Ong internazionale denuncia: la retorica e le politiche del presidente hanno “incoraggiato” gli assassini. Da quando Duterte è al potere, il numero di morti ha raggiunto quota 113; nei tre anni precedenti erano 65. Mons. Mangalinao: “Fare rete, aumentare il sostegno reciproco e pregare: non dobbiamo aver paura, perché Dio è al nostro fianco”.
Sotto la presidenza di Rodrigo Duterte, gli omicidi di ambientalisti, tribali e difensori dei diritti della terra filippini sono aumentati in modo drastico: la retorica e le politiche del presidente hanno “incoraggiato” gli assassini. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Global Witness, Ong internazionale che lavora per rompere i legami tra sfruttamento delle risorse naturali, conflitti, povertà, corruzione e violazioni dei diritti umani. Il documento, pubblicato oggi, sottolinea che quanti si oppongono a disboscamento, estrazione mineraria e frutticoltura nelle Filippine da tempo affrontano minacce e violenze, ma il recente aumento rappresenta un salto “inquietante”.