Un gigante dai piedi di argilla. La pandemia di coronavirus ha reso evidente ciò che i dati nascondevano. La Costa d’Avorio è in crescita costante dal 2011: i numeri del Pil hanno sfiorato le due cifre e per questo il Paese è stato considerato la locomotiva dell’Africa Occidentale. Eppure il 40 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povertà e il lavoro, soprattutto per le giovani generazioni, non è garantito, tanto che in molti, fino a 20mila ogni anno, tentano il viaggio della speranza verso l’Europa con alterne fortune. Un Paese dove il welfare di base, cioè la sanità, è un miraggio di pochi e dove la società civile spesso sopperisce alle mancanze dello Stato. Il coronavirus ha reso tutto questo evidente e i dati del contagio, oggi, sono preoccupanti. Il rapporto tra positivi e tamponi effettuati è del 30 per cento: i numeri peggiori sono stati registrati nella capitale economica Abidjan e nella sua estensione, la cosiddetta Grande Abidjan, che coinvolge la costa atlantica.