I Domenica di Quaresima - Anno A

Published in Domenica Missionaria
Mt. 4,1-11

"Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo".

Col tempo della Quaresima, entriamo nel periodo”forte” più importante dell’anno liturgico, nel quale la Chiesa ci presenta i grandi temi della nostra salvezza. Ogni anno la prima Domenica di Quaresima, ci presenta il racconto delle tentazioni di Gesù nel deserto. Gesù comincia la sua missione come Mosè, Elia e Giovanni Battista. Anche la Chiesa cerca un periodo di “deserto” e si prepara per questi 40 giorni alla celebrazione della Pasqua, invitando i cristiani alla conversione.

Tra i grandi temi della salvezza, oggi la Chiesa ci presenta il primo(Adamo), che si trova nelle prime pagine della Bibbia: il male del peccato, e come Gesù Cristo,(secondo Adamo), affronta il male e lo vince, a differenza del I° Adamo che vi soccombe miseramente.

Nelle 3 letture bibliche, i personaggi sono gli stessi: Dio, l’uomo e Satana.  

A. Dio ha creato l’uomo per vivere in un dialogo di amore con Lui, modellato con amore, animato dal suo soffio vitale, collocato in un giardino ameno, fresco, rigoglioso, dove tutto è gioia, ordine e armonia, e dove il dialogo con Dio è pieno di amore e di fiducia. Ma Dio ha dato all’uomo la libertà di realizzare il suo destino. Solo una cosa era proibita all’uomo: stabilire da sé ciò che è bene o male. E’ soltanto Dio che decide la morale, cioè ciò che è bene per l’uomo, ma lui vuole essere indipendente da Dio, e, dando ascolto a Satana,  disobbedisce e decide lui stesso ciò che è bene e ciò che è male. E così questa esperienza ribelle e indipendente, lo porterà a perdere la vera libertà, diventando schiavo e soggetto al male, e trascinandolo nella morte. Il varco aperto da Adamo, col peccato originale, si è riversato nel mondo intero, riducendo l’uomo in schiavitù. Il peccato non si insidia solo accanto a noi, ma dentro di noi; spesso facciamo quello che non vogliamo fare, perché il peccato abita in noi come un parassita e un tumore che ci distrugge e ci fa gemere:”Perdonaci, Signore, abbiamo peccato”. Il peccato contagia, inquina, corrode i valori e l’ambiente morale, crea condizionamenti, è come una peste e una influenza. Il peccato è il tentativo di uccidere Dio dentro di noi, per porre se stessi al suo posto, come valore assoluto. “Diventerete come Dio”, sussurrò il “serpente”, e padroni assoluti del proprio destino e della propria libertà, di vita e di morte. Risultato? “Allora si aprirono gli occhi e si accorsero di essere nudi”(arum=saggio/arom=nudo).

La tentazione di Adamo ed Eva è tuttora in atto nella storia: sono molti i serpenti che sussurrano all’uomo: sarai libero, autonomo, come Dio, puoi creare e distruggere anche tu la vita, manipolata!.

B. Ma Dio che “non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva”, ha mandato il suo Figlio prediletto, il 2° Adamo, per redimerci dal peccato. Anche Gesù viene tentato, in un deserto, un giardino meno ameno e delizioso, è messo alla prova e resiste al diavolo, perché si mette dalla parte di Dio. E così “ come per la disobbedienza di uno solo(Adamo), tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo(Cristo), tutti saranno costituiti giusti”(Rom. 5..).

Gesù è venuto per insegnarci a dare una risposta diversa alla tentazione del peccato, quella che Gesù stesso ha dato a Satana nelle tentazioni del deserto. 1. Evitare la ricerca del benessere materiale(sassi in pane), cioè di usare il potere taumaturgico a propria utilità e vantaggio; mettere le cose al posto di Dio. 2. Evitare la ricerca della gloria(pinnacolo del tempio), cioè di cercare un messianismo miracolistico e spettacolare, e l’entusiasmo delle folle, per soddisfare se stesso invece di rendere gloria a Dio. 3. Evitare la ricerca di progetti di dominio e del potere terreno(i regni del mondo), cioè: l’apostasia, rinnegare Dio per seguire falsi dei che procurano potere politico.

Le tentazioni del demonio erano tutte dirette a deviare Cristo dalla strada del sacrificio e della redenzione, che era la volontà del Padre. La vittoria su queste tentazioni si rivelerà in tutta la sua portata nel momento della Passione e della Croce, quando Gesù, respingendo ogni insinuazione, si rimetterà incondizionatamente nelle mani del Padre celeste.

