L’attuale modello di sviluppo “non è più sostenibile”. Così l’economista Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, presentando il documento sottoscritto da oltre 1700 tra imprenditori, uomini di cultura, espressioni della società civile per prendere in “seria considerazione la transizione cosiddetta ‘verde’”, secondo gli insegnamenti della Laudato si’ di Papa Francesco
Un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica. È il senso del Manifesto di Assisi, documento presentato oggi nella località umbra che ha già raccolto oltre 1700 adesioni. Ad introdurlo nel Salone Papale del Sacro Convento, anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, che ha sottolineato come sul clima l’Italia debba “allineare sempre di più la propria agenda nazionale con quella europea”. Il premier italiano Giuseppe Conte ha ricordato come da sempre ad Assisi si tuteli l’ambiente e si continui a farlo “per condividere, nel segno di Francesco, un obiettivo fondamentale”, la “nostra ‘casa comune', il Pianeta”. Ad illustrare i dettagli della proposta, il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, l’economista Stefano Zamagni. A Vatican News, il prof. Zamagni chiarisce come si tratti di una sfida che richiama il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali, assieme a quelle del mondo economico e produttivo e dei cittadini, nella direzione indicata dall’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco.