Foto: Vatican News
Esce martedì in libreria “Dio e il mondo che verrà”, il libro-intervista di Papa Francesco in conversazione con il vaticanista della Stampa Domenico Agasso (Edizioni Piemme-LEV). Ne pubblichiamo un estratto.
Santità, come interpreta il “terremoto” che nel 2020 si è abbattuto sul mondo sotto forma di coronavirus?
«Nella vita ci sono momenti di buio. Troppo spesso pensiamo che possano capitare non a noi, ma solo a qualcun altro, in un altro paese, magari di un continente lontano. Invece, nel tunnel della pandemia ci siamo finiti tutti. Dolore e ombre hanno sfondato le porte delle nostre case, hanno invaso i nostri pensieri, aggredito i nostri sogni e programmi. E così nessuno oggi può permettersi di stare tranquillo. Il mondo non sarà più come prima. Ma proprio dentro questa calamità vanno colti quei segni che possono rivelarsi cardini della ricostruzione. Non bastano gli interventi per risolvere le emergenze. La pandemia è un segnale di allarme su cui l’uomo è costretto a riflettere. Questo tempo di prova può così diventare tempo di scelte sagge e lungimiranti per il bene dell’umanità. Di tutta l’umanità.»