Tutti assieme con lo stesso Spirito ma con carismi differenti
At 2,1-11. Comincia la vita della Chiesa: annuncio, testimonianza, intesa, accettazione. È la pienezza del mistero pasquale: Gesù vive nella sua Chiesa.
1 Cor 12,3-7.12-13. Gesù rinnova tutto: fede, fedeltà, lealtà, società, leggi, regole, norme. Il potere di Dio è azione efficace e produce risultati. I doni e i talenti non possono rimanere potenziali.
Gv 20,19-23. Lo Spirito si manifesta prima di tutto nel perdono che la Chiesa deve offrire a tutti perchè è il carisma che lavora in funzione della unità: promuove l’incontro tra la umanità e Dio.
Proclamiamo nel Prefazio: “ Oggi hai portato a compimento il mistero pasquale e su coloro che hai reso figli di adozione, in Cristo tuo Figlio, hai effuso lo Spirito Santo, che agli albori della Chiesa nascente ha rivelato a tutti i popoli il mistero nascosto nei secoli, e ha riunito i linguaggi della famiglia umana nella professione dell’unica fede.” Analizziamo il concetto. Lo Spirito è visto come anima della Chiesa e fa della Chiesa un ‘’corpo’’ che si estende che si modifica che cresce che incorpora differenti popoli, differenti ovili, differenti mentalità, differenti stili, differenti sensibilità e a motivo dell’unica fede rimane unico corpo, una unità, un unico gregge. Come sarà che la pluralità non riduce l’unità e nemmeno l’unità mortifica la pluralità degli innumerevoli carismi, la ricchezza delle visioni, esperienze e vita? Allora capisco che la preminenza, la priorità la tiene il corpo di Gesù, che vive, che respira, che cammina, che si incontra, che si relaziona e crea una società di persone non un castello; una famiglia non un palazzo. Comincia una nuova tappa della storia della salvezza e dire il Signore è Gesù vuol dire ignorare tutti i signori che dominano e spadroneggiano. Dire Spirito Santo vuol dire che un altro spirito è possibile. Perché che spirito c’era prima? Che spirito dominava la terra? Le relazioni e i rapporti, la vita e la convivenza sociale? Che cosa animava l’umanità che aspirazioni muovevano i popoli, la gente comune, i dominatori? Esiste uno spirito del mondo e uno spirito di Dio. Il mondo valuta secondo codici di apprezzamento quantitativo e qualitativo. Dio valuta tutto in chiave di amore. Abbiamo i nostri carismi personali. Quando sono negativi si chiamano difetti, anomalie, imperfezioni. Dio ci da doni sempre positivi che perfezionano, che fanno crescere, maturare e arrivare a una pienezza di vita completa. Diventa come un programma di formazione basica in sette gradi o tappe. I doni sono qualità che riceviamo per offrire frutti abbondanti a tutti.
Allora posso esprimermi così: io so che Gesù è il Signore; con Gesù ho giudizio e interpretazione; non nascondo il carisma ma lo traduco in servizio; pratico il potere divino e la mia opera è significativa; arrivo alla perfetta conoscenza di Dio; posso amare con tutta l’anima, l’intelligenza e la forza; per me vivere è vivere in Cristo.
È finita la Pentecoste per i Cristiani? Peccato perché toccava a me, a te, a lui, a lei, a noi, a voi, a loro, a tutti. Se un cristiano non riceve lo Spirito Santo cosa penserà? Cosa dirà? Cosa farà? Come vivrà? Se la Chiesa non può contare con cristiani pieni di Spirito Santo cosa diventa? Immaginiamo: le comunità cristiane, le parrocchie ecc. poco a poco diventano gruppi noiosamente organizzati, caritativamente spenti e rigorosamente immobili…