II Domenica di Quaresima

Published in Domenica Missionaria

“E mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida..”. Lc. 9,28-36

In tutti e tre i cicli liturgici, nella seconda Domenica di Quaresima, troviamo il Vangelo della Trasfigurazione. Dopo la rievocazione delle tentazioni di Gesù nel deserto(domenica scorsa), e le scelte fatte da Gesù agli inizi della sua vita pubblica, la Trasfigurazione è un momento decisivo per Gesù, che vede ormai prossima la sua morte, e vuol dare ai suoi discepoli timorosi e incerti, un saggio della sua divinità, affinchè non si scandalizzino quando lo vedranno su un altro monte – il Calvario - inchiodato su una croce! La trasfigurazione appare come la conferma, da parte del Padre, che le scelte di Gesù erano quelle progettate dal Padre stesso, nonostante la piega che stava prendendo la vita di Gesù. Siamo infatti ad un momento critico della sua missione – la cosiddetta “crisi galilaica” – quando si andava affievolendo l’entusiasmo attorno a Gesù e andava crescendo l’ostilità nei suoi confronti. L’episodio della Trasfigurazione è inquadrato tra due predizioni della passione, che ricorrono a breve distanza in Luca. Gesù non aveva bisogno della “conferma” del Padre alla sua missione, ne avevano certamente bisogno i suoi discepoli, per conoscere chi veramente fosse Gesù oltre le apparenze del suo essere uomo, profeta e taumaturgo.

/ Luca scrive per un ambiente “pagano”, di cui è originario, e volutamente non parla ditrasfigurazione”. Potrebbe essere capito male, quasi parlasse di una “metamorfosi” che fa passare Gesù da uno stato di essere ad un altro. Per Luca si tratta della gloria di Gesù che lo illumina e lo presenta agli occhi dei tre privilegiati discepoli, risplendente di luce.

/ Luca comincia il suo racconto, dicendo che “Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare”.. Tre momenti significativi della vita e dell’insegnamento di Cristo, avvengono su di un monte: a) Su di un monte, Gesù presenta il “manifesto” delle “Beatitudini”(in Matteo).

b) Sul monte Tabor, Gesù mostra a 3 apostoli, con la trasfigurazione, la gloria della sua divinità.

c) Infine su di un altro monte, il Calvario, Gesù sarà crocifisso. I “monti sono maestri muti, e fanno discepoli silenziosi”(Goethe). Se vogliamo che la nostra vita sia trasfigurata, dobbiamo essere capaci di elevarci, di salire, di uscire da una vita di pianura fatta di “abitudini stanche”..

> Inoltre il messaggio che Luca ci comunica, si concentra attorno ad alcune espressioni-chiave del suo Vangelo. 1) Innanzitutto la “preghiera( “mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto”). Luca è l’unico evangelista che ritrae Gesù in preghiera: i momenti più significativi della sua vita, sono scanditi dal suo essere in preghiera: es. al momento del suo Battesimo(3,21); il suo ritirarsi in luoghi solitari, a pregare(5,16); nella scelta dei discepoli(6,12); nell’orto degli ulivi, ecc.

> Gesù si trasfigura e rivela il suo autentico volto di Figlio di Dio. Ogni cristiano porta in sé questa immagine di figlio di Dio “per grazia. I momenti di preghiera dovrebbero fargli percepire più profondamente questo suo vero essere, per rivelarlo così che anche altri vedano e glorifichino il Padre. E’ un invito all’uomo di ogni tempo, a riscoprire il senso di se stesso e della propria vita, attraverso una profonda esperienza di Dio, per mezzo della preghiera.

2) In secondo luogo “l’ascolto: “Questi è il Figlio mio, l’eletto: ascoltatelo”. Nella tradizione biblica “ascoltare” è compiere la volontà di Dio, accogliere la sua Parola, la sua legge, la sua rivelazione. Nel Vangelo significa credere che tutto ciò si è ora realizzato in Gesù. Nella sua umanità, nei suoi gesti e nelle sue parole, il credente sa riconoscere l’amore e la disponibilità di Dio nei confronti dell’uomo.

3) Infine la condizione della vita dell’uomo come “esodo” : “Mosè ed Elia parlavano della sua dipartita(esodo) che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme”. Luca imposta il suo Vangelo come un “nuovo esodo” che Gesù compie dalla Galilea verso Gerusalemme. Culmine di questo esodo è la Croce. Così è la vita del cristiano: un cammino che conduce alla croce, ma illuminato dalla certezza della risurrezione, che la visione della trasfigurazione di Gesù assicura e anticipa: “Cristo trasfigurerà il nostro misero corpo nel suo corpo glorioso”(Fil.: 2° lettura).

> Il monte, la nube, la voce, richiamano la presenza di Dio, il manifestarsi di Dio; le vesti bianche e il volto splendente, rimandano alla visione apocalittica del Figlio dell’uomo alla fine dei tempi(Dan.7,13ss). Sul Tabor si rivelò la SS. Trinità: il Padre come voce; lo Spirito Santo come nube luminosa; il Figlio, nel Cristo glorificato. Dio non si può circoscrivere o limitare in tre tende, come voleva Pietro; Dio è avvolto nel mistero. Ora c’è solo la Parola di Dio che, pronunciata dal Figlio, ci guida e ci illumina: “Ascoltatelo”. E il Figlio di Dio parla con la Parola e con tutta la sua vita.

> Come avverrà poi nel Getsemani, Pietro, Giacomo e Giovanni,“dormono”: sono svegli durante i trionfi di Cristo! L’annotazione non vuole soltanto esprimere la loro stanchezza, e quindi l’inevitabile sonno, ma sottolinea l’incomprensione del mistero che tocca il Maestro. Contemplano la “gloria”, ma non capiscono: capiranno chi è Gesù “dopo la sua risurrezione”. I discepoli di Cristo esperimenteranno tuttavia che il Dio da essi cercato è un uomo che sta per morire. Il vero volto di Dio si rivela nella morte di suo Figlio. E’ una rivelazione amara per chi non ha fede; è un segno che Dio non si identifica con nessun progetto o ritratto che l’uomo fa a suo riguardo. La gloria di Cristo non può essere staccata dalla Croce: e questo lo devono capire i cristiani di tutti i tempi. La trasfigurazione di Cristo è sorgente e annuncio della nostra trasfigurazione; è una lezione di speranza contro tutte le oscurità del materialismo e le angosce della disperazione! Ogni giorno, purificandoci e pregando, scopriremo sempre più il volto di Cristo presente nella sua Chiesa e nei fratelli.

> “Mostra il tuo volto, Signore”! Questa preghiera, nessun ebreo ha osato formularla, per paura di morire. Due profeti, tuttavia hanno corso questo rischio: Mosè ed Elia. Ma non hanno visto Dio, dice la Bibbia, se non “di spalle, in un leggero soffio di brezza”. La loro domanda non ha mai perduto la sua attualità; essi la formulano incessantemente per noi. Cristo Crocifisso è il vero volto di Dio!

> Dio Padre ci ha detto di “ascoltare suo Figlio”. Ecco, noi l’abbiamo ascoltato, ed ora a coloro che lo hanno accolto nella sua Parola, Gesù dà anche il suo Corpo e il suo Sangue.

 

 

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