Letture:
Gn 3,1-5.10;
Sal.24;
1Cor 7,29-31;
Mc 1,14-20
“Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo”.
Canto al Vangelo:
Alleluia Alleluia.
Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo
Ci conceda lo spirito di sapienza, perché possiamo conoscere
Qual è la speranza della nostra chiamata.
Gesù inizia la sua missione con i quattro temi tipici della catechesi della Chiesa delle origini:
- due riguardano la “proposta” del Signore: “il tempo è compiuto, e il Regno di Dio è vicino”;
- e due concernono la “risposta” degli uomini: “convertitevi e credete al Vangelo”.
Gesù annuncia la “buona notizia”, che cioè Dio vuole tutti salvi per mezzo di Gesù Cristo.
1. “Il Tempo è compiuto”.
Il “tempo” qui non è quello materiale(“chronos), cronologico, che sta all’esterno di noi, quello che fa il computo del giorno e della notte: questo è una convenzione umana. Il vero tempo è il “kairòs”, la totalità. Il Regno è qui: è possibile già entrarvi con la fede e la conversione.
Anche S. Paolo (II lettura) dice che: “il tempo ormai si è fatto breve”: la vita presente, piena di gioie e di dolori e di preoccupazioni, non è ancora la vera vita, perché “passa la scena di questo mondo”.
Il profeta Giona (I lettura) poteva precisare:”Ancora quaranta giorni..” Giona predica il castigo di Dio per Ninive città peccatrice. Ma Ninive ascolta la parola del profeta e si converte. Per questo il castigo si trasforma in perdono. La prontezza della conversione di Ninive, città pagana, suonava di rimprovero alla durezza del popolo d’Israele, sordo alla voce dei suoi numerosi profeti e di Cristo stesso. Dio vuole la salvezza di tutti.
2. “Il Regno di Dio è vicino”.
Cioè è una realtà già giunta, presente e operante. Il regno di Dio è un’azione salvifica. Dio si è avvicinato agli uomini e fa sentire la sua presenza nell’opera salvifica di Gesù. Pertanto spetta agli uomini rispondere alla chiamata e sottomettersi docilmente alla sua sovranità.
3. “Convertitevi”.
Questa “conversione”(“metanoèin”) non è un semplice riconoscimento dei propri errori e peccati, ma di un cambiamento radicale dell’uomo, un ritorno a Dio, da cui ci si è allontanato con il peccato, è un girare la mente, capovolgerla. Questo vale soprattutto per i cristiani di oggi, bombardati da tante mentalità anticristiane, un vivere come se Dio non esistesse!. Si tratta di cambiare mentalità, tornare indietro una volta riconosciuto di aver preso una strada sbagliata. Questo implica che noi accettiamo di conformare la nostra volontà alla volontà di Dio.
4. “Credete al Vangelo”.
Vuol dire costruire la propria casa sulla roccia del Vangelo. Ecco allora un credere fondandosi sul Vangelo. “Abbiate fiducia in me – dice Gesù – Io ho vinto il mondo”. “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. Credere sul Vangelo, implica la nostra adesione di mente, di cuore, e di volontà, alla parola e al messaggio di Gesù come persona.
A) Abbiamo aderito a Gesù quando il giorno del Battesimo, abbiamo, con l’aiuto dei genitori e dei padrini, pronunziato la professione di Fede, le promesse del Battesimo e la rinuncia a Satana.
B) Abbiamo creduto alle parole di vita di Cristo, quando riceviamo i Sacramenti (segni e mezzi di salvezza), come partecipazione al mistero pasquale cioè alla morte e risurrezione di Cristo.
C) Crediamo infine al Vangelo, quando uniformiamo la nostra vita a quella di Cristo e ai suoi insegnamenti.
D) Crediamo ancora al Vangelo, quando preghiamo e ci preoccupiamo di quei fratelli lontani, che senza loro colpa, non hanno ancora avuto la gioia di ricevere il lieto messaggio, il Vangelo di Gesù.
Il Signore, Dio Padre nostro, non conquista gli uomini imponendosi loro, ma annunciando loro che tutto è grazia e buona notizia. Così i Sacramenti, le beatitudini, la Chiesa, il perdono dei peccati, sono altrettante “buone notizie” che ci salvano e ci rivelano l’amore del Padre celeste.
Il cammino della fede consiste semplicemente nell’accogliere questa certezza e nel seguire Gesù senza porre condizioni.
Al proclama di Gesù; “Convertitevi e credete al Vangelo”, seguì la chiamata dei primi discepoli: “seguitemi, vi farò pescatori di uomini”. E Andrea, Simone, Giacomo e Giovanni, “subito… lo seguirono”.