Es 19,2-6a;
Sal 99;
Rm 5,6-11;
Mt 9,36-10,8
Il Vangelo di questa Domenica ci presenta Gesù che, vedendo le folle, ne sente compassione, perché sono stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Nello sguardo e nella percezione di Gesù si intuisce e si rivela la misericordia di Dio, la sua tenerezza verso le infermità, le povertà e la stanchezza dell’umanità. E’ lo sguardo di Gesù su ciascuno di noi, uno sguardo di aiuto, di resurrezione. Il Signore è con noi tutti i giorni della nostra vita, come lui stesso ci ha detto, proprio per sostenerci, liberarci dal male e condurci nella via della Vita. Dopo questa constatazione delle folle stanche sfinite, ecco che Gesù responsabilizza i dodici e li manda a guarire, curare, liberare, sostenere. Nella frase di Gesù “la messe è molta, ma gli operai sono pochi” possiamo percepire il grido, l’invito di Gesù a ciascuno di noi, affinché ci facciamo prossimo e interveniamo nelle situazioni di difficoltà e di fatica degli Altri. Gesù ci invita a pregare il Padrone della messe, Dio Padre, perché susciti nei cuori il desiderio, la spinta concreta, la chiamata all’annuncio del Regno, alla liberazione, alla guarigione. E’ nel centro del messaggio di Gesù l’annuncio, la missione, il dono. Possiamo vedere, nell’invio dei dodici Apostoli, di cui sono ben specificati i nomi, il desiderio e la sete di Cristo che tutti gli uomini possano incontrare la misericordia di Dio. Nell’invio dei dodici leggiamo come, attraverso la storia, il Signore continua a mandare i suoi profeti, i suoi santi, i suoi missionari, perché diventino un segno di pietà e di aiuto verso l’umanità. Ciascuno di noi deve considerarsi un chiamato ad annunciare il Regno e portare la speranza della Resurrezione. Che poi ci siano delle chiamate particolari di consacrazione, questo è evidente nel Vangelo e nella storia della Chiesa. Chi si sentisse chiamato ad una speciale vocazione di consacrazione per gli Altri verifichi a fondo se stesso ed abbia il coraggio, la generosità e la decisione di dire il suo “sì”, il suo “eccomi”, prendendo esempio dalla Beata Vergine Maria che, dopo l’annunciazione, senza esitazione, pronuncia la sua risposta affermativa che porterà a compimento fino alla conclusione della sua vita terrena e alla sua assunzione al Cielo. Il Vangelo di oggi si conclude con questa frase di Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Ciascuno di noi ha ricevuto in dono dei talenti, delle potenzialità, delle capacità. E’ importante considerare tutto questo patrimonio non come qualche cosa di solo nostro, non come qualche cosa da tenere egoisticamente per sé, ma come un regalo ricevuto da mettere a servizio degli Altri. Qui sta l’intuizione che non siamo dei singoli, isolati, ma una comunità, un popolo di Dio in cammino. Qui scopriamo tutta la bellezza e il favore di appartenere alla Chiesa. Nella Prima Lettura, dal Libro dell’Esodo, Dio dice al suo popolo: “… come ho sollevato voi su ali di aquila e vi ho fatti venire fino a me …”. Ancora una volta è l’intervento di salvezza di Dio che alza il nostro sguardo verso il Cielo, che ci infonde la speranza, che ci fa guardare alle cose di Lassù che, come dice S. Paolo, non sono un’astrazione o una fantasia romantica, ma un richiamo a vivere in un atteggiamento di dono, di perdono, di misericordia, di valorizzazione dell’esistenza per il servizio al prossimo. Lo Spirito Santo produce nel nostro cuore questa spinta alle cose luminose e al bene. Cerchiamo di stare in ascolto e di non lasciarci distrarre e rendere sordi agli inviti di Dio dalle mille cose da fare, dalle preoccupazioni, dagli affanni, dall’egoismo e dalle nostre idolatrie. Nella Seconda Lettura, Paolo Apostolo, nella Lettera ai Romani, sottolinea con chiarezza l’Amore di Dio verso di noi, significato dalla venuta di Gesù, dalla sua passione e morte e dalla sua resurrezione. E’ venuto il tempo di svegliarci, di non rimanere nell’indifferenza, di riprendere tenacia, di considerare con speranza e serenità il dono della nostra vita e trafficare efficacemente i talenti che abbiamo ricevuto, mettendoli a disposizione del Regno dei Cieli. Ognuno di noi e tutti insieme riscopriamo la missione e il senso vero della vita alla luce del Vangelo e dello Spirito Santo che ci fa penetrare nella bellezza dell’esistere.
La Vergine Maria, che ci è stata data come Madre, desidera ardentemente la nostra conversione, il nostro ritorno a Dio per annunciare la Salvezza e il Regno al mondo intero.