"Non va dimenticata la difficile situazione di oltre 850.000 rifugiati Rohingya che, mentre è in corso la pandemia di Covid-19, vivono in un 'limbo' nei 34 campi istituiti dall'Alto Commissariato Onu per i rifugiati (UNHCR) e dall'Organizzazione internazionale per le Migrazioni (OIM) a Cox's Bazar, in Bangladesh": lo dice all'Agenzia Fides il Gesuita indiano padre Jeyaraj Veluswamy, impegnato a livello sociale e pastorale tra i profughi Rohingya in Bangladesh.