Is 53,10-11. Il dinamismo missionario della Chiesa diventa sempre più vicino ai progetti e alle culture dei popoli.
Eb 4,14-16. Gesù è il centro di ogni speranza e promessa.
Mc 10, 35-45. La Chiesa deve distribuire a tutti, tutti i doni di Dio.
Una volta i missionari erano chiamati gli Apostoli del Vangelo, gli Araldi ecc. Il nostro sogno era superare mari e monti per annunciare a tutti i popoli il Vangelo di Gesù Cristo, la nuova legge, la nuova alleanza, il Regno ecc. E gli studi lunghissimi, i sacrifici bizzarri, gli esercizi più strani diventavano condizioni per capire il Vangelo, presentarlo bene con simpatia, con capacità, magari con un bel concerto. Poi arrivati dai popoli cominciava la pesca: portarli alla chiesa, farli cantare, insegnargli la dottrina, metterli in una scuola. Allo stesso tempo uno si buttava nei progetti senza sosta, senza fine. Era come fare la corsa a chi arriva prima e ne conquista di più. C'erano le altre bandiere, gli altri gruppi, gli altri missionari. Alcuni ci consideravano bravi missionari solamente se riuscivamo a mostrare i titoli: antropologi, sociologi, teologi, filosofi, agronomi, promotori dello sviluppo ecc. Noi adesso vogliamo soltanto essere bravi discepoli di Gesù. Che si veda che siamo discepoli di Gesù, che portiamo Gesù. Non il libro o il santino, ma Gesù tale e quale. Gli Angeli la notte di Natale ai pastori hanno detto: vi diamo un Vangelo stupendo, una buona notizia che vi renderà felici: è nato Gesù. La buona notizia è Gesù. Evangelizzare è fare arrivare Gesù. Voglio essere missionario e sono disposto a imparare ad essere Gesù, diventare come Gesù, buono come lui, paziente come lui, generoso come lui, misericordioso come lui, giusto come lui, tollerante come lui, lungimirante come lui, amico come lui, ecc. Altrimenti portiamo solo San Pietro, San Paolo, San Giovanni, tutti i santi, tutte le professioni, tutte le novità. E Gesù lo lasciamo in Cielo e noi a cantare in attesa della sua venuta. Gesù a sua volta manda in missione gli apostoli per dire a tutti, che lo sappiano, che Gesù è morto per noi, per salvarci. Gli apostoli non si sbagliarono e letteralmente proposero con discorso e esempio quello che aveva fatto e ordinato Gesù. E la gente cominciò a chiamarli ‘’cristiani’’, che vuol dire di Cristo come una identità di attuazione. Sarebbe bello realizzare la Missione con la forza di anima e di cuore, con le nostre esperienze, le correzioni, la dimensione di terra percorsa e scoperta, ma sempre aperti alla verità e allo sguardo di Gesù per i fratelli, e al miracolo della Grazia ricevuta nelle nostre piccole mani.
Per essere missionario credibile io stesso divento vangelo, ma vangelo che aiuta, che si preoccupa di essere utile, di capire, che propone chiedendo con amabilità disposta alla comprensione, come faceva Gesù: cosa vuoi che faccia, come vuoi che ti aiuti, che salvezza chiedi. Purtroppo succede alle volte che evangelizzare si riduce principalmente a trasmettere la fede, insegnare la dottrina, perché non si sbaglino con i tempi, e non dicano alleluia al momento sbagliato.