Festa Del Battesimo Del Signore

Published in Domenica Missionaria

“Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”. Lc. 3,15-16.21-22

La festa del Battesimo di Gesù conclude le celebrazioni natalizie. Nel tempo natalizio, la Chiesa ci presenta principalmente tre manifestazioni(“epifanie”)del Signore al mondo: 1. A Natale, gli Angeli annunciano al popolo ebraico(pastori), la venuta del Messia, Dio fatto uomo, a Betlemme.

2. Alla festa dell’Epifania, una stella cometa manifesta che il Messia nato a Betlemme e non accettato dagli ebrei, è il Redentore e il Salvatore di tutti gli uomini, anche dei pagani, e i Magi sono i primi a riconoscerlo e a rendergli omaggio. 3. Nel momento in cui Gesù viene battezzato nel Giordano da Giovanni Battista, l’Eterno Padre si incarica personalmente di far sapere a tutti che questo Messia e Redentore del mondo è il “suo Figlio prediletto, nel quale si è compiaciuto”.

Inoltre c’è un’ulteriore manifestazione di Gesù, alle nozze di Cana di Galilea, quando “Gesù manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in Lui”(Gv.2,11).

/ Pertanto il Battesimo di Gesù segna l’investitura ufficiale della sua missione messianica, e gli evangelisti presentano appunto questo Battesimo del Signore, all’inizio della sua vita pubblica.

Ora questo Battesimo di Gesù è un fatto che ci lascia sorpresi, come ha lasciato imbarazzata alquanto la prima comunità cristiana; difatti il IV Vangelo riferisce indirettamente solo il ricordo del Battista, senza narrare il fatto. La fede cristiana credeva in Gesù, Figlio di Dio, e quindi superiore a Giovanni cui appare inferiore; credeva in Gesù agnello senza macchia e perciò senza alcun bisogno di battesimo e di conversione. Eppure questo primo gesto con cui si apre la vita pubblica di Gesù era un dato dal quale non si poteva prescindere.

Da 300 anni il popolo era in “attesa”, per il silenzio di Dio.

> Dopo 30 anni di anonimato, in mezzo al popolo che il Battista chiama alla penitenza, Gesù vive improvvisamente un’esperienza indicibile. Per Lui che è senza peccato, il battesimo del precursore diventa la condizione che gli permette di andare verso i peccatori, di condividere la loro sorte, di orientare di nuovo verso Dio, la creazione.

> Ma riflettiamo su come Luca ci descrive il Battesimo di Gesù:

a. Nel racconto che Luca fa del Battesimo di Gesù, il Figlio di Dio sembra quasi uno dei tanti del popolo che si fa battezzare; Luca lo ricorda appena in un inciso: “ricevuto anche lui il battesimo”; è più interessato a mostrare Gesù in preghiera – dettaglio lucano – e a registrare la singolare risposta a tale preghiera. Gesù fu quindi battezzato da Giovanni col popolo peccatore, come uno di loro.

/ Ma perché Gesù si mischia con i peccatori?. Luca sottolinea la solidarietà del Signore con il suo popolo e con gli altri; se si mette in fila con i peccatori, è per solidarietà, il suo “essere per” loro. Egli vuole iniziare la sua missione dalla parte dei peccatori per salvarli dai loro peccati. Non li rimprovera, ma diviene loro servitore per guidarli sulla strada della salvezza e della vera libertà. Gesù si mostra così compassionevole. Alla nascita Gesù è con i pastori; alla morte in croce, si trova con due rivoluzionari!

b. L’altro aspetto interessante di Luca è che Gesù riceve il battesimo mentre “stava in preghiera”. L’insistenza della preghiera di Gesù, è una caratteristica di Luca. Gesù infatti è sempre in dialogo col Padre celeste, per essere fedele alla sua volontà ed essere in comunione con Lui.

c.Il cielo si aprì”. Nell’AT. gli israeliti si sentivano persi e abbandonati quando il cielo rimaneva chiuso e Dio non parlava più a loro per mezzo dei profeti! I loro peccati facevano chiudere il cielo. Ora con Gesù i cieli si aprono e Dio continua a parlare col suo popolo attraverso il

d. “Scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba”. E’ la presenza dello Spirito di Dio che si posa definitivamente su di lui. La colomba è figura dell’amore e della pace.

