Gregorio Díaz Mirabal, coordinatore della Coica, organismo che rappresenta 4 milioni di indios a livello internazionale. Invitato da Francesco, sarà presente al Sinodo in Vaticano: «Non andremo a scattarsi una foto col Papa, ma a chiedere soluzioni concrete per evitare la distruzione del pianeta»
«Oggi, noi indigeni, abbiamo tanti nemici». Il volto di Gregorio Díaz Mirabal, coordinatore della Coica - la Organizaciones Indígenas de la Cuenca Amazónica - sembra quello di un bambino se non fosse per le rughe che lo solcano. Rughe date dalle continue preoccupazioni di questa «lotta» in corso tra i popoli indios e gli «invasori» che depredano e violentano sistematicamente la loro terra, strappando via le loro radici e quindi la stessa vita.
Gregorio, 52 anni, proviene dalla popolazione Curripaco, è il primo venezuelano ad esser stato eletto a capo della Coica nei 36 anni di storia della organizzazione che raccoglie circa 4 milioni di indigeni, oltre 4.500 comunità, e che attualmente rappresenta l’unico organismo rappresentativo di queste popolazioni a livello internazionale.