Nel 2014 le guerre sono costate l’equivalente di 14.300 miliardi di dollari, circa il 13% del Prodotto interno lordo globale, tutte risorse sottratte allo sviluppo economico e sociale: lo calcola l’Institute for Economic and Peace (Iep), un centro studi specializzato che ha sede in Australia.
Secondo la ricerca, pubblicata oggi, un decimo delle risorse assorbite dalle guerre vale tre volte più dei redditi cumulati del miliardo e cento milioni di persone che vivono in condizioni di povertà estrema, dieci volte l’ammontare complessivo degli aiuti allo sviluppo erogati dai governi e sei volte i prestiti garantiti alla Grecia in crisi economica.
Nello studio si riferisce che il paese dove la pace ha messo radici più stabili è l’Islanda, mentre quello più devastato dalla guerra è la Siria. Rispetto al 2013 il peggioramento nella classifica globale più significativo è stato quello della Libia. Tendenze negative sono state riscontrate anche in Iraq, Nigeria, Sud Sudan e Repubblica Centrafricana. I miglioramenti più marcati hanno invece interessato Guinea Bissau, Costa d’Avorio, Egitto e Benin. Nel complesso, però, il quadro è negativo: nel 2014 le guerre avrebbero causato la morte di 180.000 persone, a fronte delle “appena” 49.000 vittime del 2010.
Fonte: www.misna.org