Pasqua del Signore - Anno B

Published in Domenica Missionaria

Veglia

Letture:
Rm.6,3-11;
Sal.117; 
Mc.16,1-8; «Non abbiate paura. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l’avevano deposto»

Canto al Vangelo:
Alleluia, alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è immolato:
facciamo festa nel Signore.

Nota liturgica:

Durante il Tempo Pasquale, la Chiesa si unisce con gioia attraverso la recita del Regina Coeli (Regina del Cielo) alla Madre di Dio per la resurrezione di Suo Figlio Gesù Cristo, evento che rappresenta il più grande mistero della fede cattolica.
La preghiera dell’antifona del Regina Caeli è stata stabilita da Papa Benedetto XIV nel 1742, e durante il Tempo Pasquale, dalla celebrazione della resurrezione fino al giorno di Pentecoste, sostituisce la preghiera dell’Angelus, la cui meditazione centrale è il mistero dell’Incarnazione.
Come l’Angelus, il Regina Caeli viene recitato tre volte al giorno: all’alba, a mezzogiorno e al tramonto, come modo per consacrare la giornata a Dio e alla Vergine Maria.
Non si conosce l’autore di questa composizione liturgica risalente al XII secolo e che i frati minori francescani hanno ripetuto dopo la compieta nella prima metà del secolo seguente, rendendola popolare e diffondendola in tutto il mondo cristiano.

L’exultet appena cantato dice:

Esulti il coro degli angeli, esulti l'assemblea celeste: un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto. Gioisca la terra inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo. Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore, e questo tempio tutto risuoni per le acclamazioni del popolo in festa...” 

La risurrezione di Gesù è il fondamento della fede Cristiana.

In 1 Corinzi 15,3-6, Paolo afferma quanto segue: 

“Poiché io v'ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo è morto per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che risuscitò il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai Dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti.” 
Paolo sta invitando i suoi lettori a verificare i fatti.

La risurrezione di Gesù è testimoniata da altri testimoni oculari:

l’apparizione di Gesù a Maria Maddalena (Giovanni 20:10-18), alle altre donne (Matteo 28:8-10), a Cleopa e al suo compagno (Luca 24:13-32), agli undici discepoli e ad altri (Luca 24:33-49), ai dieci discepoli ed ad altri (escluso Tommaso) (Giovanni 20:19-23), agli apostoli (incluso Tommaso) (Giovanni 20:26-30), ai sette apostoli che vanno a pescare(Giovanni 21:1-14), ai discepoli (Matteo 28:16-20), e agli apostoli sul Monte degli Ulivi (Luca 24:50-52 e Atti 1:4-9).

La prova finale della credibilità di questi testimoni oculari è il fatto che molti di loro hanno affrontato il martirio per la loro testimonianza. Ciò è drammatico! Questi testimoni erano seguaci di Gesù Cristo che morivano per un evento storico: la Sua risurrezione che dimostra che Gesù è il Figlio di Dio.

Catechismo della Chiesa Cattolica:

 (650) I Padri contemplano la risurrezione a partire dalla Persona divina di Cristo che è rimasta unita alla sua anima e al suo corpo separati tra loro dalla morte: «Per l'unità della natura divina che permane presente in ciascuna delle due parti dell'uomo, queste si riuniscono di nuovo. Così la morte si è prodotta per la separazione del composto umano (anima e corpo) e la risurrezione per l'unione delle due parti separate »(anima e corpo). 

Gesù è morto per risorgere, perché la sua vita di Figlio di Dio è eterna. Il suo Corpo è morto e risorgendo si unisce alla sua anima, nella Persona divina del Verbo, per entrare nell’eternità.

Se io voglio entrare nell’eternità devo accettare la morte corporale, come sacrificio a Dio, per permettere alla mia anima di entrare nell’eternità. Alla fine dei tempi, con la risurrezione dei corpi, anche il mio corpo risusciterà per unirsi all’anima e godere la gioia eterna per tutta l’eternità.

