Tamuke, Mwaluke e Kisanga. Si chiamano così i tre nuovi vigili robot che si apprestano a presidiare gli incroci di Kinshasa. Sono alti tre metri, 250 chili d’acciaio e alluminio, sorridenti ma decisi. Alimentati a energia solare, petto rotante e braccia pieghevoli, dirigeranno il traffico in francese e lingala, registrando le infrazioni degli automobilisti indisciplinati grazie a videocamere attive 24 ore su 24.
Nelle capitale della Repubblica democratica del Congo, una metropoli di nove milioni di abitanti, di vigili robot ne erano già comparsi due lo scorso anno. Anche grazie ai nuovi acquisti, consegnati questa settimana, la “Commission Nationale de Prevention Routiere” cerca di rendere le strade meno insicure. Il generale Célestin Kanyama, comandante in capo della polizia di Kinshasa ha calcolato che dal 2007 a oggi a Kinshasa ci sono stati 9917 incidenti, 2276 dei quali mortali.
I robot sono prodotti da Woman Technology, cooperativa congolese tutta al femminile che ha già ricevuto proposte da diversi governi africani e prenotato stand a fiere in Canada e Svizzera. Un modello costa 27.500 dollari: un prezzo accettabile anche perché il ricavato delle multe non resta nelle tasche dei “roulages”, i poliziotti (sottopagati) di Kinshasa.