XXV Domenica - T. O. - Anno A

Published in Domenica Missionaria

14 DM 1423788b6124f8e4

Letture:
Is. 55, 6-9;
Sal. 144;
Fil. 1, 20c-27a;
Mt. 20, 1-16; La Parabola degli operai di tutte le ore.

 

Ingresso:
«Io sono la salvezza del mio popolo, dice il Signore,
in qualunque prova mi invocheranno, li esaudirò
e sarò il loro Signore per sempre».

 

La parabola riportata nel Vangelo di oggi non è di facile comprensione ma urta contro il nostro modo di pensare e di giudicare. Forse il Signore vuole farci fare una conversione nel nostro modo di pensare e di ragionare:

- Dio non è un padrone che dà un salario, ma un padre che dà un dono – l’uomo non è un operaio che lavora per interesse, ma un figlio che serve per amore – la salvezza non è un salario di cui l’operaio possa vantarsi, ma una grazia di cui essere riconoscente.

- Non è mai presto mettersi a lavorare per l’anima perché la fine può arrivare quando non si sa – così non è mai tardi a incominciare a lavorare per l’anima, perché finché c’è un respiro l’undicesima ora non è scoccata, come fu per il buon ladrone.

- In Gesù si rivela il volto nuovo di Dio: un Dio che accetta tutti, anche gli ultimi perché non vuole discriminare nessuno e vuole offrire davvero la salvezza a tutti, facendo entrare tutti nella sua vigna a qualsiasi ora della giornata.

Primo insegnamento: la parabola che Gesù oggi racconta vuole rivelarci proprio questa caratterista dell'amore del Padre suo: ogni operaio per amore è cercato, per amore è inviato, per amore è ricompensato. Il Padre celeste dona sempre un salario d'amore, mai di giustizia. Mai ci potrà essere giustizia tra il tempo finito e l'eternità. Il nostro dono è di un istante. Il suo è senza fine. Il nostro è piccolo e limitato. Il suo è infinito e senza alcun limite di intensità, grandezza, durata, larghezza, profondità, altezza. Il suo dono è Lui stesso. Può dare più di Dio ad uno e meno di Dio ad un altro, dal momento che è sempre Dio il dono eterno ed infinito che si dona?

L'uomo però è assai meschino, dal cuore piccolo, dalla mente ristretta, dallo spirito molto corto. Misura tutto dalla sua invidia, gelosia, superbia, avarizia, giustizia terrena, avidità, bramosia, desideri impuri e immorali. L'uomo non possiede l'amore come suo metro di valutazione delle cose. Ma anche se usasse l'amore, il suo sarebbe sempre finito e limitato.

Il secondo insegnamento che riceviamo da queste parole riguarda quello che, forse, è il più brutto di tutti i vizi, quello che maggiormente si oppone alla virtù della carità, ovvero l'invidia. L'invidia è l'unico vizio che non dà proprio nulla. Gli altri vizi, apparentemente, danno qualcosa; l'invidia è solo tristezza e rancore. È invidioso chi si rattrista per il bene che vede negli altri, soprattutto quando invidia la grazia di cui uno è arricchito. L'invida della grazia altrui è un peccato contro lo Spirito Santo.

Non è invidioso chi invece si rallegra per il bene onesto che vede negli altri, anche se lo vorrebbe anche per se stesso. Chi fa così sarà premiato da Dio e sperimenterà la sua Provvidenza.

Se la gratuità spiega il comportamento di Dio con noi e di conseguenza le nostre relazioni con gli altri, allora tutto cambia. Non mi fa problema sentirmi "un operaio dell'ultima ora". So infatti che mio Padre mi darà la vita eterna non perché me la sono guadagnata, ma perché sono suo figlio e ai figli i genitori danno gratis la loro eredità. Tale convinzione non incoraggia e non giustifica il disimpegno, ma mi stimola a operare in sintonia con la volontà di mio Padre, che mi dà fiducia e conta su di me, e non intendo deluderlo.

Agiamo alla luce delle seguenti tre massime:

- Io devo dare tutto: “Va vendi quello che hai, dallo ai poveri e poi vieni e seguimi”. Se do tutto avrò il tutto; se do tutto avrò la capacità di avere il tutto.

- Prima lettura: “Le mie vie sovrastano le vostre vie come il cielo sovrasta la terra”: l’Amore di Dio è incomprensibile all’uomo.

- “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”. Può esserci qualcosa di più bello, grande, rimunerativo di questo per l’uomo? L’Infinito comanda al finito e debole: “Amami”. Questa è la ricompensa più bella, il dono stupendo che Dio fa ad ogni uomo sia che egli abbia cominciato a lavorare alla prima ora o all’ultima.

More in this category: XXVI Domenica T. O. - Anno A »

Gli ultimi articoli

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

10-07-2024 Missione Oggi

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

I Missionari della Consolata dell'Argentina accompagnano le “Case di Cristo” a “Villa Soldati” Nel cuore di Villa Soldati, a Buenos Aires...

Santo (in punta di piedi)

09-07-2024 Allamano sarà Santo

Santo (in punta di piedi)

Il 23 maggio scorso la sala stampa del Vaticano annunciava che papa Francesco aveva approvato l’avvenuto miracolo della guarigione dell’indigeno...

onlus

onlus

consolata news 2

 

Contatto

  • Viale Mura Aurelie, 11-13, Roma, Italia
  • +39 06 393 821