INCONTRO DI PREGHIERA CON LE COPPIE E FAMIGLIE FERITE DALLE PROVE DELLA VITA

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PREGHIERA

Nel nome di Dio Padre che ci ha creati, di Dio Figlio che ci ha redenti,

di Dio Spirito Santo che ci ha santificati: Amen!

 

CANTO INIZIALE

SE M’ACCOGLi

 

Tra le mani non ho niente

spero che mi accoglierai

chiedo solo di restare accanto a te.

Sono ricco solamente dell’amore che mi dai:

è per quelli che non l’hanno avuto mai. Rit. Se m’accogli, mio Signore altro non ti chiederòe per sempre la tua strada la mia strada resterà! Nella gioia e nel dolore fino a quando tu vorrai Con la mano nella tua camminerò.

Io ti prego con il cuore, so che tu mi ascolterai, rendi forte la mia fede più che mai.

Tieni accesa la mia luce fino al giorno che tu sai con i miei fratelli incontro a te verrò.

Rit.

INTRODUZIONE AL BRANO - Lc 10,25-37

 

Soffrire con chi soffre, avere compassione, prendersi cura

G. Non basta vedere la persona che vive nella sofferenza, occorre farle spazio in noi, ascoltare il suo dolore, provare compassione, solidarizzare... La compassione è sottrarre il dolore alla sua solitudine. Gesù, il Buon Samaritano, quando la vita di una persona è ferita da varie prove, si commuove, si fa prossimo, si pone al suo servizio, si china sul suo dolore in modo gratuito e misericordioso, cura le ferite, affidandola, poi, alla sua Chiesa, perché si prenda cura....In questo farsi prossimo è racchiusa l’espressione più alta della dignità umana. Soffrire per ridurre la sofferenza dell’altro è la nostra più grande dignità.

IL BUON SAMARITANO Lc 10, 25-37

25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?». 26 Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?». 27Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso». 28E Gesù: «Hai risposto bene; fa questo e vivrai». 29Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».30 Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che

lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall’altra parte. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che èincappato nei briganti?». 37Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo stesso».

Pausa di riflessione personale

11 Let. Incappò nei briganti: questi briganti potrebbero essere i doni che Dio ci ha dato, dei quali però facciamo cattivo uso: il cuore, la nostra vita, la nostra intelligenza ... quando non sono illuminati di amore, ma di interesse, di egoismo, di indifferenza.

Rit: Misericordias Domini in aeternum cantabo

21 Let. Spogliatolo: quando non abbiamo una chiara visione di Dio, non ci riconosciamo come sua creatura, ci sentiamo fragili, indifesi. Avvertiamo il nostro limite non più avvolto dalla sua tenerezza, ma dal suo giudizio. Allora il nostro bisogno dell’altro diventa come un’umiliazione; bisogno, invece, che potrebbe essere luogo d’incontro tra me e il Creatore, tra me e i miei fratelli.

Rit. Misericordias Domini in aeternum cantabo

31 Lett. Il Samaritano lo vide, si avvicinò: Gesù viene a noi perché ci ama e vuole che impariamo il cammino che a Lui conduce. Se siamo capaci di accogliere l’amore di Dio per noi, saremo capaci di amare gli altri... Sono beati gli occhi di coloro che vedono il Samaritano, Gesù, curvarsi sulla propria esistenza..

Rit. Misericordias Domini in aeternum cantabo

 

Testimonianza di un separato fedele....

Da una riflessione di BENEDETTO XVI (Mercoledì, 5 ottobre 2011)

G. «Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla»: così inizia questa bella preghiera, evocando l’esperienza di conoscenza reciproca che si stabilisce tra il pastore e le pecore che compongono il suo piccolo gregge. L’immagine richiama un’atmosfera di confidenza, intimità, tenerezza: il pastore conosce le sue pecorelle, le chiama per nome ed esse lo seguono perché lo riconoscono e si fidano di lui (cfr Gv 10,2-4). Egli si prende cura di loro, le custodisce, è sempre pronto a difenderle, a garantirne il benessere, a farle vivere in tranquillità. Nulla può mancare se il pastore è con loro. A questa esperienza fa riferimento il Salmista, chiamando Dio suo pastore, e lasciandosi guidare da Lui verso pascoli sicuri:

 

Canto:

Il Signore è il mio pastore nulla manca ad ogni attesa in verdissimi prati mi pasce mi disseta a placide acque

E’ il ristoro dell’anima mia In sentieri diritti mi guida.

Per amore del santo suo nome dietro a lui mi sento sicuro

Pur se andassi per valle oscura: Non avrò a temere alcun male perché sempre mi sei vicino, mi sostieni col tuo vincastro

Quale mensa per me tu prepari sotto gli occhi dei miei nemici! E di olio mi ungi il capo Il mio calice è colmo di ebbrezza

 

Preghiera di intercessione davanti al Signore che ci ama

 

G. Signore, Padre tenerissimo e pieno di misericordia, tu sei la vera luce che illumina i nostri passi, la speranza che ci apre ad un nuovo futuro, per sempre fedele alle tue creature, accogli la preghiera che questa sera, con fiducia di figli, eleviamo a Te.

