La nuova evangelizzazione in America

Published in Notizie

La relazione tenuta al Sindo dall'arcivescovo di Tlalnepantla (Messico)

La grande sfida: il cambiamento d’epoca e la frattura culturale (cfr. Instrumentum laboris per la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, n. 47)
La V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi (svoltasi a Aparecida, in Brasile, nel maggio 2007) si colloca in continuità con il Concilio Vaticano II (la V Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi costituisce un passo nuovo nella storia della Chiesa, soprattutto dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II. Essa dà continuità e, allo stesso tempo, ricapitola il cammino di fedeltà, di rinnovamento e di evangelizzazione della Chiesa latinoamericana al servizio dei popoli: Documento di Aparecida [DA], n. 9) e invita a ripensare in modo approfondito e a rilanciare con fedeltà e coraggio la missione della Chiesa nel nuovo e impegnativo contesto dell’America Latina e del mondo (cfr. DA, n. 11). Considera necessario uscire dal grigio pragmatismo della vita quotidiana della Chiesa per ricominciare da Cristo (cfr. DA, n.12).
La Nuova Evangelizzazione esige la comunione ecclesiale
Per raggiungere la Nuova Evangelizzazione e trasmettere la fede alle nuove generazioni, la Chiesa deve farsi in tutta onestà un esame di coscienza sul modo di vivere la fede (La proposta di un nuovo stile di vita non è solo per i Pastori, bensì per tutti i cristiani che vivono in America. Ad essi viene chiesto di approfondire e fare propria l'autentica spiritualità cristiana. “In effetti, con il termine spiritualità si intende uno stile o una forma di vita secondo le esigenze cristiane. Spiritualità è ‘vita in Cristo’ e ‘nello Spirito’, che si accetta nella fede, si esprime nell'amore e, animata di speranza, si traduce nel quotidiano della comunità ecclesiale”: Ecclesia in America [EIA], n. 29). È necessario esaminare la vita ecclesiale (cfr. Instrumentum laboris per la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, n. 95) e la sua testimonianza nella società attuale (la pastorale della Chiesa non può prescindere dal contesto storico in cui vivono i suoi membri. La loro vita si inserisce in realtà socioculturali concrete. Queste trasformazioni sociali e culturali costituiscono per la Chiesa una nuova sfida nella sua missione di edificazione del Regno di Dio. Da qui, la necessità, nella fedeltà allo Spirito Santo che la guida, di un rinnovamento ecclesiale che implica riforme spirituali, pastorali e anche istituzionali. DA, n. 367).
L’Ecclesia in America afferma: “Davanti ad un mondo diviso e desideroso di unità è necessario proclamare con gioia e fermezza di fede che Dio è comunione, Padre, Figlio e Spirito Santo, unità nella distinzione, il quale chiama tutti gli uomini a partecipare alla medesima comunione trinitaria... Questa comunione, esistente nella Chiesa ed essenziale alla sua natura, deve manifestarsi attraverso segni concreti” (EIA, n. 33).
Anche se indispensabile, l’organizzazione istituzionale della Chiesa non è sufficiente (“Gran parte dell’umanità di oggi non ritrova il Vangelo nell’evangelizzazione permanente della Chiesa”: La Nuova Evangelizzazione, conferenza del cardinal Joseph Ratzinger in occasione del Giubileo dei catechisti e insegnanti di religione svoltosi il 10 dicembre 2000 a Roma. L’Osservatore Romano, 19 gennaio 2001 [NE, JR]); è necessario che la testimonianza della spiritualità della comunione (Novo Millennio Ineunte [NMI], n. 43) sia visibile nella vita ecclesiale; a tal fine, occorre la partecipazione e la comunione dei vari membri della Chiesa a tutti i livelli e con le proprie responsabilità (La conversione pastorale richiede che le comunità pastorali siano comunità di discepoli missionari attorno a Cristo, Maestro e Pastore. Da qui nasce l’atteggiamento di apertura, di dialogo e di disponibilità per promuovere la corresponsabilità e la partecipazione effettiva di tutti i fedeli alla vita delle comunità cristiane. Oggi, più che mai, la testimonianza della comunione ecclesiale e la santità sono un’urgenza pastorale: DA, n. 368) dando testimonianza dell’arte di vivere (“Per questo occorre una nuova evangelizzazione. Se si ignora l’arte di vivere, tutto il resto non funziona più. Ma quest’arte non viene dalla scienza; la può comunicare solo colui che ha la vita, colui che è il Vangelo vivente”: NE, JR).
