Nous aussi à Montréal, ne sommes pas restés indifférents le 16 Février 2015. Merci au Père Fondateur Joseph Allamano pour nous avoir laissé un des héritages, celui de «faire bien le bien et sans bruit ». C’est l’image que les fidèles à Montréal ont envers les Missionnaires de la Consolata. Ils sont très reconnaissants envers les services qu’accomplissent les Missionnaires de la Consolata. Pour commémorer la mort du Père Fondateur, Joseph Allamano, ici à Montréal, une Messe était célébrée en sa mémoire par le Père Jean-Marie Bilwala et participée par un bon nombre de familles canadiennes d’origine Italienne. Tout a débuté avec une célébration Eucharistique et suivie par un moment de louanges, intercessions en faveur du Père Fondateur, Joseph Allamano, et ses fils-filles que nous sommes, Missionnaires de la Consolata. La célébration a eu lieu à la paroisse de la Consolata. À tous les Confrères et Consoeurs, les fidèles de la Paroisse de la Consolata à Montréal ont envoyé beaucoup de salutations; ils ont garanti leur assurance dans la prière et différents soutiens pour la mission. TANTISSIMI AUGURI!

 Una nuova, breve biografia del Beato Giuseppe Allamano

 Anche il beato Giuseppe Allamano è entrato a far parte della collana  editoriale “Messaggeri d'amore” che la piccola casa editrice Velar di Bergamo pubblica da anni in collaborazione con la Elledici, nota editrice salesiana che cura la distribuzione in libreria della serie.

Sono gli ormai famosi “libretti blu”, che raccolgono i profili di Santi, Beati, Venerabili, Servi di Dio, Fondatori e Fondatrici di Ordini e Congregazioni religiose, testimoni di giustizia e di pace e illustri testimoni del Vangelo, e che riassumono secoli di cristianità attraverso agili biografie destinate ad un pubblico vasto ed eterogeneo. Giuseppe Allamano è il numero 423, ma la collana non accenna a fermarsi.

Da tempo l'Istituto pensava di arricchire l'offerta di biografie che riguardano il nostro Fondatore con un testo che potesse entrare a far parte della collana della Velar. Come sovente succede, però, le buone intenzioni si sono scontrate con la difficoltà oggettiva di scrivere un testo che fosse sintetico, agile, moderno e che, pur nella sua brevità, potesse essere sufficientemente esauriente. Alcune circostanze favorevoli sono venute in nostro soccorso.

Innanzitutto, la celebrazione, durante tutto il 2014, dell'anno speciale dedicato a Giuseppe Allamano che ha messo i nostri Istituti in un tempo speciale di riavvicinamento alle sorgenti del carisma. Varie sono state le pubblicazioni che hanno riguardato la vita del Fondatore: calendari, estratti della corrispondenza con i fratelli e i missionari partenti, opuscoli divulgativi.

A metterci però definitivamente nella determinazione di pubblicare quest'ulteriore volumetto è stata una telefonata ricevuta da p. Piero Trabucco, allora padre Postulatore, da parte di padre Massimiliano Taroni, giovane frate francescano minore, che si offriva di scrivere la biografia del Fondatore.

Noi della redazione di Missioni Consolata conoscevamo padre Massimiliano da tempo. Per alcuni anni, infatti, era stato redattore della rivista missionaria del suo ordine, partecipava regolarmente alle riunioni della Federazione stampa missionaria, e aveva instaurato un bel rapporto di collaborazione con il nostro compianto padre Bellesi. In quel periodo ci aveva fatto dono di un volumetto della Collana blu della Velar da lui scritto. Era la biografia di Mons. Pietro Salvatore Colombo, francescano, vescovo di Mogadiscio, ucciso nel mese di luglio 1989 davanti alla scalinata della Cattedrale. Padre Massimiliano si trovava in Somalia, per uno stage, e da quell'esperienza drammaticamente sofferta nasceva un volumetto che segnava l'inizio della collaborazione di padre Taroni con la Velar, nonché il suo primo contatto con i missionari della Consolata, che della cattedrale di Mogadiscio furono gli autori materiali durante i pochi anni del loro apostolato in terra somala.

Oggi, padre Taroni ha scritto più di cinquanta profili di santi e beati, in un'opera instancabile che per lui rappresenta una vera e propria missione nella missione. Anzi, si deve proprio alla stesura di uno di questi volumetti, quello dedicato al Canonico Boccardo, che dell'Allamano fu apprezzatissimo studente, che è venuta la determinazione di scrivere anche quello del nostro Fondatore.

