MILANO
La celebrazione della festa della Consolata nella nostra comunità di Milano è stata preceduta da una serie di rosari che abbiamo celebrato nel giardino di casa nostra e si è conclusa lo stesso giorno 20 con la celebrazione dell'eucaristia presieduta dal vescovo ausiliare di Milano Mons. Luca Raimondi celebrata nella parrocchia di Sant' Anna Matrona dove di solito collaboriamo per qualche servizio pastorale.
Hanno concelebrato alcuni sacerdoti, incluso il nostro superiore regionale dell'Europa p. Gianni Treglia, e siamo stati accompagnati da un buon numero di amici fra i quali il coro missionario Bandeco e un gruppo di govani del seminario internazionale del PIME di Monza.
Padre Felix Mutinda ci ha introdotto e motivato alla celebrazione, ricordandoci il pensiero del Beato Giuseppe Allamano che considerava la Consolata come la vera fondatrice della nostra famiglia religiosa; poi il vescovo ha voluto orientale in chiave missionaria tutta la celebrazione ricordano che ogni uomo e donna sono terra santa dove Gesú poggia i suoi piedi e si fa presente con un messaggio di consolazione.
Nell'omelia, riprendendo la seconda lettura (2 Cor 1,3-7), Mons. Luca ricordava che la consolazione è l'essenza stessa della fede cristiana perché Dio è la fonte di ogni consolazione ed è presente nel mondo con questa stessa missione per essere consolatore, con noi, in noi, nelle nostre azioni, nel nostro pensiero. Lo stesso vale per Maria che è piena di Grazie, piena di Dio, piena del Consolatore, Consolata e quindi anche consolatrice, missionaria del Padre che vuole raggiungere con la consolazione tutta l'umanità.
Oggi a causa della Pandemia -ha continuato il vescovo- viviamo momenti di scoraggiamento. Sappiamo che molti rimarranno disoccupati e si dovrà affrontare una crisi economica; ma puntiamo ad avere la fede di Maria e a credere che il messaggio di Dio, la sua Parola è più forte della morte.
Dopo la comunione padre Giovanni Marconcini ha ringraziato i convenuti, il parroco don Renato Fantoni e tutti i collaboratori. Il superiore della Regione Europa ha ripreso le parole del vescovo riflettendo sull'identità di noi missionari: come Dio consola gli uomini, così pure i missionari, si mettono accanto agli uomini, senza la pretesa di dare soluzioni, ma con la certezza di accompagnarli e di essere vicini soprattutto ai più bisognosi.
Dopo la messa, nell'oratorio parrocchiale, abbiamo condiviso quello che abbiamo ricevuto dalla provvidenza, molta gente si è avvicinata ai missionari e gli amici si sono moltiplicati, come i panini e le bibite, mentre il coro Bandeco ha continuato a rallegrare la serata, che si è conclusa con tanti buoni auspici per il futuro dei Missionari della Consolata a Milano. Una piccola icona della Consolata è stata regalata al vescovo per ricordare la speciale celebrazione.
TORINO
Offriamo il video della spumeggiante omelia di Mons. Virgilio Pante, vescovo missionario della Consolata in Kenya, nella celebrazione eucaristica presieduta nel santuario della Consolata.