La presa di coscienza per generare la comunione ecclesiale inizia con la conversione pastorale (La conversione pastorale è la chiave per un’evangelizzazione nuova nell’ardore), intesa come accettazione della manifestazione del Regno di Dio e dell’impegno di diventare discepolo di Cristo per farlo conoscere al mondo (Mc 1, 15), impegno che richiede la conversione personale (La conversione personale risveglia la capacità di mettere tutto al servizio dell’affermazione del Regno di vita. Vescovi, presbiteri, diaconi permanenti, consacrati e consacrate, laici e laiche, siamo tutti chiamati a assumere un atteggiamento di permanente conversione pastorale , che implica l’ascoltare attentamente e il discernere “ciò che lo Spirito dice alle chiese” attraverso i segni dei tempi in cui Dio si manifesta: DA, n. 366) permanente (“La conversione quaggiù è traguardo mai pienamente raggiunto: nel cammino che il discepolo è chiamato a percorrere sulle orme di Gesù, essa è impegno che investe tutta la vita”: EIA, n. 28).
Il cammino incipiente e fiducioso della Nuova Evangelizzazione in America
Il rinnovamento pastorale in America, avviato in risposta al Concilio Vaticano II, ha reso più dinamica la vita interna della Chiesa: si sono moltiplicati gli agenti della pastorale, si è intensificata la formazione nella fede, sono cresciute la partecipazione e la comunione eucaristica dei fedeli alla messa domenicale; sono quindi numerosi e vari gli aspetti positivi del rinnovamento pastorale della Chiesa (cfr. DA, n. 99). Tuttavia questa crescita non è avvenuta in proporzione alla crescita demografica dei nostri popoli; si osservano enormi settori di cattolici distanti e tiepidi nella loro identità cattolica, benché sicuramente credenti (cfr. DA, n. 100, a).
La religiosità continua a essere viva ed è la grande riserva potenziale dei nostri popoli (“Una caratteristica particolare dell'America è l'esistenza di una intensa pietà popolare radicata nelle diverse nazioni. Si incontra a tutti i livelli e in tutti i settori sociali, rivestendo un'importanza speciale come luogo di incontro con Cristo per quanti con spirito di povertà ed umiltà di cuore cercano sinceramente Dio (cfr Mt 11, 25)”: EIA, n. 16). Essa, se guidata dalla Parola di Dio (“‘Io sono la Via, la Verità e la Vita’ (Gv 14, 6). Con queste parole, Gesù si presenta come l'unica via che conduce alla santità. Ma la conoscenza concreta di tale itinerario avviene in maniera precipua mediante la Parola di Dio che la Chiesa proclama con la sua predicazione”: EIA, n. 31), predispone il cuore del credente alla scoperta di Cristo (cfr. Instrumentum laboris per la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, n. 21. “Annunciare Dio significa introdurre nel rapporto con Dio: insegnare a pregare”: NE, JR), lasciandosi sedurre dal Signore della Vita (L'incontro con il Signore produce una profonda trasformazione di quanti non si chiudono a Lui. Il primo impulso che nasce da tale trasformazione è comunicare agli altri la ricchezza scoperta nell'esperienza di questo incontro: EIA, n. 68) e accettando di entrare a far parte con maggiore consapevolezza della Chiesa come membro di una comunità di discepoli missionari, che pratica una spiritualità cristiana (La sequela di Cristo ha una meta ben più elevata: l’identificazione con Lui, ossia il raggiungimento dell’unione con Dio”: NE, JR), che permette la santificazione dei suoi membri per la comunione con Dio Padre nello Spirito Santo (La santità è la meta del cammino di conversione, poiché essa “non è fine a se stessa, bensì itinerario verso Dio, che è santo. Essere santi è imitare Dio e glorificare il suo nome nelle opere che realizziamo nella nostra vita (cfr Mt 5, 16)”: EIA, n. 30).
