Secondo centenario della nascita di Andrea Kim Taegon, simbolo di unità

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Mons. Lazzaro You Heung-Sik, da poco nominato da papa Francesco prefetto per la congregazione del clero, sabato 21 agosto ha celebrato  nella basilica vaticana una eucaristia con una significativa presenza di sacerdoti, religiosi e laici coreani presenti nella città di Roma. In quel giorno ricorreva il secondo anniversario della nascita di Sant’Andrea Kim Taegon, il primo sacerdote coreano, morto martire dopo meno di un anno di attività pastorale il 16 settembre del 1846 con soli 25 anni. Beatificato il 5 luglio del 1925, il 6 maggio 1984, San Giovanni Paolo II lo canonizzò unitamente agli altri 102 a Seul. In occasione di questo bicentenario le autorità civili coreane e la Chiesa cattolica hanno chiesto il patrocinio dell'UNESCO e l'organismo delle Nazioni Unite ha confermato il suo sostegno. A la Agenzia Fides Mons. Lazzaro spiegava che Si tratta di un riconoscimento importante perché Andrea Kim Daegeon diventa un segno di unità e fraternità a diversi livelli: per la società coreana, divisa tra ricchi e poveri, o polarizzata per questioni politiche; per la Corea intera, nel suo percorso di avvicinamento e riconciliazione tra Nord e Sud, che ultimamente ha subito un rallentamento: per l'intera umanità, segnata da conflitti e tensioni, Andrew Kim è davvero un esempio universale, non solo di apostolato e santità, ma anche di promozione dei valori di uguaglianza, giustizia, dignità e diritti umani, cultura, educazione, riconciliazione, scambio fruttuoso tra culture diverse. Fu anche un ponte tra l'Oriente e l'Occidente poiché sapeva parlare e scrivere in latino, francese e cinese, e ha lasciato diverse opere scritte in queste lingue. Fu il primo coreano in assoluto a studiare la cultura e le lingue occidentali e, con il suo lavoro, contribuì ad ampliare la comprensione reciproca tra l'Occidente e l'Oriente”. Pubblichiamo alcune riflessioni tratte dall’omelia di Mons. Lazzaro e il messaggio di papa Francesco

OMELIA DI MONS. LAZZARO

Sant'Andrea Kim e altri nostri antenati della fede praticarono sempre ciò in cui credettero. Anche se vissero in una società in cui il sistema gerarchico basato sullo stato sociale era potente e rigoroso, sant'Andrea Kim, attraverso la sua breve vita sulla terra di appena 25 anni e 26 giorni, affermava che il nostro Padre è uno solo nei cieli e ha guardato tutti come fratelli e sorelle. Così, malgrado l'ambiente dominato dal sistema gerarchico delle caste del confucianesimo, il nostro Santo sacerdote fu un uomo la cui vita rifletteva pienamente i valori della sua fede. 

L'episcopato in Corea ha dichiarato l'anno 2021 come anno giubilare, desiderando che il Popolo di Dio in Corea celebri la vita, imiti gli esempi di amore specialmente verso i poveri, e apprenda gli insegnamenti sulla fratellanza universale del capofila dei Martiri coreani. Ma non solo anche l’Unesco, nella sua quarantesima Conferenza generale, ha concesso il riconoscimento del patrocinio alle celebrazioni del bicentenario della nascita di Sant’Andrea Kim per l’anno 2021, auspicando che l’umanità intera ne ricordi la vita e la testimonianza. 

Mentre la Chiesa in Corea si preparava all’importante ricorrenza, è sopraggiunta la pandemia di Covid-19 che ha colpito e continua a colpire il mondo. Mi sembra provvidenziale celebrare il bicentenario della nascita di Andrea Kim nel bel mezzo della pandemia, che sembra aver purtroppo accentuato la tendenza all'egoismo e alla discriminazione nella nostra società. Di fronte alla preoccupante situazione del Covid-19, al fine di seguire le orme di Sant’Andrea Kim, nel novembre 2020 la comunità diocesana di Daejeon ha avviato un programma di aiuto umanitario, “invio del vaccino contro il Covid19” a sostegno dei nostri fratelli più poveri del mondo. Questa proposta è stata poi allargata dai vescovi coreani a tutte le diocesi, e così la Chiesa coreana ha potuto raccogliere più di 5 milioni di USD che sono stati e saranno inviati, a nome del Santo Padre, per la vaccinazione delle persone più bisognose. Direi che tale programma di aiuto rappresenta un’opera non solo filantropica ma anche e soprattutto “spirituale” per i fedeli coreani nel Giubileo dedicato a Sant’Andrea Kim.