La risurrezione di Gesù è personale all’anima mia, che è la mia personalità: l’anima la vive, credendola non analizzandola. Io credo; nessuno può credere per me o credere al mio posto. Gli avvenimenti storici possono aiutare la mia intelligenza, ma la mia convinzione profonda rimane un atto di fede.

La Madonna e Gesù risorto: nessuna apparizione è narrata nei Vangeli; non era necessaria, ed infatti rimase intimamente personale. Noi possiamo solo pregarla di insegnarci a credere come lei ha creduto.

Giorno

Letture:
At.10,34.37-43;
Sal.117; 1Cor.5,6-8;
Sequenza;
Lc.24,13-35;

Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Cristo, nostra Pasqua, è immolato:
facciamo festa nel Signore.

Riflettiamo sui 9 paragrafi dal Catechismo della Chiesa Cattolica, con breve commento.

638 « Noi vi annunziamo la Buona Novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù » (At 13,32-33). La risurrezione di Gesù è la verità culminante della nostra fede in Cristo, creduta e vissuta come verità centrale dalla prima comunità cristiana, trasmessa come fondamentale dalla Tradizione, stabilita dai documenti del Nuovo Testamento, predicata come parte essenziale del mistero pasquale insieme con la croce: «Cristo è risuscitato dai morti. Con la sua morte ha vinto la morte, ai morti ha dato la vita ».

L'avvenimento storico e trascendente

639 . Già verso l'anno 56 san Paolo può scrivere ai cristiani di Corinto: « Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici » (1 Cor 15,3-4).

Il sepolcro vuoto

640 « La sua scoperta da parte dei discepoli è stato il primo passo verso il riconoscimento dell'evento della risurrezione. Dapprima è il caso delle pie donne,  poi di Pietro.  Il discepolo « che Gesù amava » (Gv 20,2) afferma che, entrando nella tomba vuota e scorgendo « le bende per terra » (Gv 20,6), vide e credette. 

Le apparizioni del Risorto

643  Lungi dal presentarci una comunità presa da una esaltazione mistica, i Vangeli ci presentano i discepoli smarriti (« tristi »: Lc 24,17) e spaventati,  perché non hanno creduto alle pie donne che tornavano dal sepolcro e «quelle parole parvero loro come un vaneggiamento»(Lc 24,11).  

Quando Gesù si manifesta agli Undici la sera di pasqua, li rimprovera «per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato» (Mc 16,14).

644  « Per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti » (Lc 24,41). Tommaso conobbe la medesima prova del dubbio.

Lo stato dell'umanità di Cristo risuscitata

646 La risurrezione di Cristo non fu un ritorno alla vita terrena, come lo fu per le risurrezioni che egli aveva compiute prima della pasqua: quelle della figlia di Giairo, del giovane di Naim, di Lazzaro. Questi fatti erano avvenimenti miracolosi, ma le persone miracolate ritrovavano, per il potere di Gesù, una vita terrena « ordinaria ». Ad un certo momento esse sarebbero morte di nuovo. La risurrezione di Cristo è essenzialmente diversa. san Paolo può dire di Cristo che egli è l'uomo celeste. 

650 I Padri contemplano la risurrezione a partire dalla Persona divina di Cristo che è rimasta unita alla sua anima e al suo corpo separati tra loro dalla morte: « Per l'unità della natura divina che permane presente in ciascuna delle due parti dell'uomo, queste si riuniscono di nuovo. Così la morte si è prodotta per la separazione del composto umano (anima e corpo) e la risurrezione per l'unione delle due parti separate »(anima e corpo). 

652 La risurrezione di Cristo è compimento delle promesse dell'Antico Testamento e di Gesù stesso durante la sua vita terrena.  L'espressione « secondo le Scritture »  indica che la risurrezione di Cristo realizzò queste predizioni.

654 Vi è un duplice aspetto nel mistero pasquale: con la sua morte Cristo ci libera dal peccato, con la sua risurrezione ci dà accesso ad una nuova vita.

Partecipiamo alla gioia provata dal Cuore Immacolato di Maria, madre del Risorto.

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