Le piccole comunità collegate tra di loro stanno sperimentando il vantaggio della comunicazione e della comunione. La parrocchia si rinnova manifestando un nuovo volto della Chiesa che cresce e si sviluppa con forza (cfr. Instrumentum laboris per la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, nn. 80-107), quando la parrocchia è in rapporto organico con le altre, guidate insieme, come diocesi, dal Vescovo (“Una via di rinnovamento parrocchiale, particolarmente urgente nelle parrocchie delle grandi città, si può forse trovare considerando la parrocchia come comunità di comunità e di movimenti”. EIA, n. 41). Questa dinamica di comunione ecclesiale è più urgente e indispensabile nelle città e nelle grandi zone urbane delle metropoli (cfr. DA, nn. 517-518).
La vita della Chiesa come comunità di comunità, in comunione e unità, permette a ogni cristiano di scoprire che nel XXI secolo è possibile vivere come discepolo di Cristo in una comunità di discepoli del Signore Gesù e prendere coscienza come discepolo missionario dell’urgente necessità di dare una testimonianza credibile e affidabile della fede nel mondo attuale (“Annunciando la conversione dobbiamo offrire anche una comunità di vita, uno spazio comune del nuovo stile di vita. Non si può evangelizzare solo a parole. Il Vangelo crea la vita, crea la comunità in cammino. Una conversione puramente individuale non ha consistenza”: NE, JR).
I processi pastorali di programmazione diocesana aprono gli spazi per la formazione del discepolo missionario e della missione continentale. La pastorale organica descritta nel Piano Diocesano per la Pastorale sta concretizzando ciò che la Novo Millennio Ineunte indica: “È nelle Chiese locali che si possono stabilire quei tratti programmatici concreti — obiettivi e metodi di lavoro, formazione e valorizzazione degli operatori, ricerca dei mezzi necessari — che consentono all'annuncio di Cristo di raggiungere le persone, plasmare le comunità, incidere in profondità mediante la testimonianza dei valori evangelici nella società e nella cultura.” (NMI, n. 29).
Per questo, oso dire che la Nuova Evangelizzazione, che si apre strada in America, parte dall’incontro con Cristo che la Chiesa offre ai fedeli cristiani (“Gesù Cristo è la “buona novella” della salvezza comunicata agli uomini di ieri, di oggi e di sempre; ma al tempo stesso è anche il primo e supremo evangelizzatore. La Chiesa deve porre al centro della sua attenzione pastorale e della sua azione evangelizzatrice Cristo crocifisso e risorto. “Tutto quello che si progetta in campo ecclesiale deve partire da Cristo e dal suo Vangelo”: EIA, n. 67) e giunge alla scoperta e al vissuto appassionato e impegnato della vita disciplinare (“L’annuncio di Dio conduce alla comunione con Dio nella comunione fraterna, fondata e vivificata da Cristo”: NE, JR), espressione della spiritualità di comunione.
In questo modo, la vita diocesana e parrocchiale si avvicina a quella familiare, la Chiesa domestica (Per essere veramente “chiesa domestica”, la famiglia cristiana è chiamata a costituire l'ambito in cui i genitori trasmettono la fede, dovendo essere “per i loro figli, con la parola e con l'esempio, i primi annunciatori della fede”: EIA, n. 46), rafforzandosi reciprocamente e contribuendo a gettare le basi per affrontare l’emergenza educativa del nostro tempo (Lineamenta per la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, n. 20).
