha superati tutti con i diritti dell'uomo e della terra; con valori umani e umanizzanti.
*Salvador Medina, Missionario della Consolata in Colombia.