“SINODO DIA PIÙ SPAZIO AL PROBLEMA SEPARATI” INTERVISTA AL CARDINALE LUIS ANTONIO TAGLE

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Nello scorso concistoro, l’ultimo di Papa Benedetto XVI, aveva commosso il mondo, scoppiando in lacrime subito dopo aver ricevuto la berretta cardinalizia dalle mani di Joseph Ratzinger. Oggi il Card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila e neo presidente del Sinodo dei Vescovi per la Famiglia (insieme al Card. Vingt-Trois e al Card. Damasceno Assis), considerato il “Wojtyla delle Filippine” (e forse anche per questo uno dei papabili dello scorso conclave), ci racconta la sua vita e come sta vivendo questo suo primo concistoro da cardinale, parlando anche delle sfide che la Chiesa si prepara ad affrontare nei prossimi mesi.

Eminenza com’è nata la sua vocazione?
E’ nata dentro la mia famiglia, una famiglia filippina normale. I valori più importanti per la mia famiglia erano la fede, l’educazione, l’amore e il servizio verso gli altri. Sono cresciuto in quest’ambiente e per me questa è stata la terra dove il seme della vocazione è stato piantato e nutrito.

 I suoi genitori e suo fratello come vissero questo momento?
Erano sorpresi perché io avevo già programmato la mia vita. Dovevo diventare un medico e i miei genitori erano d’accordo perché volevano un figlio dottore. Inoltre anche la mia mente era pronta per seguire questa via. Però quando avevo 14 anni un giovane prete nella parrocchia mi invitò a partecipare ad una riunione della pastorale per i giovani. Andai in confusione, cominciai a domandarmi: “Voglio fare il medico? O ci sono altre vie da scoprire?”. Un altro sacerdote vide in me la possibilità di una vocazione e così mi convinse ad entrare in seminario. Lui e l’altro prete devo dire che ebbero successo!

E’ vero che per mantenersi in seminario lavorava?
Quando ero seminarista, ogni pomeriggio andavo a insegnare filosofia all’università. E con i soldi che l’università mi dava potevo pagarmi gli studi. Ma facevo anche un altro lavoro: trascrivevo con la macchina da scrivere le tesine o altri documenti per i miei compagni di scuola, così guadagnavo qualcosa in più. Poi negli Stati Uniti durante il dottorato ero un prete-studente-lavoratore! Lavoravo in biblioteca all’università.

Parliamo dei giorni d’oggi. In questo concistoro il Papa ha scelto 19 nuovi cardinali, puntando sul cosiddetto “Sud del mondo”. Come vede questa scelta?

Per me è una scelta che esprime, in primo luogo, il nuovo fulcro del mondo e della Chiesa. Mentre spesso il “nord del mondo” parla continuamente delle fatiche e della stanchezza, nel sud c’è una crescita viva della Chiesa. Per me questa scelta del Papa è un’affermazione che la vitalità della chiesa esiste fortissima nel sud del mondo. In secondo luogo credo che Francesco lo abbia fatto per rendere il collegio cardinalizio più rappresentativo. Per esempio ci sono più cattolici nelle Filippine che negli USA o in Italia. Però paradossalmente nelle Filippine sono l’unico cardinale in attività. Da domani, grazie a Dio, diventeremo due!

 In Vaticano si lavora per questo Sinodo sulla famiglia. Uno dei temi sarà quello della comunione ai divorziati risposati. Pensa che possano esserci aperture in tal senso?
Sinceramente ancora non ne sono certo! La settimana prossima il consiglio del Sinodo dei Vescovi si riunirà per studiare le risposte al questionario che arrivano da tutte le parti del mondo. Il primo passo è studiare, il secondo è far diventare questo studio argomento centrale dell’assemblea straordinaria del Sinodo. E sono convinto che l’argomento della comunione ai divorziati risposati sarà uno dei temi più importanti che tratteremo. Però non è l’unica domanda: per noi, nelle Filippine, o negli altri paesi asiatici o africani, esistono tante sfide che ogni giorno le famiglie e le coppie vivono e sperimentano. Per esempio la povertà e l’emigrazione che è causa della separazione anche senza divorzio. Di fatto c’è separazione perché ad esempio il marito va in Medio Oriente a cercar lavoro e i figli restano con i nonni o con gli zii. Non c’è divorzio ma c’è separazione. E questo tocca molto soprattutto i bambini. Spero che il Sinodo tratterà questi argomenti in maniera più ampia.

 Il Papa sta cercando di cambiare le finanze vaticane, forse nascerà un “Ministero delle Finanze” e lo IOR cambierà volto. Pensa che queste modifiche serviranno?
Oggi questo punto sarà discusso da noi cardinali. Sono convinto che ogni sforzo per migliorare il mondo finanziario della Chiesa e del Vaticano sia comunque un buon passo in avanti.

 Il Papa ha parlato di un viaggio in Asia. Lei ha avuto modo di invitarlo nelle Filippine?
Lui ha un progetto però aspettiamo la parola definitiva. E’ ancora un progetto, perché il giorno della sua elezione, durante l’omaggio dei cardinali l’ho invitato per un viaggio in Asia e soprattutto nelle Filippine. Lui ha detto “volentieri” e di certo non ha dimenticato questa promessa!

 

 

 

 

Last modified on Thursday, 05 February 2015 17:05
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