I protagonisti della Nuova Evangelizzazione
L’influenza della fede nella società affinché il lievito del Vangelo permei e dia senso e sapore alla vita umana, dipende in gran parte dall’azione dei laici. Per questo, EIA afferma che sono loro i principali protagonisti della Nuova Evangelizzazione: “Il rinnovamento della Chiesa in America non sarà possibile senza la presenza attiva dei laici. Per questo, appartiene in gran parte ad essi la responsabilità per il futuro della Chiesa” (EIA, n. 44).
La vocazione e la missione propria e specifica dei fedeli laici è la trasformazione delle strutture temporali, affinché la condotta sociale si basi sui valori evangelici (cfr. Lumen gentium, n. 31; EIA, n. 27). Da qui deriva l’importanza della consapevolezza e della formazione dei laici in armonia con la loro identità che, in modo personale e comunitario, deve dare testimonianza di una vita coerente con le convinzioni di fede nei propri ambienti di vita e di lavoro (Due sono gli ambiti in cui si realizza la vocazione dei fedeli laici. Il primo, e più proprio del loro stato laicale, è quello delle realtà temporali, che sono chiamati ad ordinare secondo la volontà di Dio. Infatti, “col loro peculiare modo di agire, il Vangelo è portato dentro le strutture del mondo e “operando santamente dappertutto consacrano a Dio il mondo stesso”. Grazie ai fedeli laici, “la presenza e la missione della Chiesa nel mondo si realizza, in modo speciale, nella varietà di carismi e ministeri che possiede il laicato. La secolarità è la nota caratteristica e propria del laico e della sua spiritualità, che lo porta ad agire nei vari ambiti della vita familiare, sociale, professionale, culturale e politica, in vista della loro evangelizzazione”: EIA, n. 44).
Per questo è indispensabile disporre di istanze per la promozione della vocazione laicale e per l’accompagnamento nella sua formazione e nella sua missione nel mondo (cfr. Instrumentum laboris per la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, n. 118).
La Nuova Evangelizzazione e il dialogo con il mondo e con le religioni
In pieno Concilio, Papa Paolo VI affermò nella sua prima Enciclica: “la Chiesa deve venire a dialogo col mondo in cui si trova a vivere. La Chiesa si fa parola; la Chiesa si fa messaggio; la Chiesa si fa colloquio” (Ecclesiam Suam, n. 67).
Oggi, in un mondo sempre più pluralistico, il dialogo si apre strada in diversi ambiti; i temi che affronta il dialogo in America sono, tra gli altri: la Parola di Dio, la Dignità Umana, la Famiglia, la Vita, l’Educazione, l’Etica, l’Economia, lo Sviluppo dei popoli, la Mobilità Umana e in particolare le Migrazioni, la Solidarietà, l’Ecologia, la Giustizia e la Pace. In tutti i temi, il faro è la Verità (“La fedeltà all'uomo esige la fedeltà alla verità che, sola, è garanzia di libertà (cfr. Gv 8, 32) e della possibilità di uno sviluppo umano integrale. Per questo la Chiesa la ricerca, l'annunzia instancabilmente e la riconosce ovunque essa si palesi. Questa missione di verità è per la Chiesa irrinunciabile”: Caritas in Veritate, n. 9).
Le istituzioni educative (“Nel progetto globale della nuova evangelizzazione, il settore dell'educazione occupa un posto privilegiato. Per questo, va incoraggiata l'attività di tutti i docenti cattolici, anche di quelli impegnati in scuole non confessionali. Rivolgo pure un appello urgente ai consacrati ed alle consacrate, perché non abbandonino questo campo tanto importante per la nuova evangelizzazione... La famiglia è il primo spazio educativo della persona”: EIA, n. 71), sociali e culturali, sono state strategicamente istanze proprie per promuovere, coordinare e articolare la partecipazione dei laici nel mondo.
Punti chiave della Nuova Evangelizzazione
La principale sfida della Nuova Evangelizzazione
