Attorno alla Parola: IV Domenica di Quaresima

Published in Domenica Missionaria
{mosimage}Le prime due domeniche di quaresima, la diabolica domenica nel deserto di Giuda e la sfolgorante domenica della trasfigurazione di Gesù sul Tabor, ci hanno introdotti nel mistero della divinità del Cristo, Figlio di dio e nostro salvatore. Ora siamo nel cuore della quaresima: tre domeniche in cui ci chiediamo: chi è Gesù per me, che importanza ha per la mia vita?

Nella prima domenica, preso il pozzo il Giacobbe nella Samaria, abbiamo assistito all’incontro di Gesù con una donna equivoca: la samaritana. Gesù è il Messia che ci dona l’acqua viva cioè la grazia.

Nella seconda domenica, oggi, a Gerusalemme, preso la piscina del tempio, Gesù incontra un giovane cieco fin dalla nascita. È il Cristo che ci dona la luce della fede. Nella terza domenica, a Betania, presso il sepolcro dell’amico Lazzaro, assisteremo all’incontro di Gesù con la morte. Gesù è il Figlio di Dio; è per noi vita della nostra anima e garanzia di risurrezione.


Incontri ricorrenti nella nostra vita quotidiana, segnata dallo sfruttamento della donna, dalla sofferenza fisica e morale, dal brivido della morte.

Nell’incontro di oggi Gesù compie un miracolo; uno dei sette miracoli che Giovanni definisce: segni della divinità di Gesù.

Un miracolo strepitoso: “detto questo sputò per terra, fece del fango e spalmò gli occhi”. Va contro ogni norma sanitaria ed inoltre incompleto. Gesù lo invita ad andare a lavarsi alla prodigiosa piscina di Siloe. Andò, si lavò, ci vide e tornò. Un miracolo evidente, irrefutabile: lo afferma ripetutamente il giovane guarito; lo confermano i genitori, lo testimonia la folla assidua al tempio e solita a fare l’elemosina, lo riconoscono gli stessi oppositori. Eppure c’è chi si ostina a non credere, chi per paura, per omertà, dice: “non so”.

Segue dunque con i farisei un dibattito serrato, astioso e ottuso. I pochi minuti a disposizione non ci permettono né di approfondire la ricchezza di contenuto del colloquio di Gesù, né di gustare tutta la freschezza del racconto evangelico. Evidenziamo alcuni atteggiamenti: i pregiudizi degli apostoli di fronte ad un handiccapato; l’omertà dei genitori paurosi; l’ostilità dei farisei; la maturazione della fede del giovane guarito e riconoscente.

Domandano gli apostoli: “Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori perché egli nascesse cieco?”. Per la società pagana di allora e delle tribù primitive ogni handicappato era considerato un maledetto da dio e quindi veniva soppresso nel suo nascere oppure emarginato. Anche la società ebraica non sfuggiva a questa mentalità; i discepoli stessi quindi puntano il dito accusatore: Maestro, di chi è la colpa? Anche ai nostri giorni persiste una mentalità pagana che ci rende diffidenti e ingenerosi nel giudicare. Quante volte di fronte allo sbandato, al drogato, alla prostituta, a chi è violentato o coinvolte in situazioni dubbie, andiamo alla ricerca della colpa in lui o nell’ambiente familiare o sociale ed esclamiamo: “Se l’è cercato, ben gli sta; se lo merita…”. Interroghiamoci piuttosto: Signore, perché è toccato a lui e non a me? Se il signore dovesse comportarsi secondo le mie colpe, che ne direbbe di me?

Gesù rifiuta di ammetter una connessione causale tra malattia e peccato. “non lui, né i genitori sono colpevoli”. Come la cecità del giovane miracolato, così qualsiasi nostra sofferenza entra in un disegno di Dio. Scriveva Tina Salvi, paralizzata dalla nascita: “E’ per amore che i miei genitori mi hanno dato la vita e hanno sostenuto 35 anni il mio handicap. E io sono felice di vivere, nonostante la mia malattia”.

I farisei rifiutano di verificare senza pregiudizi il miracolo. Sconfitti dall’evidenza e dalle testimonianze, passano all’insulto e alla calunnia: “Quest’uomo è un peccatore, non viene da Dio”; ed al giovane rinfacciano la sua disgrazia: “Sei nato tutto nei peccati… e lo cacciarono dal tempio”.

Di fronte alla Parola di Dio e all’evidenza di fatti religiosi, agli insegnamenti della chiesa, sovente affiora l’atteggiamento restio ad un dialogo onesto, senza pregiudizi, rispettoso. È stato scritto: “Il Papa faccia il suo mestiere e non s’impicci nelle nostre faccende. Chiesa romana sei burocrate, dogmatica e moralista”.
Last modified on Saturday, 07 February 2015 21:54

Gli ultimi articoli

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

10-07-2024 Missione Oggi

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

I Missionari della Consolata dell'Argentina accompagnano le “Case di Cristo” a “Villa Soldati” Nel cuore di Villa Soldati, a Buenos Aires...

Santo (in punta di piedi)

09-07-2024 Allamano sarà Santo

Santo (in punta di piedi)

Il 23 maggio scorso la sala stampa del Vaticano annunciava che papa Francesco aveva approvato l’avvenuto miracolo della guarigione dell’indigeno...

onlus

onlus

consolata news 2

 

Contatto

  • Viale Mura Aurelie, 11-13, Roma, Italia
  • +39 06 393 821