Tempo Ordinario – Nota liturgica: |
Il Tempo ordinario è quel periodo dell'anno liturgico della Chiesa cattolica che copre la parte dell'anno nella quale non ci sono tempi forti: nella forma ordinaria del rito romano va dal lunedì dopo la domenica del Battesimo del Signore all'inizio del tempo di Quaresima (che inizia con il mercoledì delle ceneri), e riprende dopo la solennità di Pentecoste per arrivare alle soglie del tempo di Avvento. La durata complessiva è di trentatré settimane, divise tra i due periodi. Il colore liturgico che si usa nelle celebrazioni è il verde: è il colore della vita e della quotidianità feriale. |
Letture:
1Sam 3,3-10.19;
Sal.39;
1Cor 6,13-15.17-20;
Gv. 1,35-42 - I primi discepoli di Gesù.
Canto al Vangelo: Alleluia-alleluia
Parla, Signore, che il tuo servo ti ascolta.
Tu hai parole di vita eterna.
“Che cercate”? E’ la prima parola di Gesù nel Vangelo di Giovanni. Sarà anche una delle ultime di Gesù risorto, alla Maddalena: “chi cerchi”?(Gv.20,15). Ma c’è anche il “chi cercate” alla turba guidata da Giuda nell’orto degli ulivi (Gv.18,4-7).
Ogni vocazione deve coniugare questi verbi: cercare, andare, vedere, fermarsi. Naturalmente l’oggetto è sempre “Lui”, il Cristo. “Rabbì (maestro) dove abiti? Quel “dove” per Giovanni, indica il “mistero” dell’esistenza di Gesù. C’è il misterioso “dove” che percorre il Vangelo di Giovanni. Gesù abita nel seno del Padre e vuole che nella famiglia del Padre, ci siano anche i suoi discepoli.
Gesù non risponde al “dove”, ma dice soltanto:”venite e vedrete”. Dove andarono e cosa udissero da Gesù, non lo sappiamo; sappiamo però che decisero di rimanere con lui tutta la vita.
Da questo condensato del vangelo odierno (Giovanni 1,35-42) emerge la vocazione, la chiamata di Dio a tutti gli uomini, perché intreccino un rapporto con Lui. La Bibbia trabocca di storie di vocazione: ne sono esempi Abramo, Mosè, Davide, i singoli profeti, il piccolo Samuele di cui si legge nella prima lettura di oggi (1Samuele 3,3-10), la Vergine Maria, gli apostoli; tutti in forme diverse, ma tutti accomunati dall’invito a aprirsi alla relazione con Dio. Tranne le poche eccezioni, la vocazione avviene per il tramite di altri uomini: per i due discepoli del Battista, il tramite è lui, Giovanni Battista, che indica l'Agnello di Dio; per Pietro è suo fratello Andrea; per Samuele è il suo "custode" Eli.
I casi specificamente raccontati nella Bibbia riguardano le vocazioni particolari, cui si associa un compito particolare: per Abramo, dare origine al popolo di Dio; per Mosè, liberare gli Israeliti dalla schiavitù dell'Egitto; per Maria, divenire la madre del Messia; per gli apostoli, testimoniare la realtà del Risorto, e così via. Ma nei suoi termini basilari la vocazione è rivolta a tutti gli uomini; tutti sono chiamati da Dio: il quale come chiama tutti all'esistenza, così chiama tutti a conoscerlo e amarlo. I cristiani, chiamati alla fede con il battesimo, sono destinatati di farsi suoi strumenti perché altri lo vengano a conoscere ed amare.
Tutti sono chiamati, ed anche se non per compiti straordinari, agli occhi di Dio la loro vocazione non è meno importante. Di qui la grandezza, ad esempio, del ruolo dei genitori, chiamati a testimoniare il volto autentico dell'amore e a trasmettere ai figli la loro propria vocazione; di qui la grandezza della vocazione di ogni categoria di uomini e donne, chiamati a muoversi nell'ottica della fede: sacerdoti, educatori, operatori della carità, lavoratori e imprenditori e politici e ogni altro servitore del bene comune; ma a ben guardare si vede come Dio si avvalga degli uomini per chiamarne altri a sé.
Su ciascun cristiano grava l'impegno di riscoprire di continuo e realizzare sempre meglio la propria vocazione, che comprende il sostegno da offrire - con l'esempio, con la parola, con le buone opere - a quanti riconosce fratelli, per camminare insieme verso Colui che tutti chiama. È un impegno, certo: ma è la cosa più bella che si possa fare nella vita. È un impegno: ma quale bellezza e soddisfazione, avere coscienza di concorrere così a salvare il mondo. È un impegno,ma quale gioia il pensare che Dio ci chiama a cooperare a popolare il Paradiso.
Nella vita di ogni uomo c’è un tempo, un giorno, un’ora che lascia un ricordo indimenticabile, nell’incontrare qualcuno. “Erano circa le 4 del pomeriggio”, ricorda Giovanni, quando incontrarono Gesù. Un incontro che segnò una svolta nella loro vita: la chiamata personale da parte di Dio per la missione particolare. L’incontro con Gesù avvenne nell’andare a vedere e nel lasciarsi vedere! Dio fa le sue scelte, senza badare a doti e qualità personali, anzi spesso sceglie paradossalmente i deboli, i poveri, “gli ignoranti del mondo per confondere i sapienti”(1Cor.1,27).
La Madonna, così umile nel suo incontro con Dio alle parole dell’Arcangelo, conceda a tutti i cristiani di essere generosi in quel momento quando Dio dice loro: “Venite e vedete”.