Annunciare Cristo con il linguaggio e con le forme culturali delle nuove tecnologie della comunicazione sociale (cfr. Instrumentum laboris della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, nn. 59-62).
L’asse teologico pastorale della Nuova Evangelizzazione
Assumere la missione della Chiesa come prolungamento del dinamismo del mistero dell’Incarnazione (“Nel mistero dell'Incarnazione sono poste le basi per un'antropologia che può andare oltre i propri limiti e le proprie contraddizioni, muovendosi verso Dio stesso, anzi, verso il traguardo della “divinizzazione”, attraverso l'inserimento in Cristo dell'uomo redento, ammesso all'intimità della vita trinitaria”. NMI, n. 23) nello spirito della Gaudium et spes (cfr. nn. 1-4) e secondo le indicazioni della Novo Millennio Ineunte (n. 3): in ciascuna Chiesa locale, “raccolta intorno al suo Vescovo, nell'ascolto della Parola, nell'unione fraterna e nella “frazione del pane” (cfr. At 2, 42), è “veramente presente e agisce la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica”. È soprattutto nel concreto di ciascuna Chiesa che il mistero dell'unico Popolo di Dio assume quella speciale configurazione che lo rende aderente ai singoli contesti e culture. Questa incarnazione della Chiesa nel tempo e nello spazio riflette, in ultima analisi, il movimento stesso dell'Incarnazione.
La responsabilità degli agenti della pastorale:
1. Conversione pastorale (cfr. Instrumentum laboris per la XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, n. 88) e cambiamento di mentalità nel clero, nei consacrati e negli agenti di pastorale, favoriti soprattutto dalla consapevolezza delle attuali sfide sociali e culturali, e accompagnata dalla lettura assidua e dalla meditazione della Parola di Dio (“Questa lettura della Bibbia, accompagnata dalla preghiera, è nota nella tradizione della Chiesa con il nome di Lectio divina, pratica da incoraggiare fra tutti i cristiani. Per i presbiteri, essa deve costituire un elemento fondamentale nella preparazione delle loro omelie, specialmente di quelle domenicali”: EIA, n. 31).
2. La preparazione e la celebrazione dell’Eucaristia (“L'Eucaristia costituisce il centro vivo permanente intorno al quale si raduna l'intera comunità ecclesiale. I diversi aspetti di questo Sacramento ne mostrano l'inesauribile ricchezza: esso è, al tempo stesso, Sacramento-sacrificio, Sacramento-comunione, Sacramento-presenza. L'Eucaristia è il luogo privilegiato per l'incontro con Cristo vivo”: EIA, n. 35), di tutti i servizi cultuali (cfr. Instrumentum laboris della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, n. 97) e delle pratiche religiose della pietà popolare affinché siano spazi e istanze di incontro con Cristo e con i fratelli (EIA, n. 12).
3. Pastorale organica nella partecipazione e nella comunione nelle Diocesi (La Diocesi, presieduta dal Vescovo, è il primo ambito della comunione e della missione. Essa deve promuovere e condurre un’azione pastorale organica rinnovata e vigorosa, in modo che la varietà dei carismi, ministeri, servizi e organizzazioni si orienti verso uno stesso progetto missionario per comunicare la vita nel proprio territorio. Questo progetto, che nasce da un cammino di partecipazione varia, rende possibile la pastorale organica, capace di rispondere alle nuove sfide: DA, n. 169) e nelle Province Ecclesiastiche (cfr. EIA, nn. 36-37).
La responsabilità della comunità dei fedeli:
1. Adottare il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa quale fondamento della formazione dei fedeli (davanti ai gravi problemi di ordine sociale che, con caratteristiche diverse, sono presenti in tutta l'America, il cattolico sa di poter trovare nella dottrina sociale della Chiesa la risposta da cui partire per individuare le soluzioni concrete. Diffondere tale dottrina costituisce, pertanto, un'autentica priorità pastorale. EIA, n. 54).
