Le milizie jihadiste avevano distrutto o depredato gran parte della collezione. Con l’aiuto di fedeli e volontari è stata restituita al pubblico con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento culturale ed educativo. Sacerdote siro-cattolico: “Una struttura rinata dalle macerie e dalle distruzioni” che oggi ospita 650 volumi.
In questi giorni ha riaperto al pubblico la biblioteca cristiana di Qaraqosh, nella piana di Ninive, nel nord dell’Iraq, data alle fiamme dai miliziani dello Stato islamico (SI, ex Isis) durante l’ascesa del gruppo jihadista. Gli uomini del “Califfato” avevano bruciato o depredato la gran parte del patrimonio culturale e letterario; tuttavia, grazie all’impegno di organizzazioni caritative cristiane e di altre realtà, fra le quali la Chiesa siro-cattolica, essa ha riaperto i battenti e in poco tempo è diventata un punto di riferimento per la zona.
Nell’estate del 2014 l’Isis ha invaso Qaraqosh distruggendo le case, devastando le chiese, la biblioteca e gli altri luoghi di interesse della città. Decine di migliaia di cristiani hanno dovuto abbandonare in tutta fretta le loro abitazioni, in quello che è stato a lungo il centro cristiano più importante della piana di Ninive.
Conosciuta anche con il nome di Bakhdida, la cittadina è stata liberata dal giogo jihadista due anni più tardi, nel 2016. Al rientro - ad oggi ancora parziale - le famiglie hanno trovato i segni dei saccheggi e delle devastazioni; la maggior parte dei libri della biblioteca erano stato bruciati o portati via. Con l’aiuto di volontari, i fedeli hanno ripulito i volumi rimasti e dato vita a un collettivo con l’obiettivo di riportare vita un centro culturale ed educativo di primo piano.