Parigi sotto attacco terroristico, oltre 120 morti. La condanna della Santa Sede

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“Qui in Vaticano stiamo seguendo le terribili notizie che giungono da Parigi. Siamo scioccati da queste manifestazioni esasperate e condanniamo il terrorismo e la violenze assieme al Papa e a tutti coloro che collaborano per la costruzione della pace”. È quanto ha affermato in una nota padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, in relazione ai sanguinosi attacchi a Parigi della serata di ieri che hanno causato almeno 120 morti e oltre 200 feriti.

Il presidente francese François Hollande ha dichiarato lo Stato di emergenza e sospeso il trattato di Schengen; chiuse le frontiere, così come per oggi resteranno chiuse tutte le scuole e uffici del Paese. Centinaia di militari presidiano le vie di una metropoli sotto shock per gli attentati che sono rivendicati dai jihadisti dello Stato islamico (SI), per rappresaglia alla partecipazione dell'Eliseo ai raid aerei in Siria.

Commentando a caldo la carneficina, il portavoce vaticano afferma: “Noi preghiamo per le vittime e per tutti coloro che sono rimasti feriti nel corso degli attacchi, e per l'intero popolo della Francia. Questo - conclude la dichiarazione di p. Lombardi - è un attacco che mina la pace dell'umanità, che richiede una risposta decisa da parte di tutti noi che ci contrapponiamo alla diffusione dell'odio omicida in tutte le sue forme”.

Sono almeno sette i punti della capitale francese interessati dagli attacchi terroristici nella serata di ieri. L’episodio più grave ha interessato il Bataclan, un famoso locale di Parigi dove era in corso uno concerto di un gruppo rock statunitense, gli Eagles of Death Metal. Uomini armati hanno preso in ostaggio oltre cento persone e ne hanno massacrate - colpendole una a una e inneggiando ad Allah, secondo le prime testimonianze - almeno 80 (in base alle prime stime).

La serie di attacchi, che si sono susseguiti in una zona non lontano da piazza della Repubblica e alla Bastiglia, nel X e XI Arrondissement, hanno preso di mira caffè, bar, ristoranti nel momento di maggiore affluenza. I terroristi hanno preso di mira i clienti, come avvenuto in una pizzeria e in un locale cambogiano, uccidendoli a sangue freddo.

Fra gli obiettivi anche lo Stade de France, dove era in corso l’amichevole fra le nazionali di Francia e Germania. Almeno tre le potenti esplosioni udite da spettatori (oltre 80mila le persone presenti sugli spalti) e giocatori in campo, conseguenza di due attacchi suicidi e una bomba esplosa. Fra il pubblico vi era anche il presidente Hollande, che è stato fatto allontanare in tutta fretta nel timore di nuove esplosioni.

Al momento non vi sono conferme ufficiali sul numero delle vittime, ma la stampa francese parla di almeno sette attentatori armati anche di cinture esplosive che avrebbero causato almeno 126 morti e 200 feriti, di cui 80 in modo grave. Secondo le autorità tutti i terroristi sarebbero morti - facendosi saltare in aria o nei blitz delle forze di sicurezza - ma anche in questo caso non vi sono notizie certe e per diverse ore si è parlato di attentatori in fuga e allarmi in altre aree della città. I vertici della capitale francese hanno invitato i cittadini a restare a casa e circa 1500 soldati dell’esercito pattugliano le principali vie di comunicazione.

I leader internazionali - fra cui il presidente Usa Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel, il segretario generale Onu Ban Ki-moon - hanno subito manifestato il loro cordoglio e la loro vicinanza al governo e alla popolazione francese sotto attacco. Intanto il presidente iraniano Hassan Rohani ha deciso di rinviare la visita ufficiale in Italia e in Francia, che doveva iniziare oggi; cancellato anche l’incontro con papa Francesco, previsto per oggi in Vaticano nel contesto del viaggio.

Le stragi di ieri sera a Parigi sono solo l’ultima di una lunga scia di sangue che ha colpito la Francia in questo 2015: il 7 gennaio un commando armato jihadista ha attaccato la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo, “colpevole” di aver pubblicato vignette su Maometto, uccidendo 12 persone fra cui giornalisti e il direttore. A seguire l’attacco del terrorista Koulibaly in un supermarket kosher di Parigi, che ha provocato la morte di quattro cittadini francesi di origine ebraica. In precedenza, il 22 dicembre 2014, un furgone era piombato sulla folla a Nantes, provocando un morto e 11 feriti. Il conducente si era poi ucciso accoltellandosi, al grido di “Allah Akbar”.

Ancora, il 26 giugno scorso altri momenti di terrore in Francia quando un attentato colpisce un impianto di gas industriale nel dipartimento di Isère, dopo aver decapitato il proprio capo. L’intervento delle forze di sicurezza ha evitato la strage. Il 21 agosto due soldati statunitense ha scongiurato un’altra strage sul treno Amsterdam-Parigi, nei pressi di Arras, nel nord. Un 26enne di origini marocchine, Ayoub el-Qahzzani, tenta con un fucile di uccidere alcuni passeggeri ma viene fermato con prontezza. Il bilancio finale sarà di tre feriti non gravi. L’ultimo, drammatico episodio nella serata di ieri con un bilancio (tuttora provvisorio) di oltre 120 morti.

 

Last modified on Sunday, 15 November 2015 16:31

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