Pentecoste

Published in Domenica Missionaria

“Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre”. Gv.14,15-16.23-26

La Chiesa celebra oggi la venuta dello Spirito Santo come coronamento dell’opera gloriosa di Cristo immolato e risorto: l’opera della nostra salvezza. La Pentecoste è la stessa solennità di Pasqua giunta al suo 50° giorno.

Oggi è il giorno del compleanno ufficiale della Chiesa, nata appunto in questo giorno.

Se la Pasqua è l’anniversario del nostro Battesimo(nati dall’acqua e dalla vita nuova di Cristo risorto), la Pentecoste è l’anniversario della Cresima(rinati dallo Spirito di Gesù e fortificati per testimoniare).

Pentecoste è inoltre il Dono dello Spirito del Risorto alla sua Chiesa, perché essa porti a tutti, il grande annuncio della pace vera portata da Cristo.

Inoltre la Pentecoste è la festa missionaria per eccellenza: difatti da quel giorno, lo Spirito Santo effuso sugli Apostoli, trasformò quei 12 impauriti popolani, trincerati nel Cenacolo, in irresistibili testimoni, nuovi profeti, che non temettero di annunciare le meraviglie di Dio in Cristo risorto, sparpagliandoli ai 4 punti cardinali del nostro globo, annunciando il Vangelo di Gesù e sigillandolo col proprio sangue. Non sappiamo di certo fin dove essi arrivarono: oltre che a Roma, si accenna all’Africa, all’India, alla Spagna. Come non pensare a Pietro, l’illetterato pescatore di Galilea, che affronta la moltitudine e gli stessi capi religiosi ebraici e punta il dito: “voi avete dato Gesù in balia degli empi, l’avete ucciso appendendolo ad una croce”… Nasce così la Chiesa, umanità nuova ricreata dal soffio divino che annuncia al mondo un dono insperato, la buona notizia del perdono dei peccati.  Non si può separare la Pentecoste dalla Pasqua. Gesù risorto e salito al cielo, dona alla Chiesa il suo Spirito, affinché la sua opera continui per mezzo degli uomini testimoni.

> La Pasqua è la liberazione di un popolo dalla schiavitù del peccato: la Pentecoste dà a questo popolo le istituzioni della libertà. La Pentecoste ebraica era l’anniversario della promulgazione della Legge, che aveva dato agli ebrei la possibilità di conoscere la libertà acquistata a caro prezzo attraverso l’esodo dall’Egitto. La festa cristiana della Pentecoste, promulga una libertà ben più efficace e duratura: la libertà dello Spirito che ha risuscitato Gesù. E’ quindi la festa di una legge scritta nel cuore dell’uomo da Dio stesso, che dice: “Uomo, ti amo, sei mio figlio”.

> Da allora il fervore del primo annuncio evangelico non si è andato spegnendo lungo il corso dei secoli. Migliaia di missionari avanzano ancora oggi sul fronte del mondo non cristiano, con immutato slancio, e pagando ancora di persona e col proprio sangue per la causa del Vangelo.

> Quando si parla della Pentecoste, istintivamente la mente dei cristiani corre a quell’evento straordinario, avvenuto a Gerusalemme 50 giorni dopo la risurrezione di Gesù, allorché lo Spirito di Dio discese sopra gli Apostoli, riuniti nel Cenacolo, sotto forma di fuoco. Ma la Pentecoste non è un episodio lontano e isolato, è una realtà permanente della vita della Chiesa, come appare dai testi del Nuovo Testamento, ove scopriamo con meraviglia un insieme di Pentecosti.

La prima, quella classica del brano letto oggi(At. 2,1-11).Essa segna l’inizio della vita della Chiesa.

La seconda, avviene dopo il giudizio del Sinedrio contro gli Apostoli: lo Spirito discende come la  

                   prima volta sulla comunità in preghiera (At. 4,31-32).

La terza Pentecoste avviene in Samaria, sempre dietro preghiera degli Apostoli (At. 8,14-17).

La quarta avviene a Cesarea, dopo la predicazione missionaria di Pietro al centurione romano    

                pagano Cornelio e ai suoi (At. 10,44-46).