 

Perché le tentazioni di Gesù? La tentazione o il “mettere alla prova”  Gesù, viene presentata implicitamente come il conflitto interiore di Gesù fra l’obbedire alla chiamata di Dio, che lo vuole Messia-servo, e la possibilità d’interpretare la propria condizione messianica nei termini tradizionali di potere, forza e conquista. Questo conflitto viene più volte alla luce, nei racconti evangelici sul ministero di Gesù, laddove si enuncia chiaramente che i discepoli non capirono mai davvero la dedizione di Gesù ad un ministero di servizio. Del resto nessuno era presente quando Gesù fu tentato; si ritiene che la prima comunità cristiana abbia formulato il testo delle tentazioni, esplicitando in termini chiari quella rinuncia a servirsi del potere che Gesù aveva più volte manifestato nel corso della sua missione, e che era apparsa evidente soprattutto sulla Croce. Probabilmente i discepoli si erano chiesti più volte per quale ragione Gesù non si servisse del suo potere divino, non solo per il bene dei sofferenti, ma in modo risolutivo per superare le obiezioni degli avversari e dare prova della sua divinità. Dopo la sua morte i discepoli si resero conto che ciò era frutto di una sua libera decisione, presa fin dall’inizio della missione, in conformità alla volontà del Padre. Cristo accetta la prova e la vince, non accetta la via del successo, ma quella della sofferenza, e questa l’accompagnerà per tutta la vita, fino al Calvario e morte di Croce. Adamo cedette alla tentazione di essere “come Dio”; Cristo invece sceglie di essere “servo di Dio”, obbediente fino alla morte. Gesù fu tentato da Satana per tutta la vita, anche per mezzo dei suoi discepoli. Ha conosciuto la tentazione di un messianismo temporaneo, ha fuggito le folle che gli chiedevano prodigi per farlo re, ha allontanato decisamente Pietro che cercava di distoglierlo dalla strada della passione e morte. Nell’orto degli ulivi e nell’agonia sulla croce, Satana tenterà l’ultimo sforzo; ma Gesù coerentemente, ha voluto bere il calice amaro della propria morte, rinunciando a salvare se stesso dalla croce. Dal deserto alla passione, tutta la vita di Gesù fu una tentazione: ma la sua scelta del deserto fu una scelta fedele e coerente. La redenzione avviene come una lotta, e la Croce sarà paradossalmente la sua vittoria finale.

Queste sono le tentazioni che anche la Chiesa e ogni singolo cristiano subisce continuamente. Uniti al Signore, entriamo con la Chiesa nel periodo quaresimale e penitenziale, con l’intenzione di convertirci e di scegliere il bene ed evitare il peccato, con l’aiuto della Vergine Santa.

Su “Gesù tentato”, così commenta S. Agostino: ”Il Signore Gesù era tentato dal diavolo nel deserto. Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo eri tentato anche tu. Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da Sé la tua salvezza; da te la morte, ma da Sé la tua vita; da te l’umiliazione, da Sé la tua gloria; dunque prese da te la sua tentazione, da Sé la tua vittoria. Se siamo stati tentati in Lui, sarà proprio in Lui che vinceremo il diavolo. Tu fermi la tua attenzione al fatto che Cristo fu tentato; perché non consideri che Egli ha anche vinto? Fosti tu ad essere tentato in Lui, ma riconosci anche che in Lui tu sei vincitore. Egli avrebbe potuto tener lontano da Sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato”.

G. Savonarola: Dal “Miserere”: “L’abisso invoca l’abisso. L’abisso della miseria invoca l’abisso della misericordia, l’abisso dei peccati invoca l’abisso delle grazie. Ma l’abisso della misericordia è più grande dell’abisso della miseria. Poiché l’abisso colma l’abisso, l’abisso della misericordia colmi l’abisso della miseria”.

Viviamo in una società che cerca solo il piacere.. Eppure, tante persone sentono il bisogno di tempi spirituali, di digiuno, silenzio, meditazione. Alcuni si rivolgono a tante sètte e movimenti che sorgono e si moltiplicano come funghi. Ci si rivolge alle regole dello yoga, e quelle stesse teorie sono già nel Vangelo! Sono già nella spiritualità della Chiesa.. La Chiesa vuole che riscopriamo la nostra fede, il nostro Battesimo, per uscire dalla mediocrità. Per questo c’è bisogno di un “bagno di verità”, per essere purificati dalla Grazia di Dio: una “cura dimagrante”, perché la porta del Regno di Dio è stretta: e un”trattamento estetico”.”La gente si rimette i capelli in ordine ogni mattina. Perché non il cuore?”(prov. cinese). Perché non ci impegniamo ad approfondire la conoscenza di Dio, di Cristo, della fede?.. “Non di solo pane vive l’uomo..”

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