Festa della Divina Maternità

Published in Domenica Missionaria
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Il mistero della maternità di Maria



Nm 6,22-27;

Gal 4,4-7;
Lc 2,16-21



Il nuovo anno è posto nella mani sovrane del Padre e vi rimarrà dal primo all’ultimo giorno. È solo il Padre che
ha un progetto sull’insieme dell’universo, come sull’insieme della nostra esistenza.

Dobbiamo credere alla mano suprema ed amorosa che guida la nostra vita – siamo chiamati a offrire a questo progetto dell’amore di un padre la nostra docilità, come ci insegna il Vangelo: con la dottrina delle beatitudini e il duplice precetto fondamentale dell’amore verso Dio e dell’amore verso il prossimo. Ciascuno di noi riceve una luce interiore che gli permette di seguire la via tracciata dalla volontà divina – l’anno che ci ha preparato sarà colmo di benefici per noi, anche quando comporterà delle difficoltà e delle prove.

I momenti più penosi saranno muniti di una grazia che ci procurerà la forza di accettarli e di sopportarli. La stessa fede nella Provvidenza deve animare il nostro sguardo sull’anno nuovo – c’è questa autorità sovrana del Padre, si tratta di dare fiducia a questa autorità, che è quella di un amore pieno di sapienza (Jean Galot).

Dio vuol ricavare un ricamo da Paradiso nella nostra vita, ma se vediamo il rovescio del ricamo si ha solo un intreccio di fili – come è stato per Maria e Giuseppe che andarono a Betlemme per il censimento e poi dovettero fuggire in Egitto, che ci fa capire che il Padre ha il suo modo proprio per condurre tutte le cose e tutti gli avvenimenti.

I punti incrollabili della nostra religione sono: la paternità di Dio e la sua Provvidenza. “Come il sole rischiara ugualmente i cedri e i più piccoli fiori, quasi che ciascuno di essi fosse l’unico sulla terra, così nostro Signore si occupa di ciascuna anima come se non avesse l’eguale – e come nella natura le stagioni sono disposte in modo da far sbocciare nel giorno stabilito la più umile pratolina, alla stessa maniera tutto corrisponde al bene di ciascun’anima” (santa Teresina).

“Le tue mani, Dio mio, nel segreto della tua Provvidenza non abbandonarono invero la mia anima; si deve riconscere e proclamare l’occulta profondità e l’indefettibile presenza della tua misericordia verso di noi” (sant’Agostino).

Ecco che in quest’anno qualunque cosa avvenga, ognuno di noi sia convinto che è inclinato, rivolto verso di lui il volto e l’affetto del Padre – e c’è questa madre nascosta e silenziosa. In questo primo giorno del nuovo anno si celebra la festa della maternità di Maria, madre di Dio e madre della Chiesa.

Quando nel Concilio di Efeso (431) si definì che la Madonna è Madre di Dio, il popolo osannò i Padri del Concilio con canti e luci – quando Paolo VI durante il Concilio Vaticano II proclamò che la Madonna è Madre della Chiesa, accanto a lui il suo cerimoniere, il cardinal Dante, piangeva.

Pio XII usava dire “diletta Madre di Dio e nostra tenerissima Madre”.

San Tommaso dice: “Maria è madre di Dio non perché è madre della divinità, ma perché è madre, secondo la natura umana, di una persona che possiede la divinità e l’umanità”.

San Paolo dice: “quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò il suo Figlio nato da donna” (Gal 4,4).

Gesù volle aver bisogno di lei per la sua nascita, dopo la sua nascita, durante la vita privata, anche nella vita pubblica; si servì di Lei per sé e per la sua opera (la Chiesa). Il Vangelo è la storia di un Dio-uomo nato da una madre vergine e dimorante con essa.

“Mandò il suo Figlio nato da donna” questo ci dice che Gesù è tutto e solo di sua madre che lo ha concepito per opera dello Spirito Santo, “è carne e sangue di Maria” (Redemptoris Mater).

Dio volle che suo Figlio nascesse da una vergine perché voleva che Gesù fosse suo Figlio non solo riguardo della natura divina, ma anche della natura umana; voleva tenere il suo pieno nome di Padre su Gesù vero Dio e vero uomo.

“Nato da donna”: per mostrare che Gesù è veramente della nostra razza; e oggi si ricorda la sua circoncisione avvenuta otto giorni dopo la nascita, con questo rito Gesù entra ufficialmente a far parte del popolo di Israele.

La quasi infinita grandezza di Maria deriva dal fatto che ella è Madre di Dio. “Dalla maternità divina come da misteriosa sorgente, procedono la grazia singolarissima di Maria e la sua dignità suprema dopo quella di Dio” (Pio XI).

“Essere Madre di Dio è tale grazia che Dio non può farne un’altra più grande, egli potrebbe fare un mondo e un cielo più grande, ma gli è impossibile fare una Madre più grande” (san Buonaventura).

Quando la Madonna disse il suo sì per diventare madre di Gesù, disse anche il suo sì per essere nostra madre.

“Nello stesso seno, dunque, della castissima madre, Cristo prese la carne e, insieme, si unì un corpo spirituale formato da coloro che avrebbero creduto in Lui. In tal modo si può dire che Maria, portando nel suo seno il Salvatore, abbia anche portato tutti coloro la cui vita era contenuta in quella del Salvatore. Tutti noi dunque, che siamo uniti a Cristo e, al dire dell’apostolo, “membra del corpo di Lui, della Sua carne e delle sue ossa” siamo usciti dal seno di Maria e a somiglianza di un corpo unito al suo capo. Quindi per una ragione tutta spirituale e mistica, noi siamochiamati figli di Maria, ed ella è madre di tutti noi” (san Pio X).

La Madonna fu proclamata nostra madre, nel pieno senso della parola, quando divenne la corredentrice del genere umano: Gesù vedendo accanto alla sua croce sua madre e l’apostolo che amava, disse: “donna ecco tuo figlio” e a Giovanni “ecco tua madre”, Gesù vide anche ognuno di noi in quel momento è ci ha affidato a Maria con la stessa efficacia con cui le affidò Giovanni. Sempre san Pio X dice che la maternità verso i singoli inizia col battesimo e fino all’entrare in cielo – durante tutto il periodo della nostra vita veniamo come spiritualmente portati nel mistico seno del suo intenso amore materno.

A Banneux – la veggente accompagnava la Madonna, se Ella si fermava cadeva in ginocchio al cospetto di una Mamma così dolce, e anche perché l’armonia era così celestiale che il corpo non reggeva a tanta beatitudine.

A Guadalupe il veggente descrive così la Madonna “ha il calore di una madre, il suo volto è tutto amore e ha gli occhi colmi di pietà”.

Maria è indivisibile da Cristo, come Cristo è inconcepibile senza Maria. Maria con Gesù è il centro di tutte le cose create, il perno intorno al quale girano i secoli con tutti i loro avvenimenti, sia quelli che l’hanno preceduta, sia quelli che la seguono.

Per questo tutto il mondo, terra e cielo, angeli e uomini, gravitano verso di lei come verso il loro centro – per questo tutti, quelli che furono, che sono e che saranno rivolgono gli occhi verso di Lei, aspettandosi tutto da Lei.
Last modified on Thursday, 05 February 2015 20:12

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