Seguendo la traccia di un paio di più corpose biografie da noi fornite, padre Taroni ha scritto il primo brogliaccio, rivisto, corretto ed arricchito di qualche tratto più tipico della spiritualità del nostro Fondatore e di qualche espressione particolare che ci sembrava importante non venisse persa. È stato infine padre Frassetto, che in questi anni si è dedicato con cuore alla diffusione della personalità del Fondatore, a lavorare duro sull'apparato grafico e fotografico, per arricchire con tante immagini il volume. Caratteristica della collana è infatti quella di essere molto ricca di immagini e per questo motivo ancora più accessibile.

Pensiamo di aver fatto cosa gradita anche ai nostri confratelli, che hanno ora a disposizione un piccolo, ma valido sussidio in più per l'animazione missionaria e la promozione di una figura davvero speciale come quella del Fondatore. Se la sua conoscenza contribuisse anche in parte all'incremento della devozione nei suoi confronti, la pubblicazione della biografia di padre Taroni avrebbe raggiunto il risultato più perfetto.

A padre Massimiliano un grosso grazie per l'amicizia e per la passione con cui ha cercato di far risaltare la santità del beato Allamano.

L'ALLAMANO PARLA DEL CAFASSO

UN PENSIERO AL GIORNO

Abbiamo avuto la celebrazione dell'accensione della torcia domenica scorsa, a Castelnuovo con due momenti guidati dal nostro superiore regionale P. Sandro Carminati. Il 29 gennaio, anniversario della nostra fondazione, la torcia sarà accolta in Casa Madre e poi partirà per il Portogallo come programmato. Ci saranno celebrazioni speciali anche a Rivoli negli stessi giorni della festa del fondatore e dunque, all'interno della celebrazione della torcia, abbiamo accesso anche una fiaccola per Rivoli.E’ già operativa la pagina facebook sulla torcia, dove siamo invitati ad accendervi e condividere tutto quello che succede nei nostri ambienti  - iniziative, momenti di preghiera, formazione, feste sul nostro fondatore, così per animarci a vicenda e incoraggiarci, vedendo quello che succede in altri posti, magari ci suscita più entusiasmo, immaginazione e iniziative. 

A breve vi manderemo anche il volantino per cominciare a preparare e animare i nostri giovani per l'evento europeo "Allamano way" che sarà in agosto dal 21 -25.

 19 gennaio 2014, alle ore 11 nella Chiesa dei Santi castelnovesi di Castelnuovo don Bosco, tutto ha inizio. Questo paesino di collina circondato da vigne e campi coltivati ha cambiato la vita di tante persone, compresa la mia. Eh sì, perché qui sono nati e cresciuti san Giuseppe Cafasso, san Domenico Savio, san Giovanni Bosco e il beato Giuseppe Allamano le cui storie si sono intrecciate in un modo speciale tra di loro e hanno in qualche modo segnato le nostre. È qui che l’Allamano è stato battezzato, si è innamorato della Consolata, ha sognato la missione e ha celebrato la sua prima messa. Ecco il senso della nostra presenza, oggi. Andare alle origini, ripercorrere strade, entrare in luoghi dove lui è stato e accendere la fiaccola che da qui partirà per toccare tutti i centri missionari e parrocchie di Europa. Ma non solo: l’ha detto bene Padre Carminati, ci siamo radunati per una festa di famiglia, per celebrare baba Allamano insieme alla “sua” gente.

«I santi sono indicatori della strada, luce che illumina il cammino» ha detto p. Carminati citando Papa Benedetto; e anche noi ci siamo messi in movimento con loro, sulle note dei canti dal mondo proposti dal coro Amani. Tutti i 5 continenti erano in strada con noi, rappresentati anche sulla torcia, perché sono la nostra casa, le frontiere dell’esistenza meta del nostro andare ad gentes, da Castelnuovo fino agli estremi confini della terra. La prima tappa del nostro percorso è stata la casa del fondatore, poi casa Cafasso dove i “castelnovesi doc” (e quelli di adozione come me), hanno acceso una candela segno della fede ricevuta e infine l’ultima tappa nella chiesa di sant’Andrea dove l’Allamano è stato battezzato. La partecipazione è stata tanta, profonda; è stato per tutti un incontro intimo e gioioso con la bellezza e l’unicità dell’Allamano e con quel Dio che l’ha chiamato ad essere padre di missionari e missionarie. Il senso di questa giornata è racchiuso nelle parole conclusive dell’omelia di padre Carminati: «Ciascuno di noi è missione!» e l’Allamano aggiunge: «solo un grande amore ci renderà ardenti missionari e missionarie. L’amore vince tutto, supera tutto. Amare con tutta la forza, significa amare il Signore il più possibile, senza timore di amarlo troppo. Se il cuore è pieno di amor di Dio, si manifesta nella nostra vita. Ricordatelo: chi non arde, non può incendiare!».

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