AMANDO FINO ALLA FINE

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Celebrante

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

 

Guida

In questa  preghiera nella quale facciamo memoria dei missionari martiri, mettiamo in evidenza il significato della parola "martirio" perché ci guidi subito a comprendere che l'esperienza di essere martiri riguarda tutti, in forza del battesimo che abbiamo ricevuto.

La guida invita tutta l'assemblea a sedersi e mettersi in ascolto

 

MARTIRIO E' TESTIMONIANZA

Lettore

Martirio significa testimonianza. Per noi cristiani è la testimonianza di un incontro che ci ha afferrato, coinvolto e che non possiamo più lasciare da parte, né dimenticare. E' la testimonianza di una luce che ha fatto irruzione nella nostra vita e che abbiamo deciso di accogliere, amare, seguire. E' la testimonianza della vita del Dio Gesù, il Dio che "nessuno ha mai visto" (cfr. Gv. 1,18), ma del quale Gesù è la rivelazione piena e inequivocabile, che scalza e annienta tutte le altre immagini e maschere che noi creature umane continuamente ci facciamo di Dio.

 

TESTIMONIANZA DI DIO

Lettore

Il primo testimone/martire è Dio stesso ed è alla sua testimonianza/martirio che si rifanno tutti gli altri testimoni/martiri. Paolo, nella prima lettera ai cristiani di Corinto (2,6; 1,6) dice: "Sono venuto tra voi fratelli per annunciarvi la testimonianza di Dio e ora la testimonianza di Gesù si è stabilita saldamente tra voi".

 

TESTIMONIANZA DELLA CROCE: COSI' DIO CI AMA

Dalla prima lettera ai Corinzi (1,22-24)

Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

Parola di Dio

 

TESTIMONIANZA DI UN AMORE CHE LIBERA

Dal Vangelo secondo Luca (4,14-21)

Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito e la sua fama si diffuse in tutta la regione. Insegnava nelle loro sinagoghe e gli rendevano lode. Venne a Nazaret, dove era cresciuto, e secondo il suo solito, di sabato, entrò nella sinagoga e si alzò a leggere. Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

Lo Spirito del Signore è sopra di me;

per questo mi ha consacrato con l'unzione

e mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai poveri,

a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista;

a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l'anno di grazia del Signore.

Riavvolse il rotolo, lo riconsegnò all'inserviente e sedette. Nella sinagoga, gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: "Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato".

Parola del Signore

 

TESTIMONIANZA DEI MARTIRI

Guida: Leggiamo adesso il testamento spirituale di Shahbaz Bhatti, Ministro delle minoranze religiose ucciso in Pakistan il 2 marzo 201 1.

 

Il mio nome è Shahbaz Bhatti. Sono nato in una famiglia cattolica. Mio padre, insegnante in pensione, e mia madre, casalinga, mi hanno educato secondo i valori cristiani e gli insegnamenti della Bibbia, che hanno influenzato la mia infanzia Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni:

ascoltai un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione

e per la salvezza del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico. Mi è stato richiesto di porre fine alla mia battaglia, ma io ho sempre rifiutato, persino a rischio della mia stessa vita.

La mia risposta è sempre stata la stessa. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo.

Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora - in questo mio battagliero sforzo di aiutare i bisognosi, i poveri,

i cristiani perseguitati del Pakistan -

Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita.

Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese. Molte volte gli estremisti hanno desiderato uccidermi, imprigionarmi, mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia.

lo dico che, finché avrò vita, fino al mio ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità.

 

LA NOSTRA TESTIMONIANZA

Guida

Tutti noi che abbiamo partecipato a questa Veglia nella quale abbiamo fatto memoria della testimonianza di Dio e dei nostri fratelli e sorelle martiri, non possiamo essere stati solo spettatori neutrali. La memoria ci spinge a rinnovare la scelta che abbiamo fatto nel battesimo di seguire Gesù e di essergli ogni giorno testimoni/martiri amando COME Lui ha amato.

 

Celebrante

Cari fratelli e sorelle, in comunione con la Chiesa diffusa in tutto il mondo e con i missionari che per il Vangelo donano la loro stessa vita, invochiamo insieme il nostro Dio con le stesse parole di Gesù Nostro Signore:

Padre Nostro

O Dio, proteggi il tuo popolo, perdona i nostri errori e convertici al tuo amore, perché possiamo servirti con piena dedizione in tutti i giorni della nostra vita. Per Cristo nostro Signore. Amen.

E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

 

 

 


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