Il Centenario di Don Lorenzo Milani

Immagine di Don Lorenzo Milani nella sua famosa scuola di Barbiana Immagine di Don Lorenzo Milani nella sua famosa scuola di Barbiana Foto Wikipedia

Il pensiero di Don Lorenzo Milani, a cento anni dalla sua nascita, continua ad essere di importanza vitale perché contiene una visione che pone al centro la libertà e il superamento delle diseguaglianze sociali. Sacerdote ed educatore, nacque a Firenze il 27 maggio 1923.

Apparteneva ad una ricca, laica e colta famiglia borghese di origini ebraiche. Ordinato sacerdote il 13 luglio 1947, dapprima fu inviato a Montespertoli, e poi a San Donato di Calenzano, vicino Firenze. Don Milani cercava i poveri, i bisognosi, gli esclusi, ne abbracciava le ragioni opponendosi allo sfruttamento lavorativo, e attuando così gli insegnamenti del Vangelo. A San Donato, don Milani creò una scuola popolare serale per i giovani operai e contadini della sua parrocchia. Poi, la Curia fiorentina lo nominò priore di Barbiana e lo inviò a Sant’Andrea di Barbiana, una pieve sperduta sul monte dei Giovi nel Mugello. 

La nuova sede era una chiesetta con annessa una povera canonica nell’Appennino toscano, in cui negli anni Cinquanta e Sessanta sopravvivevano contadini di un'Italia marginale e povera. Don Milani raggiunse Barbiana a piedi attraverso una mulattiera. Arrivò nella piccola parrocchia di montagna il 7 dicembre 1954. In breve tempo organizzò una nuova scuola popolare. In canonica, ogni pomeriggio, si svolgeva il doposcuola per i ragazzi della scuola elementare statale, soprattutto per i bocciati e gli esclusi, figli di contadini. 

Nel maggio 1958 diede alle stampe “Esperienze pastorali”, opera che gli richiese ben dieci anni di lavoro, ma la lettura fu ritenuta “inopportuna”, e nel dicembre 1958 fu ritirata dal commercio per disposizione del Sant’Uffizio. Nel luglio 1966 insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana cominciò a scrivere “Lettera a una professoressa”. Il 26 giugno del 1967, dopo sette anni di malattia, Don Lorenzo morì a Firenze, a soli 44 anni per il morbo di Hodgkin. Solo dopo la sua morte “Lettera a una professoressa” divenne un caso letterario e, soprattutto, uno dei testi che denunciava fortemente l’arretratezza e il classismo della scuola italiana di quegli anni. 

Dobbiamo ricordare Don Lorenzo Milani per questa e per tante altre lettere con le quali comunicava il suo pensiero. Utilizzava il genere epistolare per esprimere il suo senso umano in modo schietto e diretto, il suo essere sacerdote, la sua passione civile, come in Lettera ai cappellani militari e Lettera ai giudici. Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri io non ho Patria” scrisse nella Lettera ai cappellani militari “e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro”. Anche se il pensiero e la didattica di 

Don Milani sono state di esempio per molti maestri, la sua vita ebbe pieno riconoscimento solamente in data 20 giugno 2017, quando Sua Santità Papa Francesco si recò in pellegrinaggio sulla sua tomba, a Barbiana. Nel discorso commemorativo, tra le altre, il Santo Padre disse: “Ridare ai poveri la parola, perché senza la parola non c’è dignità e quindi neanche libertà e giustizia: questo insegna Don Milani. Ed è la parola che potrà aprire la strada alla piena cittadinanza nella società, mediante il lavoro, e alla piena appartenenza alla Chiesa, con una fede consapevole. […] Non posso tacere che il gesto che ho oggi compiuto, vuole essere una risposta a quella richiesta più volte fatta da Don Lorenzo al suo Vescovo, e cioè che fosse riconosciuto e compreso nella sua fedeltà al Vangelo e nella rettitudine della sua azione pastorale”. 

20231228Milani2

Il Centenario della nascita di Don Lorenzo Milani è una occasione preziosa per riflettere sul suo pensiero alla luce “del contesto attuale e nelle sue dimensioni più importanti“: la dimensione ecclesiale, quella scolastica, per poter parlare “di dispersione scolastica e funzione della scuola pubblica“, e infine quella socio-politica, con “la lotta alle disuguaglianze, alla povertà, e la dignità del lavoro“. 

L’esperienza di don Lorenzo Milani, all’interno di queste tre dimensioni, si tradusse sempre in un forte impegno religioso, politico ed educativo, ed è  condensato nel motto “I care” cioè, “mi importa”, “mi sta a cuore”, perché la libertà, la fede e la consapevolezza critica provengono dalla conoscenza e ognuno ha il diritto di istruirsi in una scuola pubblica inclusiva.   

* Antonella Rita Roscilli è giornalista e scrittrice, Direttore Responsabile Sarapegbe - Rivista italiana Bilingue di Dialogo Interculturale. Articolo pubblicato nel Periodico IGEA, Dicembre 2023. 

Last modified on Sunday, 31 December 2023 20:43

Gli ultimi articoli

Missionari laici della Consolata in Venezuela

16-07-2024 Missione Oggi

Missionari laici della Consolata in Venezuela

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra...

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

Articoli correlati

onlus

onlus

consolata news 2

 

Contatto

  • Viale Mura Aurelie, 11-13, Roma, Italia
  • +39 06 393 821