Manaus sta vivendo giornate drammatiche, che soli i numeri, pure significativi (oltre 200 inumazioni al giorno di media negli ultimi 4 giorni) non spiegano abbastanza. Ospedali saturi, persone che muoiono in casa, o non ricevono un adeguato trattamento perché è finito l’ossigeno. Per alcune ore, venerdì scorso, si è temuto di dover trasferire in un’altra città i bambini nati prematuri, neppure a loro era garantito l’ossigeno. “La situazione è caotica, il sistema sanitario è collassato. Quando le persone che ottengono un letto in terapia intensiva poi muoiono per mancanza di ossigeno, si deve dire che siamo stati abbandonati”, racconta al Sir l’arcivescovo di Manaus, dom Leonardo Ulrick Steiner.