Non giudicare la Chiesa “frettolosamente” in base alle “crisi causate dagli scandali di ieri e di oggi” e non applicarle categorie come “destra” e “sinistra”. “Non confondere la crisi con il conflitto”, che “favorisce l’affermarsi di certi atteggiamenti di carattere elitario e di ‘gruppi chiusi’”.
Il tempo della crisi è “un tempo dello Spirito”, parte del disegno di Dio, al quale guardare con la fiducia che le cose stanno per assumere una nuova forma. Questo vale anche per la Chiesa da non giudicare “frettolosamente” in base alle “crisi causate dagli scandali di ieri e di oggi” e alla sua riforma che non può essere “un rattoppo di un vestito vecchio”, ma il “rivestire con un vestito nuovo” il Corpo di Cristo, “affinché appaia chiaramente che la Grazia posseduta non viene da noi ma da Dio”.