Un’altra cosa chiediamo fiduciosi per l’intercessione di Sant’Andrea Kim e dei suoi compagni martiri: la riconciliazione della Corea che vive divisa da oltre 70 anni. Quel giorno potrà arrivare prima del previsto se seguiremo la loro fede e i loro esempi. Preghiamo con fervore affinché si realizzino gli auspici di una Visita Apostolica di Papa Francesco in Corea del Nord che rappresenterà senz’altro una svolta per il consolidamento della pace nella Penisola coreana.

Ogni giorno sentiamo notizie di tante sofferenze che le persone nel mondo subiscono: di recente abbiamo visto il terribile terremoto ad Haiti, la situazione dolorosa in Afganistan e le lacrime e il sangue versati da molti innocenti in Myanmar. L'unico rimedio efficace a questi mali è la fraternità evangelica. Solo attraverso di essa potremo realizzare la volontà di Dio che desidera che la nostra Chiesa sia immagine vivente della comunione della Santissima Trinità. Mettendo in pratica le parole del Signore: “Vi è più gioia nel dare che nel ricevere!” (At 20,35), diventeremo persone gioiosi e felici! Sant’Andrea Kim e tutti i Martiri coreani, intercedano per noi!

Testo completo dell'omelia

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Mons. Lazzaro You Heung-Sik

MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO

Carissimi, desidero raggiungere con questo mio Messaggio tutti voi fedeli dell'amata Corea del Sud, in questo giorno giubilare in cui ricorre il bicentenario della nascita di S. Andrea Kim Taegon.

Tale lieta circostanza offre l'occasione per rivolgere la nostra preghiera a Dio Padre che ha voluto donare nella persona di S. Andrea Kim un esemplare testimone di fede eroica e un instancabile apostolo dell'evangelizzazione in tempi difficili, segnati da persecuzioni e sofferenze per il vostro popolo.

Egli, assieme ai suoi Compagni, ha mostrato con gioiosa speranza che il bene prevale sempre, perché l'amore di Dio vince sull'odio (Mc 1,21). Anche oggi, di fronte alle tante manifestazioni del male che sfigurano il volto bello dell'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, bisogna riscoprire l'importanza della missione di ogni battezzato, il quale è chiamato a essere ovunque operatore di pace e di speranza, disposto, come il Buon Samaritano, a chinarsi sulle ferite di quanti sono desiderosi di amore, di aiuto, o semplicemente di un sguardo fraterno.

Al proposito, colgo l'occasione per ringraziare di cuore l'intera comunità ecclesiale coreana per la grande generosità nel sostenere la campagna di vaccinazione contro il Covidl9 a favore dei Paesi più poveri. La vostra sensibilità e l’attenzione verso le membra più deboli del Corpo di Cristo incoraggia a mettersi al servizio degli altri e, nel contempo, rappresenta un forte invito per un maggior impegno nella causa degli ultimi. Grazie.

Cari amici, come ho detto nell'Enciclica Fratelli Tutti, “Non c'è un punto finale nella costruzione della pace sociale di un Paese, bensì si tratta di un compito che non dà tregua e che esige l'impegno di tutti" (n. 232). Auspico che quanti si stanno prodigando per la riconciliazione nella Penisola coreana continuino con rinnovato impegno a essere dei buoni artigiani della pace, incoraggiando tutti a un dialogo rispettoso e costruttivo per un futuro sempre più luminoso.

Mentre invoco l’intercessione della Beata vergine Maria e dei Martiri coreani, di cuore imparto a ciascuno di voi una speciale Benedizione Apostolica, e per favore, non dimenticatevi di pregare per me.

FRANCESCO

Dato a Roma, presso San Giovanni in Laterano, il 21 di agosto di 2021

 

Last modified on Sunday, 22 August 2021 15:29
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