Una lettera del padre Edegard, Missionario Saletino, ci racconta del lavor dei missionari nella provincia di Cabo Delgado, nord del Mozambico, dove, insurgenza del gruppo yihadista Al Shabab ha provocato, dalla fine del 2017, più di duemila morti e 670 mila sfollati
Cari amici, Sono Padre Edegard, Missionario Saletino, da tre anni in Missione nella Diocesi di Pemba. La nostra Congregazione è proprio nella regione settentrionale, teatro di questa guerra. In occasione della guerra il vescovo ci ha invitato a stabilici provvisionalmente altrove in luoghi più sicuri. In tutto siamo 35 missionari provenienti di nove paesi che stiamo lavorando nella regione settentrionale interessata da questo conflitto. Poi la diocesi ha altre tre regioni pastorali e in tutte le altre regioni la missione continua. Le comunità missionarie sono molto importanti in questo contesto, perché di fatto ci sono sfollati dalla guerra.
Con ogni notizia sulla guerra (attacco), siamo d'accordo che spetta ai missionari di quel luogo assicurarsi e parlare con precisione di ciò che è accaduto. Per diversi motivi, questo non è sempre possibile. Tuttavia, dobbiamo essere consapevoli di voci e notizie false. Pochi giorni fa, abbiamo ricevuto due segnalazioni che riguardavano un possibile attacco alla città di Pemba. Pemba è la capitale dove si trova la diocesi.
Come missionari, non ci siamo incontrati per discutere di questo argomento. Nella terra di missione, in realtà siamo "una sola famiglia". Ci aiutiamo a vicenda in ciò che è possibile. Credo che dobbiamo essere vigili e, in questo momento, farsi prendere dal panico e creare un clima di panico non è l'atteggiamento giusto.
L'Amministratore Apostolico, Dom Antonio Juliassi, ha seguito gli eventi e saprà guidarci in ogni situazione.
Oltre alla guerra, abbiamo seguito le linee guida di prevenzione del COVID 19. Anche con la sospensione delle attività religiose, gli sfollati sono presenti in tutte le regioni della Diocesi. Ciò richiede molta attività per tutti noi.
Questo commento non è la prima volta, tuttavia in una guerra non sappiamo mai quale sarà il prossimo capitolo. Ricevo costantemente messaggi da persone preoccupate per noi. Altri chiedono se siamo al sicuro, ecc. Mi sembra che il mondo intero sia "insicuro". La pandemia stessa è un campo di guerra.
Credo che l'antifona che recitiamo al principio della nostra liturgia delle ore, “Oh Dio vieni a salvarci, Signore vieni presto in nostro aiuto” esprime molto bene quello che un po’ tutti che viviamo in questo momento.
Solidarietà con Cabo delgado
L’associazione Adgentes dei Laici Missionari della Consolata del Portogallo, grazie alla collaborazione di tante persone che hanno aderito a una speciale campagna, ha raccolto l’equivalente di 6 mila euro che nei giorni scorsi sono stati consegnati nella città di Maputo al Vescovo di Nampula, Don Ignacio. Questi fondi saranno messi a disposizione di Caritas per aiutare con beni di prima necessità i 65 mila sfollati che la chiesa di quella regione sta cercando di aiutare.