Preghiamo insieme e diciamo:

Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

1° Per la Chiesa perché, in questo momento difficile della storia, sappia annunciare con coraggio, a tutti i popoli, l’amore fedele di Cristo Redentore: Via, Verità e Vita

Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

 

21 Perché tutti gli avvenimenti dolorosi della nostra vita siano sostenuti dalla fede, speranza e carità

Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

31 Perché il Signore ci aiuti a comprendere che, in “questo tempo” fatto di precarietà, di limiti, di scelte che disorientano la vita di famiglia, Egli è presente con la sua grazia e la sua forza

Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

41 Per noi tutti, perché dall’esperienza del quotidiano, impariamo a dare una mano, un aiuto, a chi è provato dalla sofferenza, causata da una mancata relazione o altro, nel rispetto e nell’accoglienza delle diversità, orientando tutto verso l’Unico Bene: Cristo Gesù

Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

51 Per ciascuno di noi, perché l’impegno famigliare, civile e cristiano sia segnato da gesti generosi e coerenti dove l’amore prevale sull’egoismo e sul prestigio personale, .

Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

61 Perché ci lasciamo guidare e illuminare dallo Spirito riconoscendo ed accogliendo, il passaggio di Dio negli avvenimenti quotidiani anche quando progetti e aspettative, sono avvolti dal “mistero” che disorientano la nostra vita.

Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

71 Offriamo al Signore il dolore di tutti quei figli che si trovano a vivere in una famiglia frammentata, evanescente, perché la loro sofferenza sia un richiamo alla responsabilità dei genitori verso di loro che, con l’intensità del loro sguardo, chiedono rispetto, attenzione e amore.

Preghiamo: Il Tuo amore di Padre sia luce sul nostro cammino.

Signore, Spirito di amore accetta la preghiera di questa comunità e concedi a ciascuno la grazia e la forza di seguirti con coraggio e fedeltà. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

Amen

 

PREGHIERA CORALE (insieme)

Luci di speranza per la famiglia ferita

Signore e Dio di ogni paternità che, con le tue carezze, curi la pecora ferita e lenisci i suoi dolori con il balsamo della tua Parola, illuminaci affinché sappiamo accogliere, con il tuo stesso amore, le persone separate ed i fedeli che, nel divorzio, sono passati a una nuova unione. Dai luce ai nostri occhi, affinché possano vedere nel dolore delle famiglie spezzate l’apice dell’incapacità di amare che sperimenta qualsiasi uomo e qualsiasi donna.

Insegnaci, con la Grazia dello Spirito, a discernere le differenti situazioni, con sincera fedeltà alle indicazioni del Magistero, evitando inopportune confusioni e illuminando la via buona da seguire. Sostienici per annunciare loro la Verità del Vangelo ed essere, nello stesso tempo, segno della materna tenerezza della Chiesa e delle sue viscere di misericordia.

Fa’ che possiamo, come comunità cristiana, divenire locanda dell’umanità ferita, e accompagnare nel doloroso Calvario le persone separate, condividendo con loro la fatica del cammino.

Illumina il nostro cuore affinché, stando accanto, possiamo far percepire loro che non sono sole, e che possono ristorarsi nell’abbraccio dei fratelli, nella presenza feconda della tua Parola, nella preghiera intima e comunitaria, nelle relazioni umane risanate da Cristo.

Concedi ai presbiteri, ai religiosi e religiose, agli sposi e alle persone separate, che si fanno compagni di viaggio per chi vive la separazione ed il divorzio, di educare alla potenza salvifica di Cristo che sa trasformare una vita distrutta nel profumo della vita buona del Vangelo.

Guarda con particolare amore ai figli delle famiglie separate, perché possano scoprire nuovi orizzonti di senso attraverso il dono di sé. Accompagna in questo tempo, la nostra Chiesa, perché, coniugando Verità e Carità, sia ogni giorno capace di offrire luci di speranza per la famiglia ferita. Amen

 

CANTO FINALE

Mentre trascorre la vita Solo tu non sei mai

Santa Maria del cammino Sempre sarà con te

Rit. Vieni o Madre in mezzo a noi,

vieni Maria quaggiù.

Cammineremo insieme a te

verso la libertà.

Quando qualcuno ti dice: “nulla mai cambierà”,

lotta per un mondo nuovo, lotta per la verità

Rit.

Lungo la strada la gente Chiusa in se stessa va; offri per primo la mano a chi è vicino a te.

Rit.

Quando ti senti ormai stanco E sembra inutile andar,

tu vai tracciando un cammino: un altro ti seguirà.

Rit.

 

 

 

 


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