"Un atto di terrorismo", Con queste parole il Cardinale nicaraguense Leopoldo Brenes ha definito l'attentato incendiario che venerdì 31 luglio ha devastato una cappella della Cattedrale metropolitana di Managua, danneggiando gravemente il cosiddetto "Sangue di Cristo, prezioso crocifisso ligneo, antico di 382 anni, che era stato venerato anche da Papa Giovanni Paolo II nel 1996, in occasione del suo secondo viaggio in Nicaragua. Secondo quanto riferito da testimoni, un uomo incappucciato è penetrato nella cappella e vi ha lanciato una bottiglia incendiaria, dopo aver detto ad alta voce "vengo al Sangue di Cristo". Nella cappella è anche esposto costantemente il Santissimo Sacramento, visibile all'interno del tabernacolo. "E' un atto di sacrilegio e profanazione, per il quale dobbiamo rimanere in costante preghiera, per chiedere che le forze del male siano sconfitte", si legge in un comunicato diffuso dall'Arcidiocesi di Managua dopo l'attentato.