2. Esprimere la vita cristiana comunitaria nella vita dei discepoli di piccole comunità nella partecipazione e comunione (La vocazione al discepolato missionario è con-vocazione alla comunione nella sua Chiesa. Non esiste discepolato senza comunione... La fede ci libera dall’isolamento dell’io perché ci conduce alla comunione. Ciò significa che una dimensione costitutiva dell’evento cristiano è l’appartenenza a una comunità concreta in cui possiamo vivere un’esperienza permanente di discepolato e di comunione con i successori degli Apostoli e con il Papa: DA, n. 156).
3. Definire e programmare i processi di formazione cristiana (cfr. EIA, nn. 34 e 69) per guidare in modo pedagogico i fedeli nei percorsi mistagogici che permettono al credente di entrare nell’esperienza del Mistero di Dio (cfr. NMI, nn. 32-34).
La responsabilità dei laici nel mondo:
1. Associarsi e sostenersi a vicenda per poter agire nei propri ambiti di vita sociale testimoniando (cfr. Instrumentum laboris della XIII Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo, n. 158) attivamente e passivamente le convinzioni di fede e la loro identità cattolica (“Di conseguenza, “i fedeli laici, in forza della loro partecipazione all'ufficio profetico di Cristo, sono pienamente coinvolti in questo compito della Chiesa” e, pertanto, devono sentirsi chiamati ed inviati a proclamare la Buona Novella del Regno. Le parole di Gesù: “Andate anche voi nella mia vigna” (Mt 20, 4) devono intendersi rivolte non solo agli Apostoli, ma a tutti coloro che desiderano essere autentici discepoli del Signore”. EIA, n. 66).
2. Ricercare il dialogo con le istituzioni pubbliche e private per collaborare alla realizzazione del bene comune e per creare una cultura (“Il mio predecessore Paolo VI, con sapiente ispirazione, rilevava che la “rottura tra Vangelo e cultura è senza dubbio il dramma della nostra epoca”. Giustamente, pertanto, i Padri sinodali hanno ritenuto che “la nuova evangelizzazione richiede uno sforzo lucido, serio e ordinato per evangelizzare la cultura”. EIA, n. 70) basata sulla dignità umana (“È opportuno ricordare che il fondamento su cui poggiano tutti i diritti umani è la dignità della persona”. EIA, n. 57).
3. Utilizzare le nuove tecnologie di comunicazione per far conoscere la vita e la missione della Chiesa e per il dialogo con il mondo (“È fondamentale, per l'efficacia della nuova evangelizzazione, una profonda conoscenza della cultura attuale nella quale i mezzi di comunicazione sociale hanno grande influenza. Conoscere e usare questi mezzi, sia nelle loro forme tradizionali che in quelle più recenti introdotte dal progresso tecnologico, è, pertanto, indispensabile”. EIA, n. 72).
4. Utilizzare delle reti sociali per diffondere il pensiero cattolico e le sue risposte attuali alle sfide culturali, in particolare nei confronti delle nuove generazioni (“In realtà, molti sono i giovani americani in cerca d'un significato vero da dare alla vita ed assetati di Dio... La sensazione di frustrazione che sperimentano... li conduce ad abbandonare la ricerca di Dio. Dinanzi a così complessa situazione, “la Chiesa si impegna a mantenere la sua opzione pastorale e missionaria per i giovani, perché possano incontrare oggi Gesù Cristo vivo” (EIA, n. 47).
La conversione pastorale prosegue nella missione continentale, impegno assunto ad Aparecida dall’Episcopato Latinoamericano e dei Caraibi. Per questo, in America, la Nuova Evangelizzazione si identifica con la missione continentale.

 

Last modified on Sunday, 09 August 2015 10:06

Gli ultimi articoli

Missionari laici della Consolata in Venezuela

16-07-2024 Missione Oggi

Missionari laici della Consolata in Venezuela

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra...

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

onlus

onlus

consolata news 2

 

Contatto

  • Viale Mura Aurelie, 11-13, Roma, Italia
  • +39 06 393 821