La quinta Pentecoste avviene durante il terzo viaggio missionario di Paolo, ad Efeso(At. 19,1-7): i 

                fedeli che ricevono lo Spirito Santo sono 12, come gli Apostoli.

> Ci domandiamo: perché tante Pentecosti? La risposta è che non esistono tante Pentecosti, ma una sola, ininterrotta, potente, efficace Pentecoste dello Spirito nella normale vita di fede della Chiesa.

Infatti non c’è Chiesa, non c’è vita di Cristo, non c’è vita di fede, di carità, di grazia, non c’è vita sacramentale, non c’è Eucaristia, senza la presenza viva operante dello Spirito Santo.

 Lo Spirito Santo è la vita di Cristo e della Chiesa, suo corpo. Però la Pentecoste passa, inevitabilmente attraverso il Cristo pasquale: il Signore morto e risorto è l’unico portatore e donatore dello Spirito.

La Pasqua e la Pentecoste sono due momenti di un unico mistero: non c’è Pasqua senza Pentecoste, ossia senza effusione e intervento dello Spirito, come pure non esiste Pentecoste, ossia effusione dello Spirito, che non sia inserimento nel mistero pasquale di Gesù Cristo.

> Siamo membra dell’unico Corpo di Cristo che è la Chiesa, siamo in permanente contatto con tutti i fratelli nella fede, che soffrono e testimoniano su questa terra, e nello stesso tempo siamo in comunione con i cittadini del cielo che hanno già raggiunto la gloria in Paradiso.

La Chiesa, della quale oggi ne celebriamo la nascita, è stata voluta da Gesù. Non c’è Chiesa senza Cristo e non c’è Cristo senza Chiesa.”Dove è la Chiesa qui c’è lo Spirito, dove è lo Spirito qui c’è la Chiesa”(S. Ireneo). “La Chiesa universale si presenta come un popolo adunato nell’unità del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”(S.Cipriano).

> La Chiesa è nata dalla morte di Gesù, infatti Gesù morendo in Croce, diede lo Spirito alla Chiesa: in quell’attimo della morte, ci dice Giovanni l’Evangelista, Gesù “emise lo Spirito”. Dal giorno di Pentecoste, lo Spirito sostiene gli Apostoli nel loro compito di annunciatori della “buona notizia di Gesù”, e li rende testimoni della sua risurrezione. Dalla loro parola è convocata la Chiesa. Gesù continuamente invia il suo Spirito per rinnovare la terra attraverso la predicazione del Vangelo e il Battesimo e per edificare e diffondere la Chiesa su tutta la terra.

E’ lo stesso Spirito che trasforma, opera la consacrazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo, come operò l’Incarnazione del Verbo in Maria SS.,e, nello stesso tempo unisce i cristiani in un unico corpo in Cristo Gesù, che è la Chiesa.

// Lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa: così si espresse Ignatios di Laodicea:

“Senza lo Spirito Santo Dio è lontano, il Cristo resta nel passato, il Vangelo è lettera morta, la Chiesa una semplice organizzazione, l’autorità una dominazione, la missione una propaganda, il culto una evocazione, e l’agire cristiano una morale da schiavi. Ma nello Spirito Santo: il cosmo si solleva e geme nelle doglie del Regno, il Cristo risuscitato è presente, il Vangelo è potenza di vita, la Chiesa è comunione trinitaria, l’autorità è servizio liberatore, la missione è Pentecoste, la liturgia è memoriale e anticipazione, l’agire umano è deificato”.

// Ora ci affidiamo alla forza dell’Eucaristia per vivere ciò che abbiamo imparato da Cristo. Sotto i nostri occhi, sta per compiersi il prodigio più grande: lo Spirito Santo rende vive le specie del pane e del vino operando in esse la presenza del Corpo e del Sangue di Cristo.

Questo è il momento in cui anche noi siamo”rivestiti di potenza dall’alto”, per essere testimoni del Risorto, con Maria, Madre della Chiesa e nostra Madre.

 

Last modified on Sunday, 08 May 2016 13:52
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