Luca non dice che una colomba scese dal cielo, ma che lo”Spirito Santo scese come una colomba”.

e. “E vi fu una voce dal cielo”. Gesù è la bocca del Padre suo. Se vogliamo conoscere chi è Dio, osserviamo Gesù, il Figlio benedetto, la sua parola, il suo atteggiamento.

/ Gesù quindi si immerge nelle acque del Giordano, lo Spirito Santo discende su di lui, e il Padre lo dichiara Suo Figlio prediletto. Gesù nella vita, dimostrerà di essere veramente il Figlio e il Servo del Padre. Inoltre Gesù si mostra solidale con i peccatori, mentre un intervento divino, l’investitura dal cielo, garantisce la sua missione di Salvatore.           

> Al Battesimo di Gesù sono in azione tutte e tre le Persone della SS. Trinità che manifestano il loro amore verso gli uomini. La testimonianza del Padre al Figlio; lo Spirito scende dal cielo in forma di colomba; il Figlio che china il capo immacolato dinanzi al Battista. Ma lo Spirito è sempre presente in modo particolare con la sua rivelazione: all’Annunciazione a Maria; al Battesimo di Gesù; a Pentecoste. Ma la rivelazione e manifestazione di Gesù non avvenne quando nacque, ma quando fu battezzato, perché fino a questo momento egli era ignoto alla folla.

/ Nel fiume Giordano, non fu l’acqua che santificò Gesù, ma piuttosto Gesù che santificò l’acqua.

// S. Massimo: “Oggi il Signore Gesù venne al Battesimo e volle che il suo corpo santo fosse lavato dall’acqua. Ma perché Egli che è Santo volle essere battezzato? Ascolta perché: Cristo non volle essere battezzato per essere santificato dalle acque, ma per santificarle Lui stesso, così che mentre veniva purificato, fosse Lui a purificare quelle acque che toccava. Mentre viene lavato il Salvatore, già allora viene purificata tutta l’acqua per servire al nostro Battesimo”.

// S. Gregorio Nazianzeno: “ Gesù viene battezzato nell’acqua per seppellire totalmente nelle acque il vecchio uomo. Santifica il Giordano, prima di santificare noi e lo santifica per noi”.

/ Ogni Battesimo cristiano non fa che prolungare il mistero di quel giorno. Lo Spirito Santo discende su ogni creatura umana e quella creatura diventa “figlio prediletto” del quale il Padre celeste si compiace. Il cristiano battezzato in Gesù Cristo, non deve dimenticare di essere stato battezzato nella sua morte per condurre una vita nuova.

> Anche noi, battezzati, rassomigliamo a Gesù, perché siamo diventati figli di Dio per adozione(Gesù lo è per natura); abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nella Confermazione (come Gesù al suo Battesimo); abbiamo il compito di essere “testimoni di Cristo”(come Gesù è l’inviato del Padre). Come Gesù, siamo inviati ad evangelizzare un mondo che sempre più avverte il bisogno di una “rievangelizzazione”.

/ Ricordiamo sempre l’anniversario del nostro Battesimo e l’impegno di vivere con coerenza la nostra vocazione cristiana.

/ R. Follereau: “Uomo è il mio nome. Cristiano è il mio cognome”.

/ J. Maritain: “ Se un tempo bastavano 5 prove per spiegare l’esistenza di Dio, oggi l’uomo ne vuole una sesta.., la vita di coloro che credono in Dio”.

/ S. Kierkegaard: “La fede è una faccenda pericolosa per gli smidollati”!

/ Giovanni Paolo II: “La società moderna ha bisogno di vedere come si vive la fede, più che sentirsi dire come si dovrebbe vivere”.

E’ venuta l’ora di essere non solo cristiani di nome, ma innamorati di Cristo, appassionati della nostra fede. La fede va donata, va difesa, va testimoniata!

Disse Gesù: “C’è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto”! (Lc.12,50). Questa è la sua missione.

/ Perciò non vergogniamoci della nostra dignità di cristiani, affinché possiamo anche noi udire dal Padre celeste, le parole: ”Anche tu sei mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”.

Last modified on Sunday, 03 January 2016 15:41

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