Hanno speso lunghi anni della loro vita in terra di missione, annunciando il Vangelo di Gesù Cristo in quattro continenti, gli 11 sacerdoti e i 3 religiosi dei Missionari Saveriani che sono morti in meno di un mese. Dodici di loro vivevano nella casa madre, a Parma, per cure mediche o solamente per il riposo obbligatorio, considerata l’età e la vita trascorsa per gran parte tra le privazioni e le difficoltà delle missioni.
Parma si trova nella zona dell’Italia settentrionale dove il coronavirus è dilagato. La diocesi ha perso 6 sacerdoti. Anche se mancano riscontri certi che i Saveriani morti avessero contratto il coronavirus, padre Rosario Giannattasio, superiore dei Saveriani dell’Italia, ha sottolineato che si tratta certo di una mortalità molto più alta (rispetto ai quattro o cinque missionari che muoiono solitamente in casa madre nel corso di un anno), è quindi inevitabile pensare ad un collegamento con il coronavirus, anche perché un dipendente della residenza è stata trovata positiva al Covid-19.