L'arte dell'ascolto

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La santità russa solo da circa un secolo ha iniziato a influenzare la spiritualità italiana. Si tratta tuttavia di un'influenza molto viva, dovuta, più che agli scritti, alla santità stessa di figure ormai conosciute e amate nel nostro paese. Si può addirittura dire che un'opera come Silvano del Montre Athos, Vita, dottrina, scritti - redatta da un grande autore spirituale, l'archimandrita Sofronio (ed. Gribaudi) - rimanga anche oggi fra i libri più letti e meditati dagli italiani. Ma con Silvano dobbiamo ricordare anche Serafino di Sarov, il più popolare dei santi russi, né si può negare la traccia lasciata dagli scritti di san Nilo.
Sono comunque ben pochi gli scritti che hanno esercitato un'influenza profonda sulla nostra spiritualità: quelli di Silvano del Monte Athos, appunto; alcune pagine di Serafino di Sarov (che sembra siano state corrette dal patriarca di Mosca). Comunque è sulla santità personale che dobbiamo soprattutto fermarci. La loro grandezza sta qui: essi hanno stabilito un rapporto di ammirazione, di attenzione e di amore con gli italiani; soprattutto hanno insegnato quelle virtù che sono proprie del cristianesimo monastico dell'Oriente, cioè l'umiltà e la semplicità che caratterizzano la spiritualità russa in un modo quasi esclusivo. È la santità di Silvano, di Serafino, di uomini che amano il silenzio e vivono costantemente alla presenza di Dio, che praticano incessantemente la preghiera a Gesù.
Altri santi ha avuto la Russia, ma l’insegnamento di una vita nascosta di continua preghiera, umiltà, semplicità, pace, li caratterizza tutti, e certamente è questa loro testimonianza che ha attirato la nostra attenzione e il nostro amore.
L’influenza della teologia russa sull’Occidente è invece dovuta ad alcuni grandi teologi: in particolare Sergej Bulgakov, autore di due trilogie dogmatiche (due i volumi tradotti: Il Paraclito e La Sposa dellAgnello entrambi pubblicati da EDB); Georgj Florovskij, la cui opera più importante è Le vie della Teologia Russa (Ed. Marietti); Pavel Florenskij, autore de La colonna e il fondamento della verità (Ed. Rusconi). Chi vuol parlare del pensiero religioso russo dell’ultimo secolo deve fare riferimento a questi testi, che soli possono darci testimonianza di una vera via della teologia russa.
A fronte dell’importanza che ha avuto da sempre la spiritualità ortodossa, si deve anche dire che l’unico vero grande dottore della Chiesa russa è Teofane di Tambov. Resta dunque, come dicevamo, decisamente più importante e significativa l’influenza davvero universale della vita dei monaci e dei santi russi, a partire da Silvano del Monte Athos. Il libro sulla sua figura s’impone a chiunque come la testimonianza viva di una spiritualità veramente grande. Tra i santi e gli scrittori spirituali dobbiamo ricordare anche un grande maestro di preghiera, che ha vissuto nella continenza per tutta la vita, anche se era un arciprete sposato: Giovanni di Kronstadt. È per lui che la liturgia ha ispirato e alimentato l’umile pietà del popolo.
Un approccio non superficiale a questi “tesori”, un discorso più approfondito che non trascuri altri importanti esponenti della teologia e della spiritualità orientali, richiederebbe ben altro spazio. È certo che la volontà di un’azione ecumenica nella Chiesa ha avuto la sua espressione più alta, più ancora che nella teologia, nella dottrina spirituale e nella santità di cui i monaci russi e orientali sono grandi testimoni. L’universalità del loro insegnamento già in qualche modo dimostra che si è superata ogni divisione tra i cristiani. Rimangono, è vero, difficoltà gravi al riconoscimento giuridico dell’unità della Chiesa di Cristo, non avendo l’Ortodossia riconosciuto che la Chiesa è una anche per l’unità di governo; però attendiamo con fiducia l’evento di un ritorno alla Chiesa una di tanti fratelli che hanno vissuto - più ancora di noi - l’amore al silenzio, all’umiltà, alla semplicità, alla continua, incessante preghiera.

 

Fonte: http://www.comunitafiglididio.it/

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