Almeno 50 fra gangster, teppisti e rappresentanti del governo locale si sono impossessati di una parte del terreno del monastero. Alcuni sono penetrati nella clausura disturbando preghiera e vita dei monaci. Il “capitalismo rosso” usa violenza, sequestri e ideologia comunista per cacciare i monaci, rendendo impossibile la loro vita comunitaria. Appello dei monaci al governo, alle ambasciate internazionali, alle organizzazioni per i diritti umani.