Decine di migliaia di ragazze in varie nazioni dell'Asia sono costrette, a causa della pandemia di Covid-19, a sposarsi giovanissime. Le ragazze provengono da famiglie che vivono in condizioni di indigenza, aggravate dal coronavirus. Si teme che anni di progressi compiuti per contrastare il fenomeno delle “spose bambine” vengano annullati dalla miscela tra virus e indigenza: è l'allarme lanciato dalla Ong "Girls Not Brides", che riunisce una rete di oltre 1.460 organizzazioni sparse in tutto il mondo, anche nel mondo cattolico.