Il continente africano rimane «una delle principali zone di transito» del traffico di droga in tutto il mondo. Ma la novità è che la sua crescente classe media rappresenta un nuovo e ricco mercato per chi commercia cocaina ed eroina. Lo rivela il rapporto annuale del Organo internazionale per il controllo degli stupefacenti (Incb, nell’acronimo inglese) pubblicato ieri.
Quello africano è da tempo un mercato facile, specie in quei territori di passaggio dove sono diffusi alti tassi di analfabetismo, povertà e disoccupazione giovanile. Secondo gli estensori del rapporto, tuttavia, il mercato illegale si sta radicando anche in altri ambienti, in particolare presso la nascente borghesia che in alcuni paesi maggiormente sviluppati rappresenta un target allettante. Soprattutto per la droga dei ricchi, cocaina ed eroina in testa. Espansione che comporta un allargamento del fenomeno del consumo interno. Prima l’Africa fungeva solo da collegamento tra paesi produttori e l’Occidente consumatore. Ora il quadro sta cambiando.
Africa Occidentale
L’Incb ha rilevato che il problema della droga sta diventando particolarmente grave in Africa occidentale, dove è aumentato l’utilizzo di sostanze stupefacenti, in particolare fra i giovani.
Il perché lo si deduce dal fatto che questa regione è una delle principali rotte di transito che dal Sudamerica arriva fino all’Europa. Un traffico in aumento da anni. La sostanza stupefacente che attraversa questa regione è soprattutto la cocaina. Ma una parte della droga rimane sul territorio, andando ad aumentare il consumo, specie fra i giovani più abbienti.
Le sostanze non arrivano solo attraverso il trasporto marittimo. Dall’analisi emerge che i voli commerciali sono divenuti il mezzo preferito per il traffico di cocaina tra l'America Latina e l'Europa, attraverso l'Africa. Nel 2014, 120 chili di cocaina sono stati sequestrati all'aeroporto di Lagos (Nigeria) e 221 chilogrammi allo scalo internazionale di Lomé (Togo).
Non solo. L’Africa occidentale è diventata anche una zona di produzione di droghe sintetiche. Numerosi centri di produzione e distribuzione sono stati scoperti in Costa d'Avorio, Guinea e Nigeria dove, tra il 2011 e 2015, sono stati smantellati almeno 10 laboratori clandestini.
In questi centri vengono prodotte sostanze come le metanfetamine per poi essere contrabbandate in Asia orientale e del sudest. Un fenomeno nuovo, visto che fino a un anno fa la regione africana non aveva mai giocato un ruolo importante in questo mercato.
I ricercatori ritengono, inoltre, che l’aumento del traffico online in questi paesi abbia agevolato il fenomeno, dato che risulta più difficile per le forze dell’ordine scoprire e identificare gli spacciatori e i consumatori.
L’hub orientale
In Kenya l’eroina sta divenendo una piaga sociale. Le autorità del paese hanno sequestrato un carico da 387 chilogrammi di eroina nel 2014. L’Incb ritiene che questa droga sia ormai «la più consumata in Kenya dopo la cannabis».
L'Africa orientale rappresenta per lo più un hub per il traffico di eroina che dall'Afghanistan e Pakistan si dirige verso l'Europa. Kenya e Tanzania, in particolare, rappresentano le principali porte d’ingresso. I carichi arrivano via mare ai porti di Mombasa, Lamu, Dar es Salaam e Zanzibar.
Le modalità di arrivo sembrano aver subito nel tempo un’evoluzione. Secondo le autorità kenyane, l'eroina arriva attraverso grandi navi che gettano l'ancora in alto mare, per poi essere scaricata su imbarcazioni più piccole, come barche da pesca o motoscafi, e portata sulla costa. Un processo che avviene indisturbato data la mancanza di mezzi in grado di controllare vaste e impervie coste.
Nordafrica
Anche in Nordafrica, secondo l’Incb, i sequestri di eroina sono aumentati in modo significativo. Un paese significativo è l’ Egitto, dove il quantitativo sequestrato è passato da 260 chilogrammi nel 2014 a 613 nel 2015.
Un caso a parte è quello del Marocco che è ancora tra i più grandi produttori di resina di cannabis al mondo e continua a rifornire l'Europa. In questo caso, però, si è registrata una riduzione nel numero di sequestri segnalati (da 137 tonnellate nel 2012 a 70 nel 2014). Tuttavia, a questo dato positivo si contrappone un aumento in altri paesi del Maghreb, in particolare in Algeria ed Egitto.
La droga più utilizzata
La cannabis resta, comunque, la droga maggiormente utilizzata in Africa, anche perché è facile la produzione interna. Secondo gli studiosi ne fa uso il 7,5% della popolazione continentale in età compresa tra i 15 e i 65 anni. Un dato molto più alto della media mondiale che è, invece, del 3,9%. Particolarmente elevato l’utilizzo in Africa occidentale e centrale dove si arriva al 12,4%.
Fonte: http://